” LA VELOCITA’DELLA TARTARUGA” DI LUCA CROVI-(RIZZOLI)- 18.11.2024
18 Novembre 2024” SCOMPARSA” DI DOMENICO MASELLI- ( Un caso riaperto per l’ispettore Carli)- PAV EDIZIONI- 26.11.2024
26 Novembre 2024Siamo in Val di Cornia, provincia di Livorno,nella bassa Piombinese,dove è molto praticato il traffico di reperti etruschi. Bardo è il re dei trafficanti
ha creato un traffico di reperti e etruschi cha da Populonia vengono portati nella capitale. Gli affari si fanno sempre più redditizi, ora interessano anche il mercato nord-americano,, si parla di un giro di miliardi. Ma Bardo subisce un duro colpo quando muore la maglie Elena, cui era attaccatissimo. Dopo aver
aver messo alla guida di tutta l’attività il figlio Giovanni, lui sparisce in mare.
Sarà che il figlio non è all’altezza del padre, sarà che i trafficanti che sono entrati nel business hanno subodorato la possibilità di impossessarsi del-
l’Affare, la situazione diventa sempre tesa…
Con BOCCA DI STREGA SACHA NASPINI ci presenta una storia che probabilmente lo intriga anche a carattere personale vivendo in quelle zone.E ci narra una storia che parla dei tombaroli delle zone di Baratti e della val di Cornia, una storia di musei, di procacciatori d’affari, di ricercatori di reperti., di
conoscitori di pezzi.Ed ecco la grande rivalità tra i gruppi(lui li chiama bande)che si contendono il territorio dove reperire i tesori etruschi. >E poi
occorre trovare i canali giusti per lo smercio del prodotto a livello ormai mondiale.
E’la storia di un pezzo della nostra provincia italiana,vista dal basso, i protsgonisti sono infatti commercianti, artigiani,operai, tutti trasformatis
in tombaroli, tutti avviati a entrare in possesso di una gran fortuna in denaro, tutta la zona ne beneficia, anche le autorità visto il bene comune,
stanno zitte, il benessere è generale,ne beneficino lr varie località della provincia Guido Sacchetti insomma è diventato una specie di Dio in terra.
E’ una storia che poi diventa quella di tanti personaggi che vedono in questo contatto tra il mondo di oggi e quello di un lontano passato, il modo di
arricchirsi, certamente, ma è anche un modo di cercare.. .sostegno nei loro progenitori per vivere meglio il mondo di oggi. E d’altra parte nelle varie vicende di Bardo e dei suoi compagni entrano l’amore, la passione, i figli, insomma la “Vita”.
BOCCA DI STREGA è un romanzo a comparti, pur se molto corale, in cui i personaggi, veramente tanti, hanno via via un loro spazio. Si parte dagli anni’70,
Val di Cornia, Baratti, quando il mercato dei tesori etruschi arriva a fruttare cifre enormi con l’irruzione dei compratori d’Oltre Oceano. Finisce l’epoca
romantica, se vogliamo,il Bardo ha fatto ricorso, e ne ha fatto la fortuna, a artigiani,operai, contadini, raccomandando sempre loro di non vantare i loro
guadagni e fare la solita vita. Ma è difficile non suscitare appetiti, c’è il commerciante romano che già lavorava con loro, ci sono i viterbesi, ci sono
le bande di Tuscia.
Il deus ex machina è in un certo senso il Bardo, tutti veneravano e rispettavano, avendo fatto di una spoliazione di tombe un’affare di dimensioni mondiali
e dando il modo di arricchirsi a tutti i suoi amici, specialmente a quelli della prima ora.
E lui indicava anche come comportarsi, “scavare,scavare” e “nascondere i ricavi”, continuando appunto a comportarsi come se niente fosse cambiato.
Guido Sacchetti ha un figlio, Giovanni, detto Veleno, perchè era rimasto intossicato durante una discesa nel sottosuolo, e ha naturalmente una moglie
Elisa che lo incolpa di tutti i mali del mondo, che deperirà sempre più, nonostante lui faccia di tutto per farla tornare con lui.E lei finirà per rinun-
ciare a vivere, morendo in poco tempo.
Bardo reagirà scomparendo, Giovanni gli subentrerà nella guida di tutto il vasto impero.Ora però il ragazzo ha un compito immane dinanzi. Il carisma del
padre non ce l’ha, e quindi ora i Tusci, i Romani, gli statunitensi,tutti insomma, premono per prendere il comando.E non vi sveliamo il finale naturalmente, anche ,anche per non fare un torto all’aria da thriller cd cui l’autore ha saputo dotare questo suo nuovo romanzo.
Come detto molto riusciti i personaggi, alcuni ovviamente si sstaccano dal coro,vedi il nobile Marchese, “sfruttato da tutti”(ma poi è veramente così?),
oppure Rosa,la cuoca,o Silvana, colei che “soddisfaceva gli uomini”, che intratteneva non solo nel senso tipico della sua professione, ma anche ascoltandoli, magai facendosi raccontare i libri gialli da Bardo e illustrando loro le malinconie di Parigi.
Forse c’è anche troppa carne al fuoco, ma in effetti non è mcosì, tanta…carne al fuoco, ma nella sua durezza è “vero”, tutti cercano un posto nella vita,
e la lezione di Bardo non rimane vana, al di là della prosaiche guerre tra bande rivali. Alla fine è l’amore che acquista valore e senso,, come vi è un
riconoscimento del sapere nel fatto che i nostri lavoratori si cimentino con successo, e non dando i segtreti,nelle raffinate e perfezioniste tecniche degli etruschi.
GIUEPPE PREVITI