Breve storia del giallo in Italia: ALESSANDO VARALDO (2)
7 Febbraio 2017Breve storia del giallo in Italia: Scrittori “Mondadori”
9 Febbraio 2017Ne Il segreto della statua appaiono accanto a un giovane Bonichi due colleghi pieni d’esperienza, il vicebrigadiere San-
tini e il commissario Manenti. Sarà grazie al loro insegnamento e al loro esempio che Bonichi prende coscienza del
mestiere. Manenti sarà per Bonichi una sorta di maestro di vita ma anche un buon maestro sul come deve essere e
deve agire un poliziotto. Però nonostante questi inserimenti il libro non decolla e passeranno circa due anni prima che
esca un nuovo libro di Varaldo, Il tesoro dei Borboni. Qui torniamo allo scontro tra Bonichi e Vancover, ma neppure
questa nuova avventura segna la chiusura dei conti tra i due, Vancover ancora una volta riesce a fuggire e per Bonichi
è l’ennesimo smacco.
Nel 1939 Varaldo promuove al rango di protagonista, Gino Arrighi, sino ad allora aiutante del conmissario Bonichi,
il suo mestiere è quello dell’investigatore privato, un genio nei travestimenti. Con lui l’autore rende anche un omaggio
alla figura del detective e bella è anche l’atmosfera che si respira, con questo clima di collaborazione tra due tipi diversi
di poliziotti.
A proprio a Gino Arrighi spetterà l’onore di chiudere l’attività giallistica di Varaldo, con una raccolta di noivelli Il
signor ladro-Il libro nero.
Varaldo è senza dubbio una figura di scrittore di gialli importante nel quadro dello sviluppo del giallo all’italiana,
del resto tra il 1930 e il 1935 è l’unico scrittore nostrano a comparire insieme ai tanti grandi autori stranieri che
dominavano il mercato italiano. Non per niente la Mondadori lo proclamò ” re del poliziesco nazionale “, del resto
ai tempo de Il sette bello fu considerato l’erede naturale di Wallace. E ancora oggi a distanza di tempo quando si
parla dei settanta autori più rappresentativi che hanno pubblicato con la Mondadori, Varaldo è l’unico autore italiano
a essere ricordato.
GIUSEPPE PREVITI