” FOLLIA MAGGIORE” DI ALESSANDRO ROBECCHI- SELLERIO
17 Gennaio 2018” IL CARTEGGIO BELLOSGUARDO-HENRY JAMES E CONSTANCE F.WOOLSON”- Frammenti di una storia- DI VALERIO AIOLLI- ITALOSVEVO
21 Gennaio 2018In una caldissima Bologna estiva l’atmosfera della città è resa ancora più rovente da una serie di delitti
assai crudeli. Nel giro di pochi giorni quattro persone vengono uccise nelle maniere più efferate e violente.
Caso singolare le vittime sono state ammazzate sempre in maniera diversa il che porterebbe a escludere
l’opera di un serial killer, perché questi operano sempre nella stessa maniera.
Il caso è affidato al commissario Amareno Fabbri che si trova stretto in una morsa tra le pressioni dall’alto,
le paure della città ed anche l’uso “ideologico” che viene fatto di questi delitti. Infatti Fabbri scopre che le
vittime hanno un fil rouge che le lega, un ristoratore, una pellicciaia, un….avvelenatore di cani, un pollivendolo, un domatore di circo, tutte professioni che hanno a che fare con gli animali. Contro di loro
sembra quindi esercitarsi una sorta di giudizio universale con una punizione suprema perché hanno ucciso
o sfruttato degli animali. Il tutti è reso ancora più difficile perché ogni delitto è firmato con una strana
sigla, che nessuno riesce a decifrare, P.P.F., ma che ha un forte impatto verso l’esterno, attirato dal sangue e dalla formula magica. Poi inevitabilmente si aggiungono i mestatori di professione, i professionisti del caos, che mettono sotto accusa la questura che sta dando la caccia al colpevole, che questi vogliono far
passare per un santo. E così Fabbri deve intervenire più volte di persona per rabbonire e calmare la folla
inferocita. E poi, pur non trascurando mai la sua Marisa, completa il solito giro enogastronimico per osterie e bettole cittadine, anche se nel nel frattempo sta studiando una trappola in cui far cadere i colpevoli.
Zap & Ida sono un coppia di scrittori, vignettisti, fumettistim grafici, umoristi bolognesi. Non vi meravi-
gliate, sono tutte doti che i nostri autori, Vincenzo Zapparoli e Ida Cassetta, posseggono a iosa e che non>
si peritano di ammannire ai loro appassionati. Tra le tante cose che hanno ideato e prodotto c’è anche lo
scrivere dei libri gialli, hanno creato un personaggio, un commissario di polizia che con questo Amareno
e il caso P.P.F completa una triologia di storie gialle ambientate a Bologna.
Questo commissario che ormai si è assicurato la benevolenza dei lettori ha un nome che è tutto un programma.E già denota la chiave di lettura a cui il lettore è chiamato,ovvero storie gialle, ma condite
di un certo salutare e-perché no- sdrammatizzante?!?- sano umorismo. Amareno Fabbri è il nome del
nostro protagonista, un nome che richiama subito alla mente un noto marchio, una nota bevanda. E questo
significa anche ammiccare al lettore, imprimere alla vicenda un tono anche scanzonato.Però va detto che il
riferimento all’affermato prodotto, o anche la garbata presa in giro dei tanti, anche validissimi ” commissari di carta” (ma diciamo anche reali…) che sembrano degli assatanati del cibo e del bere , non toglie nulla all’efficacia investigativa del nostro poliziotto.
D’altra parte, e qui rassicuriamo i puristi del giallo, Amareno e il caso P.P.F.è un libro giallo con tutti i
requisiti di un thriller, una serie di omicidi infesta la città,ben presto il commissario si rende conto che non
può che essere l’opera di qualcuno che si vuole vendicare di chi vessa in un modo o in un altro gli animali, anche se poi le reazioni di massa(oggi diremmo di….pancia) sono la dimostrazione di quanto sia manovra-
bile e suggestionabile la piazza. Il titolo è riferito ovviamente al commissario, P.P.F. è la strana sigla con cui
vengono firmati gli omicidi.Forse in questo libro il tono da divertimento è meno accentuato che nei precedenti romanzi pur se non vengono meno atmosfera de suspense che ti tingono avvinto sino all’ultima
pagina.
GIUSEPPE PREVITI