Breve storia del giallo in Italia: le collane gialle negli anni trenta (1)

Nel 1938 in Italia il genere giallo, nonostante l’ostilità del regime, vive grandi momenti, si stampano una diecina di libri
a settimana, il che porterà a stampare oltre 6000 polizieschi tra gli anni Trenta e Quaranta. E nel periodo considerato
si succedono oltre mille autori.
Evidentemente l’intuizione della Mondadori di lanciare una collana di ” Libri  Gialli” è stata vincente, in quattro anni
vengono vendute un milione e mezzo di copie, ormai la strada del romanzo poliziesco è aperta. I libri gialli sono di gran
lunga i prediletti dai lettori, del resto il libro giallo aveva già trionfato nei paesi anglosassoni, un mercato a cui l’Italia
attingeva a piene mani. Il libro giallo quindi va sempre più di moda, non conosce confini, in brevissimo tempo anche
da noi diventano popolarissimi Conan Doyle, Wallace, Agatha Christie.
Ed ecco allora che il boom economico della Mondadori accende vari appetiti e quindi tante altre case editrici si interes-
sano al fenomeno, purtroppo non tutto sarà di buona fattura, edicole e librerie saranno invase da tante pubblicazioni
ma purtroppo i buoni gialli si conteranno sulle dita della mano.
Non si va tanto per il sottile, anche le copertine fanno a gara nel ricalcare quelle mondadoriane, questo porterà anche
a delle denunce e degli scontri giudiziari.
A parte questo pur importante risvolto, il fenomeno della letteratura gialla in Italia  assume comunque caratteri evoluti-
vi difficilmente contestabili. Sorgono anche nuove case editrici, con Milano capitale indiscussa dell’editoria. Si parla
di circa ottanta  nuove collane legate al giallo, e conseguente è anche l’affermazione di nuovi autori italiani. Va citata
la casa editrice Sonzogno che pubblica tra l’altro i ” Romanzi polizieschi” e i ” Romanzi dell’Enigma”. Poi ci sarà la colla-
na “Romantica Economica. Serie gialla”, (1937) che comprenderà ben 104 volumi, con una preponderanza di autori
italiani.

GIUSEPPE PREVITI