Breve storia del giallo in Italia: Giorgio Scerbanenco
2 Marzo 2017Breve storia del giallo in Italia: L’immediato dopoguerra
4 Marzo 2017Arturo Jelling non era certamente da considerare un poliziotto modello, troppo timido, troppo incerto nel decidere,
ma di contro un grandissimo teorico, un genio della logica, della deduzione, il che gli aveva permesso di trovare le
soluzioni giuste per risolvere casi assai diffiicili dal suo ufficio, senza indagini.
Con Jelling è il trionfo della logica, del metodo deduttivo,, che lo porta a risolvere anche l’irrisolvibile, basta aanalizzare
i dati del problema, non occorre muoversi. Del resto per gli amanti della letteratura gialla viene spontaneo pensare
a Nero Wolfe, il più sedentario degli investigatori. E Scerbanenco evidentemente si era riferito più a lui che non a
Sherlock Holmes.
Poi Jelling arriverà a sviluppare anche altre doti, non solo la razionalità e la logica del ragionamento, ma anche
lo studio dell’ambiente sociale, della psicologia degli individui. Egli si affida sempre alle sue qualità di conoscitore
dell’animo umano per una indagine che lui definiva “psicoindagine”, che doveva portare alla confessione del colpe-
vole, che lui preferiva di gran lunga alla incriminazione sorretta da prove, inconfutabili che fossero.
Un altro riferimento a Sherlock Holmes lo possiamo trovare nel fatto del personaggio Tommaso Berra, un illustre
medico che si occupa di criminologia, che diventerà il dottor Watsoin della situazione, raccontando tutte le storie
con Jelling protagonista. Va detto però che mentre Watson assurge al livello di co-protagonista delle storie di Holmes
il dottor Berra ha invece un profilo meno delineato, tanto da scomparire negli ultimi romanzi.
Stiamo parlando di uno Scerbanenco ovviamente agli inizi della carriera di giallista, i suoi erano dei buoni prodotti
di consumo,anche Jelling è troppo schematizzato, comunque resta per lui un ottimo esordio nel mondo dei giallisti,
anche se passeranno vari anni da quando verrà chiamato ” Il padre del giallo all’italiana”.
GIUSEPPE PREVITI