” LA FORMA DEL BUIO” di MIRKO ZILAHY- LONGANESI
9 Luglio 2017” IL BOSCO DELLE STREGHE” di MARCO VICHI- GUANDA
9 Agosto 2017Poliziotta assai stimata Aurora Scalviati un giorno è coinvolta in un conflitto a fuoco in cui rimane colpita alla testa mentre il suo superiore e compagno nella
vita rimane ucciso.Quella che era una bravissima profiler, avviata a una grande carriera, vede cambiare la sua vita radicalmente, segnata nel fisico e nello
spirito. Soffre di un disturbo bipolare che cerca di superare attraversi i farmaci e ricorrendo addirittura all’elettroshock.
Rientra in servizio ma deve accettare il trasferimento in una tranquilla cittadina emiliana, ma qui le cose si paleseranno assai diverse, perché una donna viene
uccisa, la figlioletta rapita, e del marito si sono perse le tracce. Su una parete della casa del delitto una scritta tracciata con il sangue recita ” Tu non farai alcun
male”. Aurora è convinta che sia opera di un killer seriale, e questa scritta può essere un indizio utile a trovare la bambina.
Ma nessuna l’ascolta. Il commissario capo le è apertamente contro, mentre il magistrato che guida l’inchiesta sembra volerle dare fiducia. Lei non si fida e si
trova costretta ad agire secondo il proprio istinto, ignorando regole e gerarchie.
Sul Paese grava una fitta nebbia cos’ come su ogni cosa e persona, con Aurora che dovrà cercare di conbattere in primis i propri demoni, solo una volta ri-
trovata la…luce sarà capace di arrivare alla soluzione.
Protagonista di Aurora nel buio Barbara Baraldi è una giovane vice-ispettrice di polizia, Aurora Scalviati, che benché non raggiunga 30 anni ha subito nella
sua vita prove tremende. La madre si è suicidata, la sua famiglia si è distrutta, lei cerca riscatto, ma nella sua mente è sempre vivo il ricordo di quella notte di
Capodanno in cui, Flavio , suo compagno di squadra e nella vita, perde la vita per salvarla da un branco di giovani scellerati.Aurora è rimasta a lungo in coma,
perdendo il figlio che portava in grembo. Di tutto questo le rimane un pezzo di proiettile nel cervello e una cicatrice alla tempia.
Come superare tutto questo dolore ? Come uscire dal buio che la circonda ? Dalla sua Torino viene trasferita in una cittadina emiliana, di quelle ” dove non
succede mai niente” ma non fa in tempo ad arrivare che Sparvara è sconvolta da un delitto e un rapimento, lei se ne vorrebbe occupare, ma il commissario
Piovani no0n gradisce la sua presenza e le proibisce di partecipare alle indagini, attaccandola pesantemente sul piano personale.
Lei trova un aiuto in Bruno Colasanti, un collega che cercherà in tutti i modi di proteggerla e aiutarla in tutti i modi-
Aurora è un tipo tosto, forte, caparbia nella sua ricerca della verità, nè si accontenta di quelle verità di comodo che vengono ammannite al popolino.
In questa città dove la nebbia nasconde e ovatta tutto quanto sembra che lei sola voglia arrivare alla “verità”, ma quella realmente accaduta, non una verità
di comodo. La poliziotta capisce che chi semina tutto questo sangue lo fa con fredda lucidità. Nessuna le vuole dare retta, ma lei ormai vuole andare in fondo
alle proprie convinzioni.
La Baraldi ha costruito una trama forte, complessa,ricca di colpi di scena con tanti riferimenti storici ch non ci vengono ammanniti a mo’ di lezione, ma vengono a far parte integrante del testo rievocando una vecchia storia della Bologna del ‘300, che tristamente anticipava gli eventi di oggi.
Aurora dovrà lavorare sempre rapportandosi al passato, non solo quello storico che rispolvera vecchie leggende, ma anche quello più vicino ai giorni nostri,
un massacro avvenuto una ventina di anni prima per il quale il capro espiatorio del tempo oggi sembra fosse del tutto innocente.
Un thriller intenso con il lettore sempore più coinvolto in questa caccia al ” Lupo cattivo”.
Assai profondo il lavoro sui vari personaggi, via via scopriremo una Aurora piena di problemi, un Bruno dal passato non proprio cristallino, un Piovani pieno
di rabbia e di odio verso la nuova collega, anche se poi si scoprirà che ha una storia alle spalle che in in certo senso lo renderà più accettabile. Poi cìè il poco
affidabile giudice Torrese, il debole Tom, mago del computer, la determinata Silvia, la provata Elena, l’equilibrato Stoner, il frate che settecento anni prima
capisce che le ombre del passato non devono tornare…..
Ma il personaggio resta questa singolare Aurora, presa dalle sue paure e dalle sue ossessioni, ci vorrà del tempo perché capisca che non le può superare
solo fuggendo da un paese all’altro, e forse a parte la soluzione del caso, la soddisfazione maggiore è quella appunto di cominciare a rinascere.
Curiosamente va rilevato che oggi vanno di modatra i nostri scrittori i ” profiler”. Appunto è tale la Scalviati, una figura assai ben delineata, assai concreta
pue se spesso alle prese con i suoi dubbi, ma lei è molto decisa pur se provata da una vita tormentata che sembra negarle ogni soddisfazione.
Accanto a lei Bruno Colasanti, ex-soldato ,un passato pieno di ombre e di errori, adesso è un uomo credibile perché nel rapporto con Aurora sembra essere
lo specchio dei lettori: Aurora merita di essere creduta o no ? Lui addirittura se ne innamora è sarà il suo angelo protettore.
Un noir in terra emiliana pur se la Baraldi lo ha scritto con un respiro che lo può rendere interessante sotto ogni latitudine , cosa che va sottolineata:il modo
di scrivere gialli nel nostro Paese sta diventando sempre più universale, e quindi può attrarre anche i lettori di altre nazioni.
Un’altra annotazione che ci sembra interessante è che questo romanzo sembra scritto dal punto di vista della sofferenza, della colpa, degli incubi. Qui
infatti troviamo paranoie e paure, ricordi incancellabili, mentalità malvagie, tutto questo alimenta e ispira questo feroce serial-killer. Ma tutti i personaggi
hanno qualcosa da nascondere, sono tormentati o oppressi da sinistre reminiscenze del passato. Un altro personaggio principale in Aurora nel buio è la
….follia che compare in molte delle azioni dei tanti personaggi.
Un romanzo assai denso, 528 pagine, in cui la Baraldi costruisce una favola nera, con mostri partoriti dalla nostra mente, un serial killler spietato, e poi tanta
nebbia, che sembra sovrastare ognuno, ma non soltanto nel senso metereologico.
Con questo romanzo salutiamo quindi il ritorno al thriller della scrittrice emiliana, reduce da esperienze nel campo della letteratura per ragazzi e nei fumetti.
Un romanzo pieno di personaggi, alcuni forse scontati, altri veramente appassionanti ( vedi quella madre che per il compleanno regala alla figlia la Vita
di Maria Callas).
Un libro che nasce nella….nebbia, una nebbia metafora della vita spesso oscura e piena di pericoli, di malvagi, di autentici mostri.
GIUSEPPE PREVITI