“L’UOMO CHE SI SCIOLSE COME NEVE AL SOLE”DI FILIPPO GENSINI.ROBIN EDITORE
12 Settembre 2012“ALEX”DI PIERRE LEMAITRE-MONDADORI
14 Settembre 2012Ancora una inchiesta per il sostituto procuratore Italo Agrò, il protagonista dei romanzi di Domenico Cacopardo. Giovane magistrato rampante trasferito a Roma da Biella che occupa il tempo che gli lascia il suo lavoro praticando jogging,gustando il cibo e non…disdegnando il sesso.
In questo Agrò e la scomparsa di Omber siamo alla sua seconda inchiesta,lo abbiamo conosciuto in Agrò e la deliziosa vedova Carpino, ma tra le due indagini esistono dei collegamenti.
Omber Pigliotta,di cui al titolo,era infatti socio della vittima dell’altro caso,appunto il Carpino. Scompaiono Pigliotta e il suo autista e il caso viene affidato ad Agrò.
Omber era un ricco uomo d’affari,molto rispettabile, con la fama di essere molto religioso.Lui e il suo autista giungono a Roma dove scompaiono, Agrò indaga anche nelle Marche dove lo scomparso aveva casa e tanti interessi.Dopo qualche giorno,senza che nel frattempo fosse avanzata qualche richiesta di riscatto, i corpi dei due uomini vengono trovati uccisi,l’uomo d’affari a Roma, l’autista a Porto San Giorgio.Due omicidi molto brutali, finiti a bastonate in testa e strozzati con un fil di ferro.
Agrò e il vice-commissario Scuto indagano sulla vita privata di Omber e sui suoi affari,intanto altre indagini si svolgono a Macerata.Perquisendo la casa si scopre una camera segreta,tutta dipinta di rosa,per bambine e così si vede che Omber era un pedofilo.Ma seguiranno altre agghiaccianti scoperte:il Pigliotta finanziava molto generosamente degli istituti religiosi che ospitano gli orfanelli e in cambio poteva approfittarsi di loro. Si scopre anche il legame con un giro di prostitute,che gli forniva minorenni.
Altre scoperte vengono dai suoi traffici finanziari, era un riciclatore di denaro sporco per conto della mafia con la complicità di alcune banche internazionali.
Sembra quindi un delitto commissionato per vendicare qualche sgarro ma Agrò non è convinto….
Un romanzo quindi che si nutre di fatti attuali,molto quotidiano diremmo mescolando quattrini,politica,mafia e pedofilia.Ancora una volta una trama venata di giallo ma anche
l’intento di parlare di questa Italia piena di traffici trasversali, con tanti faccendieri,malavitosi in apparenza rispettabili,insomma un quadro molto duro dei contorni sociali e
politici del Paese.
Ne è nato un ottimo libro scritto su vari piani.Intanto una descrizione senza infingimenti del mondo della magistratura con le sue amicizie e inimicizie,i suoi riti,le sue gelosie,le sue invidie,ma anche una buona occasione per conoscere i metodi con cui viene condotta una indagine.
Poi,proseguendo il lavoro d’investigazione, ecco l’altro piano,ovvero l’immersione in un mondo apparentemente pulito, che poi tale non è, un mondo pieno di connessioni con
la politica,la chiesa,la finanza, e quindi scattano più flash sull’Italia degli anni ’90 in cui opera Agrò.
Domenico Cacopardo sa narrare il tutto con una scrittura assai fluida e scorrevole, con uno stile sempre ricercato e anche piacevolmente originale.
GIUSEPPE PREVITI