” LA VITA E’UN ROMANZO” di GUILLAUME MUSSO” – LA NAVE DI TESEO- 25.11.2020
25 Novembre 2020” IL SENSO DELLE PAROLE ROTTE” di MASSIMILIANO GIRI- il GIALLO MONDADORI 29-11-2020
29 Novembre 2020In un fine settimana di dicembre in un lussuoso hotel delle Alpi Svizzere viene ospitata la festa annuale di una importante banca d’affari di Ginevra, e nel corso della stessa
verrà nominato il nuovo presidente. Ma la notte precedente nella camera 622 viene commesso un omicidio che scuote non solo le Palace de Verbier ma l’intero mondo finanziario svizzero. La polizia non troverà mai il colpevole, tanti i sospetti ma ognuno ha un alibi e d’altra parte tutti hanno l’interesse che la faccenda non susciti altro clamore e che si riprendano le normali attività.
Sono trascorsi quindici anni quando uno scrittore famoso in un breve casuale soggiorno nell’albergo viene attratto da quel caso irrisolto, e anche sulla spinta di una bella
cliente dell’albergo, anche lei sola, cominciano a indagare per scoprire cosa era veramente successo nella camera 66 del Palace de Verbier,
L’ENIGMA DELLA CAMERA 622 è un romanzo di JOEL DICKER, ricco di colpi di scena, di sorprese, di personaggi dalle tante vite, di molte verità, , di grandi amori , di gelosie,
di tradimenti, di vendette,di giochi di potere.JOEL DICKER o dello stile straripante, anche questo suo libro supera ampiamente le 600 pagine, ma sono pagine coinvolgenti,in
una storia intricatissima con un sottile gioco di rimbalzi, ipotesi, deduzioni e controdeduzioni. E’ un romanzo dove tra i tanti personaggi c’è un mancato attore, specialista in
travestimenti che con i suoi travestimenti e le sue illusioni da…palcoscenico segna un po’tutta la vicenda e chi la vive, lui non è in questo caso l’attore principale ma certamente
è dalla sua figura e dalle sue attitudini che prende corpo tutta la storia.
Sulla copertina c’è scritto “quando si vuol veramente creare qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere”, e questo non riguarda solo il vasto stuolo dei protagonisti,ma anche probabilmente il lettore, non solo attratto ma anche un po’frastornato in tutto questo diversificarsi di situazioni che lo Scrittore,personaggio anche lui della storia,ci racconta in
prima persona.
La bravura di DICKER è di costruire una partita dove le carte vengono cambiate in continuazione sì da non dare mai una certezza su quel che avverrà- ma nel contempo riesce a
far sì che alla fine tutto combacerà.
La storia si dipana tra Ginevra e le montagne circostanti, salvo una breve incursione a Corfù, con un vasto numero di personaggi a mezza via tra la realtà e la finzione,d’altra parte qui il gioco dei travestimenti e delle mascherate è portato all’estremo.
DICKER modella il personaggio dello scrivente molto su sé stesso, intanto anche lui è svizzero ma di origini russe, ha studiato recitazione,il suo primo romanzo è stato un disastro,poi è arrivato Bernard de Falois, suo editore e scopritore, suo nume tutelare, e appunto a lui questo ultimo romanzo è espressamente dedicato.
L’ENIGMA DELLA CAMERA 22 è un thriller scritto in maniera molto coinvolgente, con una trama come sempre dai molti intrecci, l’autore è abile n ell’orientare il lettore su
determinati punti ma altrettanto nello stravolgere le prospettive con colpi di scena che cambiano la situazione.
La galleria dei personaggi è vasta da Macuire, il ragazzo cortese e un po’timido che “deve”diventare il presidente della Banca di famiglia a Anastasia persa dietro un grande amore
che le segnerà tutta la vita per se non le verrà mai meno il rispetto e l’affetto verso il marito.E poi Lev che dal basso arriva ai gradini più alti,superando ogni ostacolo, facendo sempre leve su una innata carica di simpatia.Lo Scrittore è egli stesso personaggio, un po’pero dietro i propri sogni e i propri ricordi ma è testimone fedele di tutto quel che avviene intorno a lui.
Pur comprendendoli tra i personaggi c.d. “minori”un ruolo determinante sul destino dei personaggi principali lo hanno Sol,Olga, Abel,ovvero i genitori di Lev, Anastasia, e Macair su cui avranno sempre una influenza negativa e controproducente.
Una vera esaltazione del personaggio la fa invece il nostro autore nei confronti del suo editore, per lui un vero padre, a differenza di quelli dei suoi protagonisti. E anche il
signor Rose, il proprietario dell’hotel, si comporterà come e più di un padre verso Lev Levotitch. Di contro abbastanza negativo Sol nei confronti di Lev, ma ancora di più Olga
,la madre di Anastasia,un esempio negativo di cinismo e di arrivismo.
La struttura del romanzo prevede vari punti temporali che girano intorno al giorno dell’omicidio, e quindi riguardano gli anni prima dello stesso risalendo fino a quindici anni
indietro, e poi il tempo presente. Il più interessante è il lungo tempo che delinea i caratteri e la vita di un gruppo di giovani, alcuni nobili ma spiantai, altri ricchi, altri poveri,fino
all’irresistibile asceca di Lev, abbastanza…concitato nella sua cadenza che alterna passi avanti e passi indietro con la maturazione dei personaggi e le crisi nei rapporti.
Meno esaltante il presente, abbastanza “incasinato” lo scrittore, più scatenata la sua improvvisata aiutante , ma principalmente sembra essere stato concepito per celebrare la
figura di de Fallois.
Va pure aggiunto che L’enigma della camera 22 è per buona parte un romanzo d’amore, Lev e Anastazia, al di là di tutto, si amano dal primo giorno che si sono visti, e qunado
si sono visti erano poveri in canna, e in tutti questi ann0 si cercano, si perdono,. si ritrovano, ma il loro amore resiste davanti a tutto.
Ma su tutto domina proprio DICKER, sa scrivere,sa interessare il lettore, anche quando sembra eccedere in questo gioco di rimandi e controrimandi non perde mai il filo del rac-
conto,e si continua a leggere, apparentemente il blocco dei fogli sembra non calare ma invece vai avanti e ti avvince sempre intorno a questa storia che sembra non finire mai. Ma è anche l’arte,oggi ignota ai più,di sviscerare il racconto seguendo le prospettive dei vari protagonisti.
Il segreto di JOEL DICKER è di porsi continuamente delle domande e rispondendo alle domand via via si confeziona la trama. Che poi la più banale era:” Perché non esiste più
la camera 622 ?” E su questo il nostro ha costruito un romanzone !
GIUSEPPE PREVITI