“LA FINE E’IL MIO INIZIO”di JO BAIER CON BRUNO GANZ,ELIO GERMANO
5 Aprile 2011“HABEMUS PAPAM” DI NANNI MORETTI CON MICHEL PICCOLI
21 Aprile 2011Boris Il film propone allo spettatore due ore di frenetica allegria, probabilmente dela miglior qualità che il cinema italiano abbia offerto ultimamente. Prende origine da una fortunata serie televisiva che ci mostrava le disavventure del regista Renè e della sua scalcinatissima
troupe.In questo passaggio dal piccolo al grande schermo tiene abbastanza questa formula che riesce ad amalgamare le rozzezze da avanspettacolo ad un sofisticato gioco ad incastro di sapide sopvrapposizioni.
La compagnia che dette vita alla serie in Tv si ripropone pressochè al completo. Il regista Renè Ferretti(Pannofino) trova la forza di ribellarsi ai diktat del cinico ed opportunista produttore televisivo(Catania), che lo sbeffeggia sulla sua minaccia di passare alla concorrenza perchè in Italia la concorrenza non esiste.Ma René è anche stufo della miserabile approssimazione di quei prodotti da Serie C che è costretto a dirigere e che comunque gli danno da vivere. Ad un certo punto pianta baracca e burattini quando lo vogliono costringere a girare una scena con un giovane Ratzinger che corre al…ralenti, e approda al cinema. Deve dirigere un film serio e importante tratto dal libro di Rizzo e Stella “La casta“. Ecco quindi che da un ulteriore fiasco della troupe televisiva messa alla berlina per la sua insipente velleità e per la troppa cialtroneria mentre gira la sconsolante soap “Gli occhi del cuore”, gli autori Ciarrapico-Torre-Vendruscolo fanno approdare lo scombinato gruppo al Cinema, e che cinema!quello serio ed impegnato dalle grandi velleità artistiche.
Si ride molto, e di Stanis(Sermonti), l’attore-cane, raccoamnatissimo, presuntuoso e ignorante, che vuole realizzare il suo grande sogno,cioiè interpretare Fini con la sigaretta tra le dita e la cravatta rosa.Ci sono poi Biascica e Lorenzo, detto “la merda”, che danno della “zoccola”all’attrice “cagna”(Crescentini)con inarrestabili effetti erotici.E poi i tre sceneggiatori alloggiati nella sede di “Sceneggiatura democratica”: mentre loro giocano a tennis o sorseggiano un drink nelle altre sttanze lavora per loro un gruppo di schiavi delle idee…E ancora il travolgente Martellone(Max Bruno), già indimenticato autore della celebre invettiva contro “gli sceneggiatori de “‘sta fava de Capalbio” e che qui ci offre il suo non certo abbondante repertorio, “Bucio de culo” o “E sti cazzi”.
Il successo è assicurato perchè non vi sono tempi morti e si cerca sempre una situazione comica o almeno divertente. E il soggetto funziona perchè al gusto della parodia si aggiunge una solidità di fondo nella costruzione dello stesso. Lo spunto è appunto nell’abbandono dei movies televisivi da Serie C di Renè,anche se si suoi sogni di gloria tardano a realizzarsi. Sarà Sergio(Di Stasio),ex-direttore di produzione, a cercarlo perchè è diventato produttore e dà al regista l’occasione di entrare nel cinema dalla porta principale, per girare un film alla “Gomorra”, ove ovviamente Renè non vuole i suoi scalcinati compagni di avventure televisive, ricorrendo invece al meglio che offre la piazza…Ma questi sogni svaniranno molto presto e Renè per salvare il savabile dovrà ricorrere ai soliti scombinati collaboratori di sempre.
Naturalmente di compromesso in compromesso si cadrà sempre più in basso, tornerà sul set persino l’attrice più incapace del mondo cinematografico, poi di rinuncia in rinuncia si arriverà a decidere di trasformare il tutto in un bel cinepanettone: Natale con la casta.
Il film si va valere perchè insieme a questo divertentissimo piccolo mondo di perdenti e pasticcioni riesce con risultati notevoli a satireggiare, e senza molta indulgenza, su vizi e virtù(poche…)del cinema italiano. Ne vengono rivelate tutte le pecche omai congenite
dai venditori di fumo ai menefreghisti, dai faciloni agli artefici di ogni tipo di compromesso, dai super-faciloni ai malati di troppo protagonismo. Un mondo dove regna l’approssimazione, dove tutti sono amici, dove c’è troppo dilettantismo.Le prime donne sonoi sempre stressate, con i nervi a pezzi, i comprimari ammezzerebbero anche la madre pur di farsi notare, i produttori che pensano solo a far soldi e il pubblico che…purtroppo si scompiscia dalle risate solo per le battute volgari. Ecco quindi che il nostro film si trasforma in una delle più esilaranti parodie dei cinepanettoni.
Possiamo parlare di “un film nel film”, ovvero come ti costruisco un movie di Serie C per colpire la volgarità imperante nel cinema di oggi.
Si ride molto,abbiamo già detto, caso mai potremmo domandarci se un film del genere finisca per…chiudersi in se stesso, nel senso che possono ridere tutti gli spettatori o solo chi è addetto ai lavori? In generale si può rispondere che tutti si divertono in questa buffa discesa negli…inferi del cinema italiano, è chiaro che per molti sarà difficile individuare la nevrotica attrice che sussurra le battute o la dirigente di produzione che allenta i cordoni della borsa solo quando il prodotto diverrà….nazional-popolare, ma pur trattandosi di curiosità più che legittime non possono incidere più di tanto su un giudizio che resta positivo. Il trio Giacomo Ciarrapico,Mattia Torre e Luca Vendruscolo
passa dalla serie televisiva a questo prodotto cinematografico con risultati più che buoni e un senso della satira veramente rimarchevole.
GIUSEPPE PREVITI