CHIACCHIERANDO CON L’AUTORE: SERGIO CALAMANDREI
14 Maggio 2013TRA I DETENUTI DEL CARCERE DI SANTA CATERINA IN BRANA DI PISTOIA – INCONTRI D’AUTORE
20 Maggio 2013Il nuovo romanzo di Dan Brown , Inferno, è appena uscito in tutto il mondo e già fa parlare, ma ovviamente dove più se ne parla è Firenze. E’ infatti nella città di
Dante che l’autore porta il suo protagonista Robert Langdon, e naturalmente per i fiorentini e chi ne è interessato, a parte la storia raccontata che verte sul furto
della maschera mortuaria di Dante, è l’occasione per riscoprire tanti luoghi della città. Niente di misterioso ma la possibilità di seguire un itinerario che va da Boboli
al Palazzo Vecchio sino a Piazza Signoria e al Duomo. Un itinerario “classico” che fa coprotagonista al professore in fuga, insomma una sorta di miniguida tra i misteri
della città del Giglio.
La storia inizia in un ospedale non meglio identificato da dove però si vede Palazzo Vecchio, Langdon è rimasto ferito, e dovrà scappare ancora con la bella dottoressa
Brooks, rifugiandosi Oltrarno. Passeranno da Viale Macchiavelli “la strada più bella di Firenze”, Porta Romana, sempre inseguiti, ora anche dalla polizia. Mischiandosi agli
studenti della Scuola d’Arte Langdon e la sua compagna si rifugiano nel giardino di Boboli. Ma Langdon, che era stato ferito di striscio alla testa, sembra aver perso la me-
moria e non sa perché si trovi a Firenze.
Mentre sviluppa il racconto Brown non dimentica di citare le bellezze che circondano i due protagonisti, così ci fa vedere l’Isola del giardino di Boboli, il viale che porta verso
il basso, conosciuto come il Viottolone, la Cerchiata, una galleria formata da rami intrecciati, le statue di Nettuno e del Nano Morgante, per poi arrivare alla Grotta del Buonta-
lenti.
Sarà qui che il professore scopre il passaggio per il Corridoio Vasariano arrivando quindi a Palazzo Vecchio. Da una grande porta il legno si può entrare nella Camera Verde,
che faceva parte del Quartiere di Eleonora, ovvero dove abitava con la sua corte venuta dalla Spagna la sposa di Cosimo I. Qui la vicenda si fa ancora più ingarbugliata, intanto
va ricordato che quella porta di legno segnava grosso modo l’inizio di un percorso segreto e sopraelevato che i Medici fecero realizzare per varie ragioni, compresa sicuramente
la loro sicurezza.
Sulla destra di questa zona del Palazzo c’è la balaustra del Salone dei Cinquecento, dove l’affresco del Vasari avrà un suo ruolo nella soluzione del mistero, a sinistra invece en-
triamo in un altro tassello fondamentale di questa storia. Su una passapanca nel corridoio che porta alla Sala dell’Udienza è custodita in una teca la maschera mortuaria di Dante
, dono del senatore D’Ancona. E’ una maschera di piccole fattezze, naso adunco, occhi semiaperti, qualcuno la definisce inquietante, certamente Dan Brown se ne….appropria
e la mette al centro della vicenda.
Ma oggi non siamo qui a parlare della trama, ci interessa evidenziare piuttosto il rapporto, l’interesse, diremmo lì’amore di Dan Brown per Firenze e i suoi luoghi, certamente
è rimasto affascinato da Palazzo Vecchio, e così…visiteremo altre stanze nascoste, ci ritroveremo nel sottotetto del Salone de’ Cinquecento, anche se va precisato che nella
realtà non è praticabile, sino a un passaggio segreto che fa uscire di nascosto da via della Ninna.
I misteri del Palazzo e della città in genere sono anche legati alle suggestioni che ci lascia la Divina Commedia che poi Brown abilmente trasforma in una serie di indizi per
una sorta di caccia al tesoro dai risvolti sanguinolenti. Robert e la Brown si devono quindi dare da fare per seguire queste tracce legate all’Inferno dantesco. Questo loro
girovagare li porterà dal Bargello alla casa di Dante sino alla Chiesa dedicata a Dante, la chiesa di Santa Margherita dei Cerchi dove si trova la tomba di Beatrice Portinari
ingentilita dai cestini pieni di bigliettini d’amore.
Seguendo il XXV canto del Paradiso Langdon giunge in Battostero, ma ricorda anche la Cupola del Brunelleschi e il dipinto di Michelino che in Duomo raffigura Dante e tre
regni della Divina Commedia.
Certamente in tante pagine non mancano le imprecisioni, i falsi storici, ma tutto sommato Brown ha…studiato bene Firenze e la sua ricostruzione può essere accettabile.
Tornando alla storia narrata dopo Firenze i nostri protagonisti si sposteranno a Venezia e Instanbul, ma l’arroventato finale li riporta a Firenze, e indovinate dove ? Ma a
Palazzo Vecchio, naturalmente…..
GIUSEPPE PREVITI