CARNAGE DI ROMAN POLANSKI CON J.FOSTER-K.WINSLET-J.C.REILLY-C.WALTZ
25 Settembre 2011“I TRE MOSCHETTIERI” DI PAUL W.S.ANDERSON
14 Ottobre 2011David Cronenberg in A dangerous method“, partendo da un testo teatrale di Christopher Hampton(A talking cure) e da un libro di John Kerr(A dangerous method)
analizza in maniera assai impietosa dei veri e propri mostri sacri della società psicanalatica. Alludiamo ai professori Freud e Jung e alla dottoressa Sabina Spielrein che da paziente si trasformerà in dottoressa assai apprezzata.John Kerr aveva ricostruito nel suo libro il rapporto tra i due padri della psicanalisi sulla base di un carteggio
ritrovato qualche tempo fa a Ginevra.
La psicanalisi produce una rivoluzione scientifica sconvolgente e altamente innovativa per quei tempi, d’ora in avanta il paziente verrà curato con il metodo della parola, raccontando traumi rimossi,ricordi,sensazioni,sentimenti,ossessioni,paure,tutto anfrà messo per iscritto.Si realizzerà il passaggio dalle casmicie di forza,dai letti di contensione,dalle vasche gelate alla cura attraverso la parola.
Il film mette in evidenza il complesso rapporto,prima filiale e deferente poi sempre più di aperto contrasto,tra il grande scopritore dell’incoscio,Freud,e il giovane geniale Jung.Ma piano piano la vicenda cinematografica spinge sul fatto che i tre protagonisti,Freud,Jung e la giovane Sabina sono alle prese con le teorie abbastanza foriere di pericoli della sessualità.In questo cade pienamente Jung pronto a gettarsi tra le braccia della paziente contravvenendo ad ogni etica professionale,non peritandosi di tradire la ricca moglie(ma non certa ad abbandonarla), ma non soltanto,arriva ad assecondarla nella attrazione che la donna per il masochismo.
Psicanalisi e sessualità sembrano in questo rapporto intersecarsi e avvelenare sempre più i rapporti tra i due grandi maestri,trascurando poi quelle che furono le vere ragioni del distaccarsi tra l’accademico Freud e il teologico Jung.
Il cinema è azione,movimento, espressione,qui c’è molto parlato, ora sembra andare di moda il teatro al cinema vedi Carnage di Polanski, ma questo linguaggio oltretutto molto colto portano a una certa immobilità di fondo, a una certa freddezza,non certo riscattata da alcune scene girate in esterni,si sente che la matrice di quest’opera è di marca teatrale.E gli stessi attori appaiono un pò immobili,ingessati nei loro personaggi.Freud fuma enormi sigari fallici,ma Viggo Mortensen sembra quasi di muoversi come se dovesse affrontare un duello in un western;Jung è Michael Fassbender,anche egli ottimo attore,qui però sin troppo “di maniera”,scontato;la bellissima Keira Knightley è Sabina,sa passare dall’isteria furiosa delle prime scene che stenta persino a parlare alla colta dottoressa che discetta di libidine e sessualità,sesso e morte,la sua è una performance notevole,ma anche qui sembra più prevalere l’effetto che non la sostanza.
Tutto sommato assai più incisivo in un breve cammeo è il bravissimo Vincent Cassel,Otto Gross,psichiatra maledetto,vittima della droga, che nella realtà sarà molto importante per Jung,perchè gli farà scoprire i piaceri della poligamia.
Importante è la ricostruzione di un’epoca,quella in cui nasce la psicanalisi,quella in cui matura la disputa scitentifica tra i due dottori.La scoperta dell’inconscio sarà determinante nella cultura del primo Novecento,come l’idea che forze occulte possono condizionale le azioni umane.E questo porterà a nuovi riflessi nell’arte,nella poesia,nelle relazioni umane.Certo al giorno d’oggi la psicanalisi è un’altra cosa,la dottrina di Freud è passata di moda.
Resta però una presa notevole sullo spettatore di questa pellicola di Cronenberg assai efficace nel descrivere l’ipocrisia e il disfacimento morale di Jung e della sua famiglia e i limiti del pensiero freudiano, facendoci anche riflettere sul fatto che tutte le rivoluzioni,culturali o scientifiche che siano,non restano chiuse nelle cliniche psichiatriche e nelle aule universitarie o dei congressi, ma invece vengono a far parte del vivere comune fornendoci anche una chiave per scoprire cosa avviene nelle persone.
Un cinema di emozioni e di infelicità, Cronenberg maschera con una rassicurante patina questo strano menage a tre, insomma con la scusa della scienza ci propinano anche una storia un po sdolcinata.Ma il nostro regista ha anche il merito di rendere appetibile a più palati una storia di nevrosi e di ipocrisie,certamente un connubio
almeno nel cinema abbastanza inusuale.
GIUSEPPE PREVITI