Breve storia del giallo in Italia. I protagonisti : Alessandro Varaldo
5 Febbraio 2017Breve storia del giallo in Italia: ALESSANDO VARALDO (2)
7 Febbraio 2017Ascanio Bonichi, il poliziotto creato da Alessandro Varaldo, è un uomo che conosce bene il suo mestiere, è coraggioso
ma anche riflessivo,dotato di una buona dose d’ironia. Vive solo, i suoi collaboratori lo adorano, si adopra sempre
per alleviare le sofferenze. Varaldo più che varie puntate di giallo classico ci ha lasciato degli scritti dove aleggiava
l’atmosfera della commedia, certo abbastanza diversi dalle impostazioni degli autori di moda in quel momento, i
vari Wallace, Van Dine Il nostro poliziotto spesso naviga nel buio, non è particolarmente simpatico, eppure porta
avanti con successo le sue inchieste, magari affidandosi al caso, al destino.
Varaldo scriveva anche per il teatro e infatti compose anche una commedia gialla, Il tappeto verde,portata in scena
dalla compagnia di Romano Calò. Seguiranno poi altre commedie del genere, La primula rossa, Il signor Ladro, La
gatta persiana.
Una caratteristica importante in Varaldo scrittore di gialli era la mancanza di un delitto. e in questo contraddiceva
a una delle regole fondamentali che aveva fissato S.S.Van Dine sul come si doveva scrivere un libro giallo, ovvero
che in un romanzo poliziesco ci doveva sempre essere un morto. E anche un’altra regola veniva disattesa ne Il sette
bello, ovvero la presenza di una bella storia sentimentale.
Varaldo faceva ricorso nei suoi scritti a fenomeni paranormalil, a influssi medianici, a fenomeni magici. Importante
è anche l’uso del grottesco, l’abilità nel tratteggiare tante piccole figure, impreziosendo la sua opera con il ricorso al
vernacolo.
Ne Il sette bello abbiamo cinque protagonisti che parlano in prima persona, una tecnica narrativa non nuova ma si-
curamente efficace.Il sette bello ebbe una buona accoglienza,così come Scarpette rosse, Poi Varaldo non conoscerà
più questo successo, in Casco d’oro non ci sarà più Bonichi, ma ci sarà il suo aiutante brigadiere Santini,
Molti non ne furono sorpresi, le storie di Varaldo mancavano spesso di mistero, erano troppo sdolcinate, non davano
emozione.
GIUSEPPE PREVITI