” A UN PASSO DALLA FOLLIA ” DI GIANLUCA ARRIGHI – CENTO EDITORI
3 Giugno 2019“IL CUGINO INGLESE” di FRANCO BURCHIETTI – EFFIGI
10 Giugno 2019Elsa Guidi è la direttrice de “LA Piazza”, un quotidiano che si pubblica a Pisa.Un marito affettuoso ma che è preso dalla sua vita di manager, due figli adolescenti
con quel che ne consegue, ma lei, tutte le mattine, inverno o estate che sia, inizia la giornata andando a correre per le strade cittadine, sentendo gli odori più genuini
di una città che ancora non si è svegliata.
Poi altrettanto di corsa al giornale dove la “direttora”comanda a bacchetta la sua redazione, conosciamo così i vari giornalisti, ma il più preso di mira è il livornese Tom-
maso Morottti, detto “Il Moro”, cronista di nera di grandi speranze, è il più giovane di tutti e su di lui la Guidi ripone grandi aspettative.In una mattina di primavera un elettricista precipita sulla piazza sottostante dal terrazzo di un condominio del centro dove stava lavorando e al giovane Morotti tocca di occuparsi del fatto. Ma la “diret-
tora”vuole che lui dia voce a quel povero corpo precipitato, ai lettori interessa sapere cosa c’era dietro quel corpo. Intanto al giornale arrivano, indirizzate alla direttora,
delle buste anonime con foto e ritagli di giornali che sembrerebbero legate a quel suicidio. Mentre il nostro cronista indaga avverte qualcosa che non torna, ma nel frattempo
arriva la notizia che non si tratta di un suicidio ma di un omicidio. Direttora e cronista si buttano sul fatto in una sorta di singolare concorrenza. ma il fatto è che a lei non è
mai venuto meno il senso della notizia, la voglia si approfondirla, la voglia raccontarla al lettore.
Una giornalista, Silvia Volpi,che scrive di giornalisti, ma non solo, attorno a loro costruisce una storia gialla con molti risvolti in rosa, una storia tutta effervescente, il che di
questi tempi è oltretutto una rarità. Questo romanzo è la storia di Elsa Guidi, una piacevole signora di 47 anni, un marito e due figli, che dirige “La Piazza” uno dei quotidiani
più importanti della città.
Il suo nome di battaglia è la Direttora, tutti la temono e la rispettano per il suo linguaggio franco e diretto. IL suo pupillo in redazione è il giovane Tommaso, di cui intuisce le
possibilità, e gli affida quindi, certamente tenendolo sempre sotto tiro”, un importante caso che fa parlare la città.
Un uomo,un elettricista, è precipitato da un balcone, si pensa a un suicidio, ma alla Direttora interessa che il cronista racconti la storia di un uomo, perché è arrivato a quel gesto,
solo così si può catturare la sensibilità e l’interesse del lettore. Tommaso indaga su quanto è avvenuto, ma ben presto si accorge che la storia è assai più ingarbugliata di quanto
potesse sembrare a prima vista. La direttora lo sprona, anche un pò sfottendolo e tiraneggiandolo. invitandolo a raccogliere interviste, impressioni, pettegolezzi. solo così si può
arrivare alla verità, oltre tutto bisogna anche stare attenti a non farsi battere dalla concorrenza.
Questo Alzati e corri, Direttora è il romanzo di esordio di una giornalista del Tirreno, Silvia Volpi, che ha scritto un giallo divertente, dove alla tradizionale suspense di una storia ben costruita aggiunge toni di leggerezza e ironia che ben stemperano la tradizionale seriosità di un giallo. Qui leggerezza e drammaticità si fondono a meraviglia, meritando una citazione nel “giallo comico”, genere oggi andato un pò in disuso.Romanzo di personaggi, in primis questa Elena Giusti, donna grintosa e brillante,che sa in qualche modo conciliare gli impegni di madre(due ragazzi che crescono con tutti le problematiche degli adolescenti) e di direttore del giornale, con i problemi dei rapporti con i colleghi, con le autorità, della necessità tutti i giorni di confezionare un buon giornale anche perchè la concorrenza è forte e le notizie non vanno….mancate.
Una vita la sua assai frenetica, sempre in movimento, con la corsa distensiva e caricatrice di primo mattino, poi le riunioni al giornale, con i fatti imprevisti da approfondire e con il sapersi mantenere donna,madre,direttrice. E una volta che la si conosce pur apparendo un pò presuntuosetta, riesce sempre a comprendere, motivare e anche rispettare
gli altri, ricevendo di contro lo stesso affetto e rispetto.
Una storia dove alla parte più poliziesca, il suicida in realtà è stato assassinato, si unisce la facilità nel presentare il mondo dei giovani e della provincia. L’autrice riesce anche a
fotografare un mondo dove tutto, nel bene e nel male, è divorato in fretta,mentre a volte sarebbe opportuno riflettere e andare più a fondo sulle cose. E per fare questo ricorre a una storia frizzante, aperta a più situazioni, Ricordiamo che la Volpi lavora in una importane testata, Il Tirreno, e quindi questo mondo lo conosce bene, ma in questo romanzo
si fa valere come una discreta giallista.