” QUASI PER CASO” di GIANCARLO DE CATALDO- MONDADORI – 4.05.2020
4 Maggio 2020” LA RAGAZZA NUOVA” di DANIEL SILVA -HARPERCOLLINS – 7.05.2020
7 Maggio 2020Milano, anni ‘8o. Un noto psichiatra milanese viene ucciso una mattina con quattro colpi di pistola mentre sta salendo in macchina per recarsi al lavoro. Arriva la squadra omicidi al gran completo, e vengono ripartiti i vari compiti per la relativa indagine, sembra evidente che si sia trattato di una esecuzione. L’inchiesta va avanti sia pure con
troppe interferenze, ben presto viene trovato il colpevole “ideale”, un altro medico che aveva avuto parecchi contrasti con la vittima, e oltre tutto era considerato un malato di
mente.
L’ispettore Sebastiano Nesi, detto “Tanone”, non è convinto di questa soluzione e continua a indagare per conto suo, cercando nuove testimonianze, scartabellando tra docu-
menti e scritti vari, verificando vari indizi e seguendo piste anche le più insignificanti. Succede che due poliziotti vengono uccisi, appunto il Nesi per cui viene imputato un altro
poliziotto che era compagno di una collega, amante dell’ispettore, e proprio questo presunto omicida viene trovato morto, suicidio sentenziano le autorità, Va detto che anche lui
si era interessato al cosa dello psichiatra assassinato.
Sono passati tre anni da questi fatti quando l’ispettore Francesco Bagni (protagonista storico dei gialli di Colaprico) riceve una serie di buste che lo portano a riprendere le file
dell’indagine condotta dall’ispettore Nesi, suo grande amico, che sembra volerlo guidare dall’aldilà tra i misteri della Metropoli e dei suoi abitanti.Man mano che Bagni si
adeentra nella vicenda si pone sempre più interrogativi, dall’inquadramento della figura del poliziotto presunto assassino per gelosia alla necessità di fare uscire di galera un
innocente al fatto di capire cosa c’entrasse uno psichiatra della Milano-bene con la Milano degli “Anni di piombo” e della bomba di piazza Fontana. C’è aria di servizi deviati ,
anche l’atmosfera nella questura milanese non è delle migliori come del resto in generale quella del Paese.
Con il romanzo ANELLO DI PIOMBO PIERO COLAPRICO, adattando l’artificio di un giallo a incastro. ripercorre le pagine più oscure della nostra Repubblica, passate alla storia
come ” Gli Anni di piombo”, in cui in una Milano al centro di trame terroristiche e destabilizzanti la morte era divenuta una scomoda compagna di viaggio.
PIETRO COLAPRICO ,capo-redattore del quotidiano Repubblica nella città meneghina, e quindi perfetto conoscitore per ragioni professionali e di vita colà vissuta della città,
si conferma scrittore di grosso spessore che sa accoppiare la maestria nel confezionare trame magistrali dal punto di vista del mistero, della suspense con quella di dare un taglio
storico e di ricerca veramente notevole. Ma lui riesce sempre a essere innovativo nell’impostare e nello strutturare le sue storie, ad esempio la sua carriera di scrittore di gialli inizia con una serie di storie scritte a quattro mani con Pietro Valpreda, un uomo per anni sottoposto al pubblico linciaggio con l’accusa di strage poi caduta e quindi riabilitato,ma la riabilitazione dipende anche dai fatti, dalle occasioni , e naturalmente Colaprico ha dato un bell’assist al Valpreda. In questo romanzo l’innovazione è nella struttura dello stesso, infatti vi è un prologo con un omicidio “eccellente” degli anni ’80 cui seguono le indagini, ma qualche tempo dopo muoiono di morte violenta due dei poliziotti che seguivano il caso, quindi, e qui sta la novità del testo, la ripresa delle indagini dopo tre anni da parte di un collega del poliziotto che più si era “esposto” nella prima
fase dell’inchiesta.
COLAPRICO ha anche un’altra dote, quella di essere ormai il GIALLISTA MILANESE per autonomasia, ce ne sono pochi che raccontano Milano come lui, ed appunto ANELLI DI PIOMBO ne è l’ennesima riprova. L’ambientazione di questa storia è milanese al cento per cento, una Milano anni Ottanta dove viene ucciso un noto psichiatra , poi verranno trovati morti due dei poliziotti che si occupavano di questo caso Passano tre anni quando viene ….chiamato in corsa l’ispettore Bagni, che avevamo conosciuto in
“Triologia della città di M…” e sarà lui a riprendere in mano l’inchiesta, aiutato dal figlio dello psichiatra assassinato, che vuole effettivamente sapere chi era suo padre e perché
era stato ucciso. Questa nuova fase dell’indagine porta a fare un tuffo nel passato, alla strage di Piazza Fontana, siamo negli Anni di piombo con il terrorisno rosso e nero.
Sarebbe facile per Bagni disinteressarsi di tutto, invece lui riesce a decifrare tutto il materiale che l’ispettore gli aveva fatto pervenire, e quindi ristudia indizi,tracce, rilegge le
testimonianze, e .cosa più importante, risolve anche i vari enigmi nascosti tra le tante carte e necessari per dare a tutto un significato. E anche arrivati alla verità per i nostri non
sono finite le difficoltà, tanti ostacoli si frappongono, addirittura rischiano la vita, ma l’ispettore non vuole venire meno al principio della salvaguardia della verità
GIUSEPPE PREVITI