Breve storia del giallo italiano: Le collane gialle anni ’30
4 Febbraio 2017” IL TESTAMENTO DEL GRECO” DI BRUNO MORCHIO – RIZZOLI
2 Marzo 2017Nei romanzi di D’Errico vi era molta azione, una scrittura assai intensa, molte le sorprese, un valore di fondo ricono-
sciuto, tanto che nell’immediato dopoguerra ritroviamo D’Errico nella collana dedicata ai libri gialli con La nota della
lavandaia.
Nel 1945 diventa direttore delle riviste Giallo e Crimen con le quali si cerca di rilanciare questo genere letterario.Nel-
l’editoriale di presentazione di Giallo si ricorda che contro la letteratura gialla si rivolgono due accuse, una di carattere
estetico, l’altra di carattere morale. Si diceva che era una genere minore, e che era di cattivo esempio per i giovani che
spingeva al crimine. Sul primo appunto si ricorda che grandi scrittori, da Poe a Simenon, da Bernanos a Van Dine si
erano cimentati nel giallo, sulla seconda si ribadiva che l’accusa, molto in voga ai tempi del fascismo, era risibile.
L’articolo concludeva dicendo che la narrativa gialla aveva tutti i diritti di ogni opera letteraria, a patto ovviamente
che fosse una buona letteratura.<
In Giallo poi apparirà a puntate <Non avrete la sua testa> di Ezio D’Errico, protagonista Richard, un gradito ritorno.
GIUSEPPE PREVITI