FESTIVAL DEL GIALLO 2015: CONSIDERAZIONI E BILANCI
15 Febbraio 2015IL CALENDARIO DEL FESTIVAL DEL GIALLO DI PISTOIA: venerdi 24.2.17 2017
25 Febbraio 2017Il prossimo Festival del Giallo di Pistoia, settima edizione, 24-27 febbraio p.v., si occuperà di spionaggip in
senso lato, quindi anche traffici illeciti, furti, recuperi nel mondo dell’arte.Oggi vi raccontiamo una storia
che ci viene riportata su La Lettura, supplemento letterario de Il Corriere della Sera.
Bisogna tornare al 7 dicembre del 2002, un sabato nella fredda e gelida Amsterdam vede l’arrivo di due ladri,
Octave, “La scimmia” e il suo compare Hemk. Puntano subito al Van Gogh Museum, vi penetrano abbastanza
agevolemte, approfittando delle scale lasciate dagli imbianchini che stanno affrescando le sale. I due salgono di
due piani, poi possono accedere alla parte superiore, per entrare spaccano i vetri e incuranti dell’allarme vanno alla prima sala e rubano Spiaggia di Shevingen durante un temporale e All’uscita dalla chiesa protestante di
Neunen, tra le prime opere dipinte da Van Gogh. Quadri non troppo pesanti né ingombranti da portare via.
La rapina riesce, hanno tempi molto ridotti dato che è già scattato l’allarme, ma loro hanno calcolato tutto al
minuto.La polizia arriva subito, si apposta sotto le scale servite per salire, ma loro calano una corda sul lato
opposto dell’edificio, scendono velocemente e si mescolano tra i primi passanti del mattino.
Un professionista olandese,esperto nella caccia alle opere d’arte trafugate, ritene che Octave avesse un piano
sin dall’inizio, pur se probabilmente non aveva agito su commisione. Esiste un termine tecnico, art-napping, cioè
rubare delle opere d’arte per poi rivenderle ai musei, alla polizia, alle gallerie in cambio di soldi o anche per
possedere un patrimonio importante che serva da base per una eventuale trattativa. Ad esempio l’Ira aveva
un grosso patrimonio di quadri rubati, se qualcuno di loro veniva arrestato si poteva intavolare una trattativa
con lo Stato.
Octave conosce un importante criminale a cui il quadro potrebbe appunto risultare utile, ma la trattativa non
andrà a buon fine, per poi sfumare del tutto quando il boss viene asassinato da un sicario.
Ma Octave non demorde, e arriverà a trattare e concludere con un italiano. Ora si può dare alla bella vita con
la fidanzata, spende e spande, lascia tracce del suo passaggio ovunque, qualcuno poi lo tradisce e lam polizia lo
arresta in Spagna, verrà processato con il suo compare, ma non hanno scampo, oltre tutto hanno lasciato troppe
tracce sul luogo del crimine, non avevano lavorato bene.
Si sa quanto hanno ricavato dalla venduta, certo molto meno del valore effettivo come del resto è usuale nel
mercato nero. Non diranno mai chi è stato il compratore, anche se tutti sanno che è un italiano. Uno dei boss
del narcotraffico, vissuto molti anni ad Amsterdam gestendo un cofeeshop, anche se la sua fonte di reddito
era il traffico di cocaina, rifornendo i mercati di tutto il mondo e arricchendosi quindi a dismisura.Sarà un pentito a fare il suo nome in una inchiesta di camorra che si svolge a Napoli e che riguarda un boss della camorra napoletana.
Ma come entrano in tutto questo i famosi Van Gogh rubati nel 2002 ? Nel 2007 si registra a Caracas un
incontro in un grande albergo tra criminali del posto e olandesi con uomini della camorra, ma c’anche la Dea
americana che tutto filma e registra. E nelle varie conversazioni si parlerà anche dei due Van Gogh. E sarà
proprio l’esponente della camorra a offrirli come pegno per la conclusione della partita di droga oggetto della
transazione, o comunque viene detto che possono anche essere venduti separatamente.
L’affare non verrà concluso ma ora si sa che i due quadri sono in mano alla camorra. Un altro tassellon lo porta
l’esecuzione di un altro boss della droga, un olandese appena uscito di prigione, probabilmente colpevole di
aver collaborato con la polizia, forse ha parlato anche dei quadri.
A questo punto (siamo nel 2010)i carabinieri sono convinti che i Van Gogh sono in mano alla camorra. Intanto
il nostro sospettato si tarsferisce in Dubai, si fa consigliare da un commercialista italiano, investe grosse cifre
in acquisti immobiliari, ha grossi problemi di salute, sopravvive a tutto, ma non all’azione continua e impacabile
della Maigistratura napoletana, a inizio 2016 finisce in carcere.
Ormai ha perso, e in un memoriale racconterà tutte le sue gesta, e così torneranno alla ribalta anche i famosi
Van Gogh, anche qui viene dichiarato un valore assai inferiore al reale, ma a questo punto poco conta, chiaramente si cerca di salvare il salvabile. e chissà quale sia stato l’effettivo ruolo dei due quadri nella resa
allo Stato.
Quando si parla di opere d’arte viene anche da chiedersi se questi criminali abbiano mai capito e apprezzato
il valore delle opere capitate nelle loro mani. A sensazione verrebbe da dir di no.
La conclusione positiva della storia verrà segnata da una frase in codice, è una domenica di fine settembre
quando una telefonata fa chiudere alla Guardia di Finanza e alla Procura di Napoli una indagine avviata
una quindicina di anni prima in Olanda. Una indagine dura e complessa come tante, contraddistina da furti,
rivelazioni, soffiate, incontri tra boss del crimine, delittì, arresti, confessioni.
“I bambini sono a casa nostra” rivelava la telefonata, ed infatti un una casa della provincia napoletana sono
stati ritrovati in buono stato. E certamente è una grossa notizia, raramente un ‘opera ricompare dopo tanto tempo.
La cosa curiosa è che anche colui che aveva materialmente compiuto il furto ne viene a conoscenza e ne è con-
tento, ce lo rivela un regista cinematografico di Amsterdam che sta girando un documentario su di lui, è come
se si fosse liberato da un incubo….
GIUSEPPE PREVITI