” FIGLIA DI RE-UN MATRIMONIO PER L’ITALIA” DI PATRIZIA DEBYCKE VAN DER NOOT
18 Giugno 2024” BUTTERFLY” di ALBERTO VIVARELLI- PHASAR EDIZIONI- 24.06.2024
24 Giugno 2024Esiste un rifugio sicuro veramente sicuro ?Anna è una donna forse più sognatrice che pratica. Un fisico da modella le ha permesso di ewvadere dal
paesino vicino Avezzano ,Borgo Ottomila per la precisione,lanciandosi nel mondo della moda, trovandosi poi abbandonata da un giorno all’altro, ma
essendo una bella donna non faticherà a trovare un altro uomo che la sposera. Nascerà una bambina e andranno a vivere in una grande villa a Roma.Ma la convivenza si farà sempre più difficile, lui è un violento, la picchia, la umilia e la vessa in tutti i modi.Lei non ce la fa più.
teme anche per la bambina e decide di fuggire, aiutata da un vecchio amico che la conosce da quando era bambina. Lei torna nel borgo dove ha vissuto la
sua infanzia. Un borgo sconosciuto a tutti,posto ideale per nascondersi., vi è ancora la vecchia casa dei genitori. Un paese fuori del tempo, da anni
praticamente abbandonato, una dimensione quasi fuori dal tempo.
Ma in verità non è così. Quando arriva vede delle figure erranti, poi scoprirà che sono immigrati rifugiatisi li. Ma anche i fantasmi del suo passato
non sono scomparsi tutti. ,principalmente non è scomparsa Marta, con cui ha condiviso gioie e dolori dell’infanzia, della scuola, dei primi approcci alla vita giovanile. Poi le loro vite si erano separate, l’una in cerca di fortuna nel mondo, l’altra rimasta a Borgo Ottomila.
Ma per Marta sembra che il tempo non sia mai passato, accoglie con affetto e gioia Anna, e si prodiga in tutte le maniere per farla ambientare, sembra quasi che l’aspettasse , e quindi aveva raccolto nel tempo tutte le notizie su Anna per darle un’accoglienza migliore.
Intanto nel parco della villa di Roma viene trovato un uomo assassinato, del marito violento si sono perse le tracce come del resto di Anna e della piccola.
A questo punto entra in azione la vicequestore Laura Novembre, una famiglia scomparsa, tra l’altro il marito di Anna è ben conosciuto dalla Giustizia;
e la storia prende un’altra strada…..
LEONARDO GORI lascia da parte il colonnello Arceri, il suo “eroe”, ormai anche per i fedeli lettori ben più che un “personaggio di carta”, gli da un po’di riposo, una scelta certo coraggiosa ma anche da condividere, e crea una storia che potrebbe, al primo impatto, anche apparire fuori delle sue corde.
La storia di Arceri riguardava un uomo dei Servizi, un colonnello dei carabinieri, , che attraversa la storia d’Italia dagli anni trenta agli anni sessanta,un uomo serio ,tutto d’un pezzo, ma che saprà adattarsi all’evolvere della vita, insomma un viaggio nel tempo che racconta anche la storia di §
un’epoca.
In BORGO OTTOMILA ,c’è la storia di un borgo, pressochè sconosciuto, simile ormai a tanti luoghi reali del nostro paese, che ,pressochè abbandonati, stanno scomparendo. Lo stesso autore tende a informarci che Borgo Ottomila esiste davvero, ma è un luogo simbolo, niente a che vedere con le vicessitudini che
Anna sta vivendo, fuggendo dal marito che per meglio definirlo è detto l'”orco”. Quindi se Arceri rappresenta in un certo senso la storia d’Italia, qui
abbiamo una storia di oggi, con le paure e le crudeltà tipiche di questa epoca,.
Gori affronta quindi una storia di fantasia, dove ci si chiede se un rifugio, pur segreto, è veramente sicuro ? Anna per sfuggire all’orco pensa di rifu-
giarsi nei luoghi della sua infanzia, qui ha vissuto con i genitori, ha frequantato le scuole, si è fatta grande. Poi,contando sulla sua bellezza. aveva un
fisico da mannequin, si era trasferita a Roma, entrando nel mondo della moda, trovando un marito, ma non certo la pace, e quindi ecco la decisione di
scomparire e raggiungere il Borgo Ottomila.
Qui troverà un paese in rovina, ma anche la sua vecchia amica d’infanzia, Marta, che non ha mai lasciato il borgo e si prodigherà nell’aiutare Anna e la bambina. Già, Marta, i fantasmi del passato che ritornano. E dire che erano state molto amiche, ma potrà tutto tornare come prima ?
Qui acquista peso il personaggio di Marta, per lei sembra che il tempo non sia passato, anche nell’accogliere Anna, di cui sa tutto, nei minimi particolari,sembra quasi che l’aspettasse.e fosse pronta a riceverla.
Intanto la storia si tinge di giallo, il marito di Anna , che risulta nel mirino della Dia, è scomparso, un uomo è stato trovato assassinato nel
giardino della loro villa, e così la storia vede entrare in azione la polizia, la vice questore Novembre e il sovrintendente Alfieri.A loro, tratteg-
giati con cura dall’autore, onori e oneri nel risolvere il caso, ma anche spazio alle loro vicende personali.
Leonardo Gori è ovviamente abituato alla produzione seriale, qui siamo agli inizi di una storia che potrebbe anche proseguire con questi protagonisti, e
anzi si fa scrupolo di dire che si è dovuto aggiornare sulle tecniche investigative della polizia, di cui era abbastanza digiuno.
Secondo noi la difficoltà maggiore per lui stava nell’affrontare storie e personaggi di fantasia dell’oggi e quindi raccontarle…”Oggi” e non l’affrontare
l’ieri”di Arcieri nel raccontarlo “oggi”.Diremmo che ha superato a pieni voti l’impresa, e nel linguaggio e nei dialoghi e nel percorso narrativo-
Molti i personaggi che incontriamo nel corso della storia, spiccano i due poliziotti, più dura e piena di problemi personali la vicequestore, più
genuino il giovane sovrintendente,un po’sboccato ma pieno di buona volontà, compito dell’autore è di farci abituare a loro, imporceli di impresa in impresa,come è giusto che sia.
E naturalmente Anna e Marta, la prima alla ricerca di un rifugio che ormai puoi trovare solo in se stessa, l’altra.che forse il rifugio , nel bene o nel male, l’ha trovato nel borgo.
In generale un romanzo forte e duro,ma la crudeltà ormai è nella nostra civiltà.
GIUSEPPE PREVITI
come è