” GEORGE SIMENON, GINO CERVI E GLI ANNIVERSARI “
5 Settembre 2014IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: RAYMOND BURR
12 Settembre 2014Il successo di Maigret in Italia è legato anzitutto alla casa editrice Mondadori che per prima tradusse questi gialli, seguita poi dall’Adelphi che ne ha curato la ristampa come un classico. Negli sessanta ci sono poi i sedici episodi realizzati per la televisione da Mario Landi, protagonista Gino Cervi. Una formula già sicura, romanzi di grande successo, attore di fama celebrata. Ma non va dimenticato l’apporto di Andrea Camilleri, che all’epoca faceva il produttore per la seconda rete Rai, e che mai avrebbe immaginato di scrivere a sua volta romanzi gialli. Camilleri giocò molto sul nome degli attori protagonisti, fatto sta che il Maigret televisivo sfondò subito, conquistando ascolti record. Merito va dato anche a Diego Fabbri, noto commediografo, che fu il primo ad avere l’idea delle traspo- sizioni delle storie di Maigret in televisione. L’idea di abbinare Cervi a Maigret fu quasi automatica, Gino Cervi era un grande attore di cinema, di teatro, di grande simpatia e comunicativa, molto popolare, ma entrare in una serie televisiva di successo era ambito da tutti anche dai più celebri.E ovviamente non va dimenticato Mario Landi tra i più rinomati registi dell’epoca. Qualche contrasto ci fu sulla scelta di Andreina Pagnani fortemente voluta da Cervi: ebbene, Simenon se era entusiasta della scelta maschile era contrario alla Pagnani, la considerava troppo bella, troppo giovane per la parte. Ma Cervi insistette, disse di truccarla, di invecchiarla e alla fine anche l’autore cedette. Fu un successsone, merito di tutti, con Cervi che seppe dare la propria grande impronta al personaggio, forse li legava l’amore per la buona tavola e per le cose semplici, ma anche il buon senso, comune a entrambi. Ma restano nella memoria di un ” ideale Maigret” il calcare la pipa, la rotazione del busto, la lentezza dei gesti, quasi il pensare la battuta prima di dirla….. A onor del vero Gino Cervi era un attore di concezione assai moderna, ma nato in una generazione abituata al suggeritore, che però negli anni ’60 e specie in tv era stato eliminato.Gino non aveva memoria e quindi per aiutarlo a ricordare la parte si ricorse al gobbo, che allora era manuale e che l’attore aveva sempre davanti. Il rapporto invece di Camilleri con Simenon risale alla prima giovinezza dello scrittore siciliano quando trova in soffitta un grosso pacco di libri gialli firmati George Simenon. Iniziò a leggerli freneticamente senza mai più abbandonarli.Camilleri ricorre a una bella immagine ” Sono i libri a leggere noi, non noi a leggere un libro….” come dire che è il libro che sceglie il lettore……E in particolare Camilleri amava il Simenon romanziere che gli ricordava molto la sua provincia. Ma nei Maigret gli riconosceva la particolare abilità nel fare aderire il suo personaggio all’ambiente circostante, e poi Maigret sapeva sempre mettersi dalla parte del morto, riuscendo a vedere le cose come le aveva viste la vittima. Camilleri fu sceneggiatore di Maigret/Cervi, ora appare in televisione come autore del commissario Montalbano. Due personaggi che nell’immaginario collettivo non sono più di ” carta”, Montalbano= Zingaretti, Maigret= Cervi o Jean Gabin o….. Montalbano e Maigert due uomini buoni, generosi, capaci di comprendere gli altri,anche se un po’prepotenti e molto egocentrici. Ambedue combattono il male, i malvagi, ma sono più portati a comprendere che a giudicare, accomunati da un profondo senso di giustizia e dalla volontà di salvaguardare la dignità di tutti. Simile, certo non…geograficamente, è l’ambiente di lavoro. Il Quai des Orfevres di Maigret, il commissariato di Vigata per il collega. Molto simile il rapporto che li lega ai loro uomini, Lucas, Torrence, Janvier, Lapointe da una parte, Mimì Augello, Fazio, Gallo, Galluzo dall’altra. Semmai nella squadra sicula abbiamo un Tatarella difficilmente inquadrabile nel team francese. Autorità, affetto, stima . grande attaccamento degli
uomini al superiore i sentimenti più comuni.
Sulle donne il discorso è diverso per età, per caratteristiche anche temporali, anche se stranamente appare molto più moralista Simenon, che non lo era affatto nella vita.
Più angelo custode la signora Maigret,più passionale, si fa per dire…, il rapporto tra Montalbano e Livia l’eterna fidanzata. Le donne e la cucina hanno un ruolo importante
di riflesso ai protagonisti maschili, e allora Camilleri inserisce Adelina, la cuoca. I due commissari amano il cibo, per loro è una sorta di ansiolitico, Montalbano quando mangia
non vuole che si parli di indagini, Maigret è più compagnone, ci fa assaporare con lui i gusti di pietanze e bevande.
Montalbano e il mare, Maigret e la strada, sono i loro elementi di vita, una vita che ormai quasi ci appartiene, e chissà se andando a Vigata o per gli arrondissement parigini
non ci capiti di incontrarli…..
GIUSEPPE PREVITI