ESISTE ANCORA LA SPY-STORY ?
30 Settembre 2015” L’EREDITA’ MEDICEA ” di PATRIZIA DEBICKE VANDERNOOT- EDIZIONI 45° PARALLELO
15 Marzo 2016Vi è un gruppo di autori accomunati e della stessa nazionalità (inglesi) dai temi trattati nei loro libri dove hanno raccontato, sotto forma di spy-story le guerre del secolo scorso, ma non quelle dei campi di battaglia, bensì le “guerre fredde”, non meno importanti nella storia del secolo scorso. Alludiamo a
Ian Fleming, Frederick Forsyth e John Le Carré che hanno portato questo genere di scrittura a risultati veramente eccellenti, ribaditi, se ce ne era bisogno,
anche dal grande succeso dei film tratti dai romanzi stessi.La loro abilità è stata nel creare nelle loro storie una simbiosi perfetta tra finzione e realtà.
E del resto a voler andare a fondo alla vita di questi personaggi sono usciti più o meno in contemporanea le biografie dei tre grandi autori, mentre si
attende l’uscita di The Pigeon Tunnel dove John Le Carré narrerà la sua reale esperienza di spia.
Attività che risale agli anni cinquanta del ‘900 quando fu arruolato a Vienna dall’Air Intelligence Office,m e semvra che abbia agito sotto le direttive
di M15 e m16
Ian Fleming che operò durante la Seconda Guerra Mondiale fi invece uno stratega, un uomo che agiva nell’ombra, e probabilmente James Bond nasce
come uomo d’azione come una reazione al suo stato do uomo da scrivania.
Forsyth non ha fatto la spia, aveva una grande passione per il volo e giovanissimo si è arruolato nella Raf. Aveva però una grande predisposizione per
la scrittura e una grande passione per l’investigazione e per la scoperta dei misteri, dei segreti, e di quanto veniva nasosto dai giornali alla pubblica opi-
nione. Giornalista, lascia la BBC perché le notizie pubblicate venivano sempre filtrate e come freelamce condurrà molte incheste scottanti.
Grande importanza nella loro vità l’hanno avuta le donne, a cominciare dalle madri. La madre di Flemimg è una vedova benestante, il padre era u banchiere,
che ammira molto il figlio e ne asseconda i desideri, specie quelli…finanziari, Ian ha sempre bisogno di soldi. Lei è molto fiera della fama del figlio.In casa
Forsyth la mamma è sempre stata molto attaccata al figlio, in una famiglia normaòe sotto tutti i punti di vista. In casa Le CDarré. o meglio Cornwell, la pecora neran fu Ronnie il padre di John, un truffatore di professione, un farabuttello che presto abbandoneràmoglie e figli.
Se invece ci vogliamo riferire alla loro vita amorosa, assai intensa quella di Fleming, che è sempre stato un donnaiolo incallito, del resto lui era un uomo che
amava la bella vita. Ma in realtà pur avendo avuto molte relazioni punto fermo della sua vita è stata la sua unica moglie, Ann Charteris, anch’essa dalla vita
molto libera, ma nonostante i litigi e i vari amanti sono sempre rimasti molto attaccati.
Forsyth e Le Carré si sono sposati due volte, però erano molto diversi nei loro rapporti con le donne, Forsyth era più portato all’amotre fisico, mentre Le
Carrè si è sempre sentito trascurato e abbandonato dalla madre e quindi nelle donne ha cercato sempre un supporto materno.
La loro formazione scolastica è differente, pur se tutti hanno frequentato scuole private. Fleming è stato iscritto a Eton, la scuola di coloro che contano,
del resto è sempre stata una tradizione di famiglia, cui seguirà l’accademia militare e l’università.
Le Carrè con il padre che si ritrova frequanta molte scuole visto che si spostavano di continuo. si appassiona alla letteratura tedesca e al romanticismo tanto
da iscriversi all’Università a Berna, e per mantenersi fa il cameriere e il garzone in un circo. Poi tornerà in patria e sceglierà Oxford.
Forsyth in gioventù viene mandato d’estate per impratichirsi delle lingue presso famiglie francesi e tedesche e imparerà alla perfezione queste lingie. Viaggerà ancora in Spagna, in Russia, non otterrà un titolo di studio, ma conoscendo in maniera eccellente quattro lingue non ha avuto certo problemi nella
vita.
I nostri baldi giovani quindi crescono, si perfezionano, lavorano e qui abbiamo un ulteriore elemento che li accomuna, il giornalismo . E così saranno spesso
in Fleet Street la strada dei grandi giornali, dei maggiori quotidiani, dei più importanti tabloid, e pertanto per Fleming e Forsyth è la strada dove lavorano.
Fleming è il capo della sezione esteri del “Sunday Times”, mentre Forsyth sarà alla Reuters per poi passare alla BBC. Le Carrè invece si travestirà da giornalista per smascherare una spia all’interno dell’Agenzia, e questo è un episodio che fa parte della sua vita reale.
Sono uomini che comunque hanno saputo godersi la vita e certamente non hanno mai trascurato l’alimentazione.Fleming era il più sofisticato, pranzava sempre a Piccadilly a base di ostriche, Le Carrè era un forte mangiatore e frequentava i pub, Forsyth era meno attaccato al cibo,e del resto era sempre in
giro per il mondo.
Ritornando alla loro attività di scrittori, importanti nei loro successi la scelta dei nomi dei personaggi. Se pronunciamo il nome Bond tutti sappiamo subito
a cosa ci vogliamo riferire, forse più ancora che se diciamo Fleming. Questi aveva voluto scegliere un nuome semplice, da ricordare facilmente,unico riferi-
mento reale un certo James Bond, un ornitologo assai poco conosciuto che aveva scritto un testo sugli uccelli delle Indie Occidentali, ma poi non si e
mai capito veramente se nella scelta del nome di 007 il riferimento all’ornitologo sia veritiero o casuale. Ma a parte questa dotta disputa quel che conta è
che il nome dato sia stato azzeccatissimo, un vero e proprio marchio di fabbrica, ” il mio nome è Bond, James Bond “, una garanzia in tutto il mondo. Ma
va aggiunto che Bond in effetti non è altro che una proeizione del suo creatore, attenzione, quanto a eleganza, a gusti, a comportamenti, ma poi Bond, forse
rispecchiando i sogni del suo alter ego, si rivela un grande uomo d’azione, un invincibile, capace di superare ogni ostacolo.
john le Carrè in origine era il nome di copertura di David Cornwell, ma poi fu scoperto, anche se lui ha sempre negato di essere una spia.
Forsyth è stato un corrispondente per l’estero, ha indagato molto, certo non era una spia, ma cercava molto la verità, applicando un metodo che lui chiamava ” atto Bertie Wooster”, cioè ” un modo per apparire innocuo è quello di apparire debole “, e allora usava interpretare la versione più scema
possibile di sè stesso, come se fosse un Bertie Wooster, il servo sciocco creato da P.G.Woodehouse. Lui fingeva di essere un imbranato, di non capire
il tedesco, e questo gli ha permesso di assistere a conversazioni da cui poi ha tratto le sue trame,
Uomini che hanno vissuto di trama, la cui vita stessa forse è stata una trama, dico “forse” perché trattando di spie o essendo essi stessi delle spie,
non si sa mai quanto di reale e di finto ci sia non solo nelle loro storie, ma anche nella loro vita. Abbiamo sì indicato dei temi che li accomunano ma
ma saranno poi veri ? Su una cosa siamo certi, sono stati dei grandi scrittori !
GIUSEPPE PREVITI