Breve storia del giallo in Italia: Il cinema sonoro (2)
25 Gennaio 2017VERSO LA SETTIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL GIALLO DI PISTOIA: IL RUOLO DELLE SPIE NELLE GUERRE
27 Gennaio 2017Sin dall’avvento del cinema sonoro nel nostro Paese ecco subito che si può parlare di un film giallo, Corte d’Assise di
Guido Brignone, tutto giocato sull’assassinio di un banchiere e sul processo al presunto colpevole. Ma non è che si possa
parlare di un filone italiano, si è già parlato delle forti limitazioni imposte dal regime, che già si erano ripercosse sul
fronte letterario con una produzione abbastanza ridotta e certamente per il cinema non poteva essere diverso.
Ma nonostante tutto tra gli anni trenta e la metà degli anni quaranta la produzione di pellicole di genere giallo sono
abbastanza numerose. L’inizio non è particolarmente esaltante, si ricorre molto a drammi scritti per il teatro e gli
adattamenti non sono mai particolarmente geniali, si ricalca troppo l’impostazione teatrale, molti gli attori, giovani e
no, che si cimentano in questo nuovo genere, molti sono di origine teatrale.
I dettami sono noti, i criminali devono essere stranieri o di origine straniera, l’ambientazione idem, ed ecco che si
usano trame localizzate in America, in Inghilterra, in Francia, e poi si prediligono testi dove ci sia sempre uno sfondo
da commedia brillante. Se tra gli attori possiamo ricordare Romano Calò, Giulio Donadio, Marcello Giorda, Memo
Benassi, tra i registi Camillo Mastrocinque, Raffaele Materazzo, Nicola Manzari e tanti altri. Due registi che avranno
una grande carriera, Blasetti e Camerini, nel 1933 girano Il caso Haller(da unn dramma di Paul Lindau, Der Andere)
e Giallo(da una commedia di Edgar Wallace). Il primo film poteva essere considerato ispirato al Dottor Jekyll e Mister
Hyde, con un giudice integerrimo di giorno e malavitoso di notte. Nel caso di Giallo evidente l’intento parodistico della
letteratura di genere.
Forse è Raffaele Materazzo il regista che si applica di più al genere considerato e quasi sempre le sue trasposizioni cine-
matografiche derivano da lavori drammaturgici. Ad esempio pochi mesi dopo il debutto teatrale di Serpente a Sonagli
questo verrà trasferito sul grande schermo. Si farà valere come uomo di punta del dramma poliziesco italiano Guglielmo
Giannini, che parteciperà a molte di queste sceneggiature.
In conclusione una stagione interessante e dal punto di vista storico e degli spunti, il legame tra letteratura e cinema
è sempre più evidente, anche se si può confermare che in questi decenni il cinema forse è andato più in là della lettera-
tura.
GIUSEPPE PREVITI
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