Breve storia del giallo italiano: Le collane gialle anni ’30
4 Febbraio 2017Breve storia del giallo in Italia: Alessandro Varaldo
6 Febbraio 2017Il primo libro che Alessandro Varald0 pubblicò con la Mondadori , Il sette bello, contiene una gustosa rivelazione dello
stesso autore, uno dei più affermati nel campo della narrativa, ma anche scrittore per il teatro, poeta, saggista.
Ebbene sarà lo stesso Varaldo a proporsi a Arnoldo Mondadori come giallista. Varaldo in una lettera indirizzata al
grande editore ricorda un incontro nel suo ufficio. Sulla scrivania di Mondadori troneggiavano dei libri gialli Varaldo
gli annuncia che vuole scrivere un romanzo poliziesco, Mondadori gli chiede se c’è già il titolo, e lui risponde Il sette
bello. E alla richiesta di svelargli la trama Varaldo improvvisa praticamente la prima parte di quello che sarà il roman-
zo, ma poi, alla richiesta di andare avanti, gli risponde: “…..il resto…lo leggerai “.
Varaldo era un autore di punta della casa editrice Mondadori ed è naturale che puntasse su lui per inaugurare una serie
di gialli scritti da italiani, anche con l’intento di convogliare un nuovo pubblico di lettori al di la degli appassionati del
giallo.Varaldo aveva tutti i titoli per aprire questa nuova collana, e naturalmente fu studiato un gran battage pubblici-
tario impostata sul suo nome. E d’altra parte si volevano convincere i lettori che anche in Italia si potevano trovare dei
buoni scrittori di gialli.
Varaldo era un tipico autore di intrattenimento con una naturale predisposizione per il feuilleton, la casa editrice lo
stimava perché sapeva sempre divertire i lettori, non li annoiava mai. Per le sue storie gialle prende come ambiente
Roma, e crea il personaggio del commissario Bonichi, ” il sor Ascanio”, accanito fumatore, buon lettore di gialli, un
uomo assai posato e certamente un buon poliziotto. Con lui fa coppia il giovane detective privato Arrighi. Otto romanzi
e tre racconti gli danno una grande notorietà, è il primo poliziotto ” di carta”italiano che la raggiunge, pur se spesso le
storie sfociano un po’ nel sentimentale.
GIUSEPPE PREVITI