“L’ALBERO DEL MONDO”-Weimar,ottobre 1942-DI MAURO MAZZA-FAZI EDITORE
17 Maggio 2012“VENDETTE IN CUCINA”-Storie minime pistoiesi-DI LAURA VIGNALI-EDIZIONI ATELIER
24 Maggio 2012Luca Bandini esordisce nella letteratura nel 2003 con un giallo fantasy, vince poi un premio importante affrontando il problema del condizionamento umano,per poi scrivere dei polizieschi improntati al noir psicanalitico. Ma proseguendo in questa sua attività di scrittore da “sperimentazione” un ulteriore passo in questo suo interessantissimo percorso d’autore eccoci a
parlare di 2035:morti programmate.
In un futuro più o meno prossimo, un futuro caldo,arido, contrassegnato da una sottile e grigia pioggerella notturna, tutte le città appaiono spente e anonime circondate da sconfinate distese incoltivate.
Un uomo condannato a morte,Tim Scarapuco,è stranamente sopravvissuto alla iniezione letale pur se non ha mai ripreso conoscenza.Dopo due anni da improvvisamente segni di risveglio e su questo strano caso che mobilità sanitari e autorità viene chiamato a indagare un o dei più valenti funzionari di polizia, il capo della omicidi Slide Pavin.Ma la faccenda si presenterà ben presto più ingarbugliata del previsto.Si scopriranno atroci verità,bambini di 10 anni sacrificati per sperimentare nuove forme di alimentazione,il tutto orchestrato da un gruppo di uomini e donne assai speiati che in nome di un presunto futuro migliore non esitano a disporre della vita e del destino di intere popolazioni anche se il loro vero scopo è il profitto personale.
Slide dovrà lottare duramente per scoprire la verità ma a un certo punto sarà obbligato a scegliere tra i principi cui lo chiama la sua professione e il sacrificio di se stesso,della sua vita sentimentale,degli amici.
Come notavamo all’inizio di queste note Luca Bandini è uno scrittore che non si fossilizza su un solo genere pur essendo fondamentalmente un autore di genere, ma quel che lo rende interessante è proprio questo suo lavoro continuo su trame e forme di scrittura,uno scandagliare di tanti fatti di vita, una maniera intelligente di usare la chiave del giallo per affrontare vari temi della vita odierna.
Questo 2035:morti programmate un noir-fantasy molto avveniristico anche sotto la forma della scrittura e dell’impostazione che ricorda il giallo classico con l’indagine di stampo classico,la suspense, i tanti indiziati ma con uno spirito rivolto a tematiche certo fantasiose ma non del tutto da escludere mescola giallo e fantasy per appassionare l’eventuale lettore.
Ed ecco la parte più rivolta agli appassionati del futuro, con questa città senza nome e senza identità,in un universo sempre più grigio,sempre più anonimo,dove la vita di ogni singolo individuo è regolata,controllata,con una cura maniacale nel prescrivere cosa si deve mangiare,cosa si deve bere,oltre all’obbligo di sottoporsi a periodici controlli clinici.
Siamo in un mondo del futuro dove tutti vivono “allineati”, ogni individuo è più un numero che una persona,insomma una vita grigia all’insegna della programmazione “imposta”.In teoria potrebbe sembrare tutto perfetto senonché il risveglio da una specie di letargo post-mortem, una serie di morti inspiegabili cominciano a squarciare il velo su una situazione assai differente da quel che si poteva immaginare a prima vista.
Un romanzo ,denso di avvenimenti, avveniristico, ma forse più su un piano formale che sostanziale.Una cricca domina il mondo,sai la novità!Esperimenti clinici,biologici tesi ad assuefare e condizionare il singolo, ad assoggettarlo al potere e anche questo non è nuovo.
E poi il nostro eroe,Slavin,puro e integerrimo,che alla fine risulterà una sorte di Don Chisciotte,cosa mai potrebbe fare da solo?
Il merito di Luca Bandini è di costruire su questi punti che poi sono presi pari pari dalla vita d tutti i giorni una storia forte,cruda,una noir-fantasy se vogliamo, con una ambientazione lontana qualche decennio da noi,con prospettive assai tragiche e sconsolanti per l’umanità. Ma nel contempo non rinuncia a certi ingredienti tipici del giallo con l’introduzione dell’investigatore e dei suoi assistenti che si muovono come in ogni giallo che si rispetti compiendo le indagini,trovando degli ostacoli,di ogni genere,anche fisici,vedi il pestaggio di cui è vittima il poliziotto.
Una scrittura agile,un buon ritmo narrativo rendono appetibile questo romanzo che ha anche il pregio di essere originale nella ideazione e nella maniera di essere trattato.
Molti i personaggi cui fanno da corona amori,misteri,omicidi, un uso pertanto della chiave del giallo per introdurci in un mondo del futuro dove tutto sarà “programmato”ma a quale prezzo….
Sintomatico è un colloquio tra i poliziotti durante una lunga e snervante serata, un o di loro dice:”Io me la ricordo come era la notte prima di tutto il casino….”,ecco una vena di nostalgia
che forse fa intuire che il passato non fosse tutto da buttare via…..
GIUSEPPE PREVITI