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8 Gennaio 2017Anni 1883 e seguenti, cercando scrittori portati alla letteratura gialla in tutta Italia, eccoci in Toscana a parlarvi di
Giulio Piccini , nativo di Volterra, e meglio conosciuto come Jarro, che tra il 1883 e il 1884 pubblica ben quattro ro-
manzi che possono benissimo inserirsi nel filone letterario poliziesco. Hanno a protagonista un agente di polizia,
Domenico Arganti, detto Lucertolo perché sapeva infiltrarsi in ogni ambiente.. Era il primo caso di una produzione
seriale con un unico protagonista nell’intento di assicurarsi un pubblico fedele e sempre pronto a interessarsi alle
nuove avventure. Insomma già allora si seguivano delle strategie editoriali non poi molto differenti da quelle
in voga oggi.
Lo stesso autore si vantava di aver creato, o cercato di creare, un ” Romanzo giudiziario” tutto si impronta italiana,
ma prima di tutto cercando di offrire uno stile narrativo ben curato, poi di mostrare nella maniera più reale possibile
i metodi d’indagine, le modalità degli interrogatori, la realtà delle situazioni, cercando quindi di non rendere i rac-
conti troppo pesanti e foschi, un tocco di ironia non guasta mai.
Molti dei suoi romanzi erano ambientati a Firenze, una città descritta con molti particolari ma senza mai mancare di
esercitare una forte critica sociale sul mondo fiorentino, non tacendo mai sugli intrighi e le malefatte dei politici ai
tempi dei Lorena. E anche i vertici della polizia fiorentina non sfuggono ai suoi strali.
Jarro curava molto il linguaggio, diversificandolo a seconda dell’ambientazione e dello status sociale dei suoi prorago-
nisti.
E’ singolare che Lucertolo, il nostro protagonista, prima venga presentato come uomo senza scrupoli, dissennato,
violento, ma piano piano il personaggio cresce e in linea di massima appare un uomo normale.
Molti vedono Jarro molto vicino al giallo francese e anche ai romanzi d’appendice allora tanto di moda, inoltre nelle sue storie una parte sempre rilevante è offerta all’amore.
Anche gli studi più recenti sulla letteratura gialla italiana confermano la validità di questo scrittore che da un punto di vista temporale precede De Marchi e anche il celeberrimo Conan Doyle. Insomma un grosso personaggio dei tempi che
portano alla formazione di un giallo all’italiana, che si sta diversificando, pur legittimamente derivandone, dal romanzo
d’appendice.
GIUSEPPE PREVITI