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21 Febbraio 2017Nella disamina della storia del giallo italiano negli anni trenta e quaranta un posto di rilievo va senz’altro assegnato
a Ezio D’Errico, Commediografo, sceneggiatore cinematografico, autore radiofonico, poeta, pittore, ma anche autore
di 19 romanzi gialli usciti per Mondadori e con protagonista il commissario Emilio Richard della Sureté di Parigi.
Scapolo, vive con la sorella, è corpulento, un brav’uomo, amante della buona tavola,non disdegna un bicchierino, scettico
per natura. E’ arrivato a essere capo della seconda Brigata mobile pur essendo partito dal basso risalendo tutti i gradini
della scala gerarchica. Un uomo semplice ma fiero della bravura che lo aveva portato a ruoli sempre di maggiore respon-
sabilità, abbastanza sfottente verso i detective d’oltre-Oceano, tutti muscoli. Conscio di non essere un uomo di cultura,
un grande legame con la città di Parigi, dove viveva ormai da cinquant’anni.
D’Errico ci presenta una Parigi moderna e frenetica, ormai una capitale in linea con i tempi, anche se lui preferisce la
Parigi più intima, lontana dai fasti di certi quartieri dove la mattina ci si alza tardi…Lui è per la Parigi di coloro che
lavorano, che si alzano la mattina presto. E a questa Parigi si ispira la vita diRichard che nel percorrerla non poteva
non commuoversi, ogni angolo, ogni piazza, ogni strada ricordavano un episodio della sua vita. Lui era parigino neel-
l’anima tant’è che quando le inchieste lo portavano fuori di Parigi trovava delle difficoltà a intendersi.
Quasi calvo, un corpo imponente, una espressione importante, chi lo vedeva spesso pensava fosse un attore, più che
restare in ufficio preferiva uscire, lavorare , stare in mezzo alla gente.
Una squadra di fedelissimi collaborava con lui, e a lui ilo compito di tirare le fila.
GIUSEPPE PREVITI