Breve storia del giallo italiano: FRANCO ENNA (1)
20 Marzo 2017Breve storia del giallo in Italia: Franco Enna (3)
23 Marzo 2017Nel 1955 nei Gialli Mondadori esce “Preludio alla tomba” di Franco Enna, ambientato in America in una piccola cittadina dove muoiono misteriosamente
tre personaggi e della loro morte viene accusata una donna. La trama dedica ampio spazio al processo intentato alla presunta colpevole, e questo romanzo
segna una novità nel cammino del giallo all’italiana, ovvero un legal thriller costruito all’interno di un tribunale. Ci vorrà un bonario poliziotto di provincia
per sventare il piano dell’astuto colpevole. Un altro elemento di novità è lo spazio concesso nella storia non soltanto alla parte gialla vera e propria ma anche
a una parallela storia d’amore.
Al primo giallo segue poi “Tempo di massacro” protagonista un detective privato, Leslie Colina, capo di una importante agenzia investigativa privata negli
Stati Uniti, che viene in vacanza in Italia in un caldissimo agosto e nell’assolata e semideserta Roma scampa miracolosamente a un attentato. Si stava recando
a un appuntamento con un giovane connazionale che però non si presenta e quindi inizia a indagare cercando chi voleva ucciderlo e l’amico scomparso.
Colina è un uomo duro, senza alcuna paura, non ha remore nell’usare la pistola, è un tenace assertore della pena di morte e stigmatizza che in Italia non ci sia.
Ha comunque un forte senso della giustizia pur se talvolta si erge a giustiziere. Evidente nel nostro autore il tributo all’hard boiled anche per il ritmo narrati-
vo molto incalzante e intenso. Enna d’altro canto diceva che nel nostro Paese mancavano figure di investigatori privati da poterle prendere a modello di una
detective story.
Allo stesso Colina vennero dedicati diciannove racconti pubblicati in appendice a Libri Gialli. Questi racconti sono serviti a definire la figura di questo inve-
stigatore, certamente assai brutale e feroce nei suoi comportamenti. Qualcuno ha visto nel protagonista di Franco Enna una sorta di caricatura accentuata
di Mike Hammer, un altro investigatore cinico e violento. Anche le donne appaiono sempre succubi e in secondo piano rispetto agli uomini.
Un altro personaggio protagonista di un’altra serie di racconti fu il giornalista-investigatore Keogh Marton, anche lui profeta di violenza e di cattivi com-
portamenti.
Un nuovo romanzo “IL delitto mi ha vinto” è pubblicato nel 1956 sembra chiudere la parentesi americana della produzione del nostro, questa storia era
ambientata nell’Utah
GIUSEPPE PREVITI