Breve storia del giallo in Italia: Ezio D’Errico (3)
21 Febbraio 2017Breve storia del giallo in Italia: Giorgio Scerbanenco
2 Marzo 2017Il ritratto del commissario Richard è abbastanza facile: un uomo assai garbato, amante della buona tavola, ad
onta del mestiere che fa placido e tranquillo, un ottimo funzionario assai preciso, tenace, benvoluto dai suoi
uomini, non amante della violenza. Certamente il paragone con Maigret viene spontaneo, i due sono tutt’altro
che degli eroi, entrambi cercano di entrare il più possibile nell’atmosfera del fatto e dei personaggi su cui devono
intervenire. Richard era un profondo osservatore, un maniaco dell’ambiente, e infatti nei romanzi che lo vedono
protagonista importante è anche la riproduzione fedele del momento sociale in cui avviene la storia. E questo porta
anche spesso a dare la precedenza a altri valori che non la produzione del giallo di per se stesso.
Va anche detto che la qualità dei romanzi di D’Errico dal punto di vista letterario è sempre elevata, questo anche§
perché la narrazione predilige il dramma umano.
Nelle avventure di Richard c’è ben poco di cruento, lui è il primo a rifuggire dalla violenza. E del resto a Richard in-
teressava più che la ricerca del colpevole l’esame di tutti i componenti implicati nella vicenda, lo studio dei loro com-
portamenti, e del resto da queste modalità d’inchiesta si arriva poi alla determinazione del colpevole.
Richard rispettava anche i criminali più efferati e questi lo ricambiavano spesso confessandogli i loro crimini, quasi
come una liberazione.
La malavita rispettava Richard perché lo considerava un uomo leale e giusto, incorruttibile. Tutti gli volevano bene,
e quando scompare, come annunciato dai giornali, grande il cordoglio, specie dalla gente più minuta-
GIUSEPPE PREVITI