Breve storia del giallo in Italia: CRITICA CONTRARIA AL GIALLO (1)
15 Gennaio 2017Breve storia del giallo in Italia: I critici su fronti opposti…. (3)
17 Gennaio 2017Non tutti però erano contrari alla letteratura gialla.Ad esempio c’era un allora giovane autore molto determinato nel
suo pensiero, Carlo Emilio Gadda, che dichiarava di voler costruire delle storie romanzesche di alto livello narrativo
ma che potessero anche conquistare una grossa fetta di pubblico. E citava come esempio Conan Doyle che con il
suo personaggio era arrivato a una espressività che lo faceva apprezzare anche dai palati più fini. Aggiungeva anche
di non voler copiare Sherlock Holmes, ormai sin troppo conosciuto, ma chiaramente da tenerlo ad esempio come model-
lo di scrittura atta a colpire e attirare la più vasta platea possibile. E che di questo insegnamento ne seppe trarre profitto
lo dimostra un capolavoro, anche letterario, del detective novel quale Quer pasticciaccio brutto di via Merulana.
Il traguardo di fondo era di coniugare una forma di letteratura nobile con quella più popolare, dare una narrativa capace
di arrivare a più strati sociali possibili.Un altro grande letterato come Massimo Bontempelli propugnava che le letteratura dovesse farsi “popolare”, non restare vittima di certe anacronistiche aristocrazie, non si scrive bene per diritto
divino ma perché si conquista il lettore, e cosa meglio per arrivare a questo di prendere spunto dalla vita quotidiana con
i suoi fatti ? Ecco che si può arrivare al romanzo “nuovo” che può essere più facilmente un ” romanzo giallo” che non i
soliti classici. Bontempelli aveva una grande passione per il giallo, citava Poe e Chesterton, citava tra i giallisti di antica
origine addirittura Sofocle con l’Edipo re.
Anche un altro grande della letteratura, Umberto Saba, soleva dire che come dai romanzi di cavalleria erano nati capolavori come l’Orlando Furioso e il Don Chisciotte, così dai tanti romanzi polizieschi potevano ben nascere grandi§
romanzi in senso lato. Lui sosteneva che però il romanzo giallo ideale era quello inglese.
Nei Quaderni dal carcere anche Antonio Gramsci espresse delle considerazioni sul giallo, tornando sulle opere di Mastriani e della Invernizio, perché dopo di loro secondo lui erano mancato gli autori capaci di farsi amare dal grosso
pubblico. Secondo lui il fenomeno di grande ascesa del giallo partiva dalla letteratura giudiziaria, partcolarmente seguita
all’estero. Purtroppo ribadiva che in Italia mancavano grossi autori capaci di competere con le grandi firme straniere.
Personalmente poi dichiarava di preferire all’intrigo in giallo il giallo che invece si basava sullo studio psicologico dei
personaggi.
GIUSEPPE PREVITI