” SOTTO UNA BUONA STELLA ” DI CARLO VERDONE
11 Marzo 2014” LA GRANDE ILLUSIONE ” di JEAN RENOIR
9 Aprile 2014Cast: Katia Smutniak, Paola Minaccioni, Francesco Arca, Carolina Crescentini, Francesco Scianna,Filippo Scicchitano, Luisa Ranieri,Carla Signoris, Elena Sofia Ricci
Non è certamente facile dare una etichettatura a questo film di Ferzan Oztepek, a larghi tratti commedia, pure sentimentale, per poi sfociare nel dramma senza farsene
però condizionare, bando al pianto e alla tragedia e inno invece alla fiducia. Il nostro regista infatti accenna a tutto questo ma non si interessa al sesso in sè, a come soddi-
sfarlo o alla spesso ricorrente casualità dei rapporti, a lui interessa far vedere come due persone si innamorano, ci fa assaporare la luce che brilla nei loro occhi preludio
a un incanto assoluto.
Ecco spiegato il titolo, Allacciate le cinture, due volti che si fissano, che si incantano l’uno a guardare l’altro, è come un aereo che vola nella tempesta, turbolenze in arrivo
….allacciate le cinture . Elena fa la cameriera in un bar, casualmente incontra Antonio che fa il meccanico, a prima vista si sono detestati e presi a male parole, ma poi
si rivedono perché lui flirta con Silvia, amica e collega di Elena. Si evitano, ma i loro occhi si cercano, si scrutano, lei è di una bellezza tranquilla, ha grossi progetti, un
fidanzato ricco e bello. Lui ha un fisico possente, tutto tatuato, molto virile, ma è un timido pur se vuole fare il razzista,in fondo un buono, oltre tutto è un dislettico. Lei
molla ogni difesa, e da un incontrarsi fatto solo di sguardi e di desideri si passa all’amore vero e proprio.
Un inno all’amore se vogliam , amore che permette di superare ogni ostacolo, amore che quando è vero fa capitolare ogni possibile resistenza, ma poi, sembra dire
il regista, perché non cedere.
Ma torniamo alla nostra storia, detto del prologo, ritroviamo i nostri protagonisti tredici anni dopo Elena e Antonio si sono sposati, hanno due figli, lei dirige un grande
bar, lui si è fatta l’amante. Tutto nella norma, o quasi, ma poi subdola per lei la rivelazione della malattia, un tumore, la loro vita cambia totalmente, e per lui la presa di
coscienza di una nuova vita da affrontare. La loro vita sentimentale era giunta a un bivio, stava scivolando nell’indifferenza, ecco che lei annuncia a tutta la famiglia,
marito, figli, madre, amica della madre, amico del bar, che è gravemente malata. Inizialmente lui rifiuta la nuova situazione, quasi ne avesse colpa lei, ma poi il corpo
smagrito, la testa calva, l’espressione dolente riaccendono in loro l’amore e chissà….
I film di Ozpetek hanno sempre una loro peculiarità, la vitalità la forza dell’amore, nei primi film era più accentuata la rivendicazione dell’amore tra ” diversi”, poi piano
piano il suo orizzonte si è ampliato a un concetto di amore forse più astratto, più platonico, ma certamente universale nella sua forza attrattiva di ” amore per l’amore”.
Chi è per un cinema più realista forse farà fatica a entrare nell’atmosfera di questa pellicola, ma chi ama i sentimenti la saprà apprezzare. E questo del resto è anche
la forza di questo nuovo film, Oztepek evita anche di cadere nel patetico e nel lacrimoso, ad esempio la paziente che condivide la camera con Elena, che pur essendo
molto malata irride alle certezze sessuali dei maschi, oppure la famiglia “stravagante” di Elena, mamma e zia, che hanno gli stessi problemi delle coppie regolari.
Insomma nella denuncia del male c’è anche una voglia di ridere, la risata finale dei protagonisti contagia un po’tutti, dando una iniezione di fiducia anche a chi avrebbe
tutti i motivi per piangere.
Oztepek sembra riscoprire un amore che può fare a meno della fisicità, e si basa su sguardi appassionati, come era di moda nell’Ottocento. Qui addirittura non ci
canta come in altre sue pellicole l’amore tra persone dello stesso sesso, però anche questo amore pur se tra un uomo e una donna, è un amore “diverso”, i due
non hanno niente in comune, linguaggio, sogni, educazione, solo la fisicità dei corpi li accomuna. E per questo hanno….allacciato le cinture.
E comunque visto che di tumore si parla, Oztepek ha l’antidoto anche per questo, ovvero un finale carico di risate, basta tornare indietro nel tempo……
Bravi gli attori dalla Smutniak a Arca, dalla Crescentini a Scianna, da Scicchitano alla Ranieri, dal duo Signoris/Ricci alla Paola Minaccioni.
GIUSEPPE PREVITI