“UN MARITO IDEALE”DI OSCAR WILDE
21 Marzo 2011NAPOLI:CHI RESTA E CHI PARTE- da “CAFFE NOTTE E GIORNO” E “SCALO MARITTIMO”DI RAFFAELE VIVIANI
7 Novembre 2011Atridi con Pamela Villoresi,Davide Sebasti,Renato Campese,Silvia Budri de Maran,Andrea Bacci,Alessia Innocenti,Maurizio Panici.
Regia di Maurizio Panici
Una rilettura della feroce saga eschilea degli Atridi che vuole trasferire nel mondo contemporaneo il mito di Oreste. Questo perchè quei fatti appaiono ancor oggi assai vicini alla nostra realtà, e Michele De Martino nella riscrittura del testo si è ispirato alle faide familiari che ancora oggi seminano lutti e morte.E quindi l’ambientazione più appropriata gli è sembrata la Sicilia, la terra che è “una mischia di terra e di luce”.
Sia a De Martino,e poi alla regia di Maurizio Panici,la cultura e il codice mafioso sono apparsi i più indicati per attualizzare questa rivisitazione, ed ecco che allora la saga degli Atridi diventa la storia di una famiglia di mafiosi,che usa senza remore alcuna il proprio potere attraverso l’uso di una giustizia “familiare” che inevitabilmente è in contrasto con le norme che regolano la società civile.
Questa Orestea/Atridi riscritta da Di Martino porta nella realizzazione di Panici ad uno spettacolo assai rigoroso.Nel dramma eschileo il confronto è tra le barbarie
e le infamie degli uomini e la giustizia e la morale degli uomini offesi da questi comportamenti.Ma per Eschlio alla fine quella che trionfa è la giustizia,il male soccombe e il grido delle vittime verrà riscattato dal trionfo del bene.Si trata di idee universali tramandatesi nei secoli e valide anche-secondo questo spettacolo-anche per la Sicilia di oggi, che ha pagato pesanti tributi con tante vittime.
Ma Orestea è anche il viaggio di Oreste nel proprio io,teso a scoprire i veri valori della vita per divenire finalmente uomo , in questo essenziale è l’opera di Don Dino,e spezzare quella catena di vendette e omertà che sin li ha regolato il suo mondo. Evidente è anche il parallelo che Panici ci vuol tracciare in questo percorso con il cammino della società civile verso la giustizia e il diritto.
Uno spettacolo che coinvolge, ci ha convinto più la rigorosa messa in scena della seconda parte ambientata in una sorta di aula di tribunale che non la esagitata Sicilia del primo atto. Tra gli attori una forte Pamela Villoresi(Clitennestra/Donna mafiosa),un accorato Davide Sebasti(un Don Pini che vuol ricordare Don Puglisi),Renato Campese(Mario Sinangra monsignore votato al male),Silvia Budri De Maren(Elettra) e Andrea Bacci(Oreste).
GIUSEPPE PREVITI