“SANGUE GRATIS e altri favolosi racconti ” di SERGIO CALAMANDREI – YOUCANPRINT
24 Aprile 2013“UNA STORIA SBAGLIATA” DI DONATELLA FABBRI- EDIZIONI ATELIER
28 Aprile 2013Graziano Braschi disegnatore, scrittore, grafico, esperto e appassionato di letteratura gialla. Di lui sappiamo ad esempio che è stato redattore e collaboratore di
riviste satiriche e di umorismo grafico, in molte di esse sono apparsi suoi disegni satirici e scritti umoristici. E altre suoi racconti sono stati pubblicati su antologie.
Di lui si sa anche che nel tempo si è sempre più specializzato nel giallo, collaborando a varie riviste di settore, per tanti anni nel cartaceo ovviamente, poi un passaggio
altrettanto convinto alle produzioni on-line.
Ha organizzato anche mostre, vorremmo ricordare una per tutte, “ Una sola parola, murder ! Il “giallo in lingua inglese”al Gabinetto Viessieux “ . Ma di Braschi si
sa che esiste anche un’attività di scrittore non meno interessante, autore di romanzi, di racconti apparsi in numerose antologie, ha scritto anche a quattro mani
con i giornalisti Mario Spezi e Renzo Martinelli (con cui ha dato nome a una singolare…firma d’autore, Franco Valleri ).
La collaborazione con Thriller Magazine, il blog La Lettera rubata, l’organizzazione di mostre, incontri, dibattiti, progetti cultura, poi l’attività di curatore di innumerevoli
antologie di genere, dai temi più svariati, con un ritorno mi sembra per una delle più recenti, Riso nero, a un’antica passione per la scrittura comica e satirica.
Di lui si sa anche che è un grande cultore di Stephen King cui ha dedicato saggi critici e raccolte antologiche, e ricorderei anche le tante collaborazioni alle
pagine culturali di vari quotidiani e riviste.
Insomma un’attività a tutto tondo, dal campo della satira a quello del giallo, vorrei anche ricordare la sua attività di “recensore” e la sua collaborazione al Festival del Giallo di
Pistoia.
Con Braschi mi onora una comune militanza e una solida (almeno mi auguro)amicizia, abbiamo fatto e faremo spero tante cose insieme, per cui mi sorprendo
un po’ nel doverlo…recensire, ma prima di parlare della sua ultima opera mi è sembrato doveroso ricordare l’apporto di Graziano Braschi a tutto
un movimento letterario abbastanza ampi0 e riguardante campi diversi perché oggi si divora sempre tutto e si tende a dimenticare tutto e questo non è giusto.
Graziano Braschi non è mai refrattario alle novità, è stato subito aperto all’avvento dell’e-book e in momenti di grossi interrogativi editoriali eccolo ancora
in prima fila con gli autoptrodotti.
Con Arrivederci mondo siamo nell’ Italia dei primi anni Settanta ai tempi del tentativo di un colpo di stato. Su un camion pieno di militari che sta viaggiando verso
Roma conosciamo il soldato Italo, una sorta di “buon soldato Svejk” di buona memoria. E sarà proprio Italo con la sua ingenuità ma anche con la sua voglia di
capire cosa accade ad impedire il buon esito della sciagurata missione. Ma intanto che il singolare viaggio si sta compiendo Italo ci propinerà a getto continuo
storielle, facezie, consigli, massime varie che nella loro arguzia sempliciotta faranno da contrappunto a questa marcia che ne ricorda ben altre…
E “il buon soldato Italo” finirà per trovare una specie di “macchina-fine-del mondo” che forse porterà più semplicemente alla fine di una certa Italia…
Graziano Braschi ci porta nell’Italia dei primi anni Settanta. Si progetta un golpe, si fanno convergere da tutta Italia camion carichi di militari tra cui appunto Italo.
Durante questo viaggio ne accadranno di cose, tra l’assurdo e il comico. Una escursione nel fantascientifico con una “cosa ” gelatinosa che sta mettendo a rischio l’umanità,
una Festa dell’Unità, poi l’arrivo alla villa dell’eminenza ispiratrice del golpe, qui ci son0 tanti generali, ma la disgraziata fine di un cane fa saltare tutto il complotto.
Poi un’osteria dove si fanno vari incontri, Il Gatto e la Volpe, gli Assassini, ancora il Treno con la sua varia umanità, per poi approdare a una stazioncina posto ideale
nella sua apparente immobilità per seguire gesta e destini di questa disgraziata Italia.
Questo racconto fu scritto verso la fine degli anni settanta, come una tragicommedia che voleva farci riflettere sugli eventi sociali-politici di quegli anni turbolenti. In particolare
si prende di mira il colpo di stato del 197o, con una sfilata di personaggi da operetta, che si fanno guidare e travolgere dal Caso, che assurge al ruolo di burattinaio
tanto satirico e bizzarro quanto imprevedibile. Più materialmente è Italo che fa da fil rouge a tutte le storie, evidente il riferimento allo Svejk di Jaroslav Jasek, come del
resto è documentato dai disegni di Massimo Presciutti. Riferinento per riferimento vogliamo rammentare anche il Pinocchio di Collodi, con il Gatto e la Volpe, l’Osteria etc.
Quella del “buon soldato Italo” è un’avventura legata al viaggio che lo porta in giro per l’Italia su un camion militare e poi con altri mezzi ma è anche l’occasione per
accennare a tanti problemi, dall’inquinamento agli scarichi industriali, dal partito comunista dei tempi delle feste dell’Unità ai golpisti…all’italiana. E la taverna con il Gatto e
la Volpe, e le notte buie dove si possono incontrare gli Assassini.
Un’Italia un po’ comica un po’ sventurata come lo è sempre, Braschi ripropone questa storia che non ha perso un briciolo della sua attualità e della sua forza graffiante.
In tutto l’evolversi dei fatti “il buon soldato Italo” ci palesa il suo pensiero, e con lui anche molti di coloro che incontra, sì da aversi uno spaccato non solo comico
dell’Italia degli anni Settanta, ma pensieri e giudizi che potrebbero benissimo essere rapportati ai giorni nostri.
GIUSEPPE PREVIT