“IL GIALLO DI VILLA NEBBIA” DI ROBERTO CARBONI – NEWTON COMPTON EDITORI-2.04-2020
2 Aprile 2020“IL VIZIO DEL DIAVOLO” DI ENRICO LUCERI- OLTRE EDIZIONI- 4-04-2020
4 Aprile 2020In un periodo in cui siamo costretti a vivere intere giornate chiusi in casa dobbiamo trovare le risorse in noi stessi di evadere con la mente dalla quattro mura, viaggiare
idealmente con il pensiero, con i ricordi, con la fantasia. Ma può servire anche qualche lettura, del resto un eroe del nostro apprendistato alla letteratura è stato Emilio
Salgari, uno dei maggiori scrittori di libri di avventure, avventure nei più disparati posti del mondo:ebbene Salgari non aveva mai viaggiato in vita sua, eppure si
chiudeva in una stanzetta e -zac!- la sua mente cominciava a “viaggiare”e ci portava in Malesia, nelle Antille , e così via.
E così in cerca di diversivi alla monotonia delle quattro mura ho preso al balzo una sorta di saggio/guida turistico-letteraria, A LONDRA CON SHERLOCK HOLMES:SULLE
ORME DEL GRANDE DETECTIVE di ENRICO FRANCESCHINI.
Franceschini, a lungo corrispondente estero del giornale Repubblica, esperienze un po’ in tutte le capitali del mondo,ha alla fine fissato la sua residenza a Londra, città
che lo ha affascinato , e dove tra le tante cose ha ritrovato una sua vecchia passione di lettore, Sherlock Holmes, appunto il “grande detective”.
Sherlock Holmes fu creato da Arthur Conan Doyle nel 1892, un personaggio eccentrico,molto avanti sui suoi tempi , certo molto inglese nel comportamento, nel modo di
esprimersi e di agire, ma non per questo meno “universale” di altri celebri detective, diremmo che ben presto Holmes divenne “cittadino del mondo”.
L’opera completa conta di quattro romanzi e cinquantasei racconti, tradotto in 63 lingue, ma diremmo che di Sherlock Holmes se ne sono impadroniti tutti dal cinema al
teatro alla televisione, si può dire che ancora oggi Holmes è uno dei personaggi più nella vasta galassia del giallo.
E dire che per lui si era messa male in quanto il suo creatore si era sentito geloso del suo trionfo e quindi aveva bene di farlo morire in un epico scontro con il suo terribile avversario Mortimer . Ma la reazione dei lettori fu talemente forte e indignata che l’editore ebbe buon gioco nel convincere Conan Doyle a….resuscitare il suo peronaggio.
Ma va anche detto che in molti pensavano che Sherlock Holmes fosse una persona realmente esistente, si può dire che sia stato uno dei primi casi in cui il personaggio va§
oltre l’immaginario collettivo, da “personaggio di carta” passe alle fattezze di personaggio reale.E a quei tempi non c’era certamente il cinema o ancora più tardi le televisione
a dare anche l’impressione visiva del personaggio stesso. Ma praticamente in tutto il mondo la pipa ricurva, il mantellino di tweed e il cappello con il paraocchi sono il…marchio
di fabbrica dell’investigatore. Nel tempo, siamo negli anni ’30, sara’ l’att0re Basil Rathbone a connotare l’aspetto visivo del possibile Sherlock Holmes. Ovviamente stabilito Holmes come un personaggio reale ecco che la casa dove lui abitava, il 221b di Baker Street, diventa subito famosa e la gente comincia a fare la fila davanti a questo numero
civico di Baker Street, e in questa casa sorge allora un museo dove verrà posizionato come Arthur Conan Doyle aveva scritto nelle sue avventure. Del resto è un fenomeno
che nel tempo si è allargato e consolidato, in Francia a Parigi molti quando passavano davanti alla sede della centrale di polizia di Parigi, il famoso Quai des Orfevres, guardavano una finestra in alto e dicevano;. “Vedi, quella era la stanza di Maigret”, in Italia si va a Vigata per vedere dove vive e opera il commissario Montalbano.
Ma torniamo a Sherlock Holmes e Enrico Franceschini che in questo libro parte proprio dalla casa dove Sherlock Holmes ha abitato(o per meglio dire…non ha mai abitato9.
Dunque le peregrinazioni di Franceschini giornalista lo portano appunto a vivere a Londra, e proprio a pochi passi da Baker Street, cosicché quando usciva doveva passare
sempre davanti all’abitazione di Holmes, notando sempre la grande folla di turisti e appassionati che affollavano il marciapiede in attesa di entrare. Come detto all’inizio lo
stesso Franceschini era stato un appassionato lettore delle avventure del duo Holmes-Watson e quindi gli è venuto spontaneo dedicare un duplice omaggio a due passioni
della sua vita, Londra e il celebre personaggio.
Riprendendo molte delle passeggiate che Holmes compiva con Watson nella capitale d’Inghilterra ne approfitta per farci compiere un giro della Londra di quei giorni ma ov-
viamente ci aggiorna e ci parla della Londra di oggi, Eccoci al più vecchio ospedale di Londra,il SaintBartholomew’s Hospital, al ristorante Simpson’s Strand, frequentato
dai due e ancora oggi funzionante, e poi tutta la zona che faceva capo a Piccadilly Circus, con il Covent Theatre, il Lyceum Gardem e tante altre strade e palazzi che evidente-
mente erano familiari a Conan Doyle che vi passava ogni giorno.
Franceschini facendo tesoro dei suoi ricordi e di quanto via via ha scoperto della metropoli e approfittando naturalmente di quanto poteva ricavare dalle storie di Sherlock
Holmes ci porta a spasso per una Londra che è è un po’vittoriana e un po’ quella di oggi. E il nostro giornalista-scrittore attribuisce il grandissimo successo di di Holmes
alla suspense e al senso compiuto delle sue investigazioni ma anche al fascino di Londra e delle sue strade, palcoscenico ideale per le storie inventate da Conan Doyle.
Per i seguaci del grande detective vi è anche una ampia disamina della sua vita, delle sue qualità e abilità, e naturalmente anche della personalità dell’autore che lo aveva creato.
Franceschini si diverte anche a sfatare qualche mito ma essenzialmente in questa “guida-saggio” traspare un grande amore per la capitale e per questo suo figlio,ormai divenuto
una creatura universale, E secondo il nostro…Virgilio l’enorme successo di Holmes è dovuto alla sua modernità, alla sua razionalità, alla sua psicologia, che non conoscono limiti
di tempo e di spazi.
GIUSEPPE PREVITI