FIORI, CIBO E CRIMINI- UN CERTO REX STOUT E IL SUO COMPARE NERO WOLFE- ORCHIDEE IN GIALLO (3)
27 Maggio 2016IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: NICCOLO’ AMMANNITI- 10.02.2021
10 Febbraio 2021Tradizionale consegna delle Targhe Giallo D’Amare anno 2019: dopo Massimo Carlotto e Maurizio de Giovanni per l’anno “in giallo” 2019 il riconoscimento va a
Alessandro Robecchi, ospite venerdi 23 agosto della Rassegna realizzata dall’A.B.C. di Lido di Camaiore con il patrocinio del Comune di Camaiore.
ALESSANDRO ROBECCHI : giornalista, scrive per IL Fatto Quotidiano, ha collaborato o collabora con varie testate. Dal 2007 è tra gli autori degli spettacoli di
Maurizio Crozza. Molte esperienze di conduttore e sceneggiatore per la televisione, scrive per il Teatro, per vari anni critico musicale dell’Unità.Titolare di un sito ufficiale cono-
sciutissimo. Si occupa anche di satira.
Esordisce in narrativa nel 2014 con QUESTA NON E’UNA CANZONE D’AMORE, protagioniTA Carlo Monterossi. Seguiranno con cadenza annuale DOVE SEI STANOTTE,
DI RABBIA E DI VENTO,TORTO MARCIO,FOLLIA MAGGIORE e infine nel 2019 TEMPI NUOVI. Co-protagonisti di queste storie l’investigatore Oscar Falcone e
i sovrintendenti di polizia Ghezzi e e Carella.
TEMPI NUOVI: Un noir d’alta scuola dove ritroviamo Carlo Monterossi e la sua corte. Uno studente modello viene ritrovato ucciso nella sua auto, nel contempo un uomo è
scomparso. Si occupano del delitto i sovrintendenti Ghezzi e Carella, coinvolti in un’indagine apparentemente semplice, ci sono sin troppi indizi….il che non torna.
Intanto la moglie dell’uomo scomparso incarica il detective Falcone di rintracciare il marito scomparso, e così entra in scena il nostro Monterossi, autore di trasmissioni
televisive di gran successo, ma che lui ormai equipara a “televisione-spazzatura, una televisione cinica, cattiva, certo adeguata ai tempi in cui viviamo, i c.d. “tempi nuovi”.Ma
questo è troppo anche per lui, certo amante del successo e della bella vita, ma forse troppo….ingenuo per accontentarsi di quel che passa il convento, e quindi desideroso di
cambiare vita, e ,perché no, fare l’investigatore in appoggio all’amico Falcone.
Tempi nuovi è una storia complessa dove spesso i ruoli si sovrappongono e dove è difficile i traditori dai traditi.
Un noir di eccellente fattura, al centro questo investigatore sui-generis, sempre molto ironico e sarcastico, che conquista il lettore con il suo romanticismo di altri tempi,
ma anche con la sua abilità nel condurre le indagine, una sorta di Marlowe dei nostri giorni.
INTERVISTA CONCESSA DA ALESSANDRO ROBECCHI A GIUSEPPE PREVITI
COME E’ NATA QUESTA SAGA E COSA HA IN PARTICOLARE ISPIRATO TEMPI NUOVI ?
r: Naturalmente è nata senza pensare a una saga o a una serie, le considero storie con gli stessi personaggi, ma ogni volta si pongono questioni diverse. Il primo romanzo
è andato molto bene, e a te che scrivi viene ogni volta voglia di provare altre soluzioni, cercare altri intrecci, dire delle cose che pensi sulla società e il paese. I TEMPI NUOVI
nasce proprio da lì:come e cosa siamo diventati ?Perchè? Ogni personaggio li vive e li racconta a suo modo. Mi attengo alla versione del mio poliziotto Ghezzi.” I tempi nuovi
sono quelli in cui i farabutti dicono in pubblico cose che prima non osavano pensare in privato”. Mi sembra una buona definizione.
TU SEI SCRITTORE GIORNALISTA AUTORE DI TESTI PER TRASMISSIONI TELEVISIVE, TRA L’ALTRO SCRIVI E COLLABORI CON CROZZA, QUALE è LA FORMA
ESPRESSIVA CON CUI TI TROVI PIU’ A TUO AGIO ?
r: Scrivo da più di trent’anni, tra giornali, critica musicale, commento critico e satira,molta satira. E’un linguaggio diverso, bisogna padroneggiare una grammatica diffe-
rente, è molto divertente. Poi ci sono i libri,qui il discorso cambia.è come avere davanti una prateria immensa. Nessuno ti dice più “Cinquanta righe” o “un minuto e mezzo”,
ma disegni tutto tu. Fa spavento, alle volte, ma è un vero spazio di libertà.
PERCHE’SEI DIVENTATO GIALLISTA ?( INTESO NEL SENSO PIU’ AMPIO DEL TERMINE)
r: Amo il genere, sono stato un grande lettore di noir, trovo che sia divertente il giocattolo giallo-ma non solo giallo, e del resto sono convinto che il noir, oggi,sia il vero romanzo
sociale. L’indagine su un delitto è necessariamente un’analisi della società che lo contiene….non siamo il paese di Sciascia ? Ogni delitto che avviene qui ci obbliga a chiederci
com’è qui. cosa succede, come sono le nostre vite qui. Ecco il giallo ci consente tutto questo, se lo scrivi bene, poi il fatto che sia giallo diventa secondario.
LA MUSICA NEI TUOI LIBRI ?
r: C’è sempre un suono in giro. Musica o rumore, un ritmo deve essere così anche nel racconto.Poi avendo un protagonista che è totalmente devoto a Bob Dylan, ovvio che
se ne serve quando ne ha bisogno. Dylan è come Shakespeare, come la Bibbia.Troverai sempre un verso di Dylan che dice qualcosa, un’emozione,un fremito del cuore,meglio
di come lo diresti tu. Non servono a questo i poeti ? A cosa,se no?
L’ATMOSFERA GRIGIA DI MILANO, SPESSO LA PIOGGIA, QUALE INFLUENZA SUI TUOI PERSONAGGI ?
r:Milano grigia è un luogo comune antico, come la nebbia. E’vero che in FOLLIA MAGGIORE piove sempre, ma volevo che si capisse bene come una indagine così, fatta di pedinamenti e appostamenti,è fatica vera. Piove, si, volevo che il lettore si sentisse un po’umido, a disagio, stanco della caccia. Poi mi piace che in una scena ci sia quello
che ci sarebbe davvero, e questo riguarda anche il vento, gli odori,i suoni e tutti quelli che si muovono dentro.
IL TUO RAPPORTO CON MILANO E MILANO DEI TUOI LIBRI ?
r: E’una bella città che amo molto. Per questo mi secca la narrazione modimensionale che se ne fa.Moda, design, alti redditi, grattacieli fichissimi…..Il modello per il paese bello ma non è tutto.Ci sono molte Milano che vengono raccontate poco e male,ma non posso staccare dalla Milano mia. Diciamo che racconto anche quella.
CHE FINE FARA’MONTEROSSI ?
r:A me lo chiede ? E che ne so?
MONTEROSSI E’CAMBIATO NEL TEMPO? E GLI ALTRI CO-PROTAGONISTI ? CAMBIAMENTI DOVUTI A TE O SEGUENDO L’EVOLUZIONE NATURALE DELLE COSE ?
r: Dal primo romanzo sono passati cinque anni. Siamo cambiati. Io? Lei? Certo che si. Magari pensiamo altre cose, magari certe cose, ripensandoci, non le avremmo fatte.
E’ la vita perchè dovrei togliere questa possibilità di cambiare i miei personaggi ? In ogni storia li metto dinanzi a questioni etiche e morali, il bene,il male,il giusto, lo sbaglia-
to… reagiscono come sanno.Pensano, cambiano, si contraddicono come tutti noi.
QUANTO STA ROBERCHI A MONTEROSSI E VICECERSA ?
r: Molto poco,credo.Io sono più cattivo e radicale, il Monterossi è uno che vive bene e lascia vivere,tendenzialmente.Poi non credo che bisogna mettere troppo di se nei personaggi,perché tutto ciò che scriviamo, dalla lista della spesa in su,è autobiografia, qualcosa di noi entra sempre, non serve mettercelo apposta.
A QUANDO UN FILM O UNA FICTION ‘
r: Dicono presto,ma non so più di questo
ESISTONO OGGI DELLE BRAVE PERSONE O DELLE PERSONE NORMALI ?
r: A parte noi due, dice ? Scherzo, certo che sì, milioni ,la stragrande maggioranza del Paese, per fortuna, gente che fa la vita onestamente e con tanta fatica rispetto al giusto.
Il mio Ghezzi dice sempre che i delinquenti sono quelli che vogliono saltare la fila, ma la fila, le persone perbene sono di più. Il rischio è che questo essere per bene non paghi
,non dia nessun frutto, se i furbi vincono, lo vediamo oggi con la diffusione di una paura artificiale,pura propaganda. Molte persone per bene sono smarrite,la politica dovrebbe
dar loro un progetto per diventare migliori,non seminare odio.
HAI PARTECIPATO CON UN RACCONTO A CINQUANTA IN BLU, ANTOLOGIA DI GIALLI SCRITTA PER L’ESTATE DA AUTORI SELLERIO
E HAI DETTO DI ESSERTI ISPIRATO A UN GRANDE AUTORE E CHE ” GIOCARE CON QUELLI BRAVI E’SEMPRE BELLO……”
r:Un racconto che avesse al centro,o dentro, o attorno un romanzo del catalogo Sellerio. Ho scelto HANS FALLADA e OGNUNO MUORE SOLO perché è un romanzo
potente, incredibile e dolorosissimo. Ho preso a prestito la trama per fare una PICCOLA SUITE BORGHESE, per giocare la solita cascatella dalla tragedia vera alla farsa
di oggi.Fallada è un grandissimo narratore, un intrecciatore di vite, e comunque si,quando non sai come fare una cosa vai a vedere come hanno fatto quelli bravi. I maestri
servono a questo, a imparare, diciamo, che più dei tanti corsi di scrittura che esistono, sarebbe ora di fare qualche corso di lettura.