” IL SIGNORE DELLE MASCHERE” DI PATRICK FOGLI – MONDADORI 15,1,2020
15 Gennaio 2020” IL DIAVOLO NON ABITA QUI” DI GIORGIO SIMONE – DAMSTER EDIZIONI 23 1.2020
20 Gennaio 2020Chi fu il primo giallista della storia? O chi viene prima tra Sherlock Holmes e Hercule Poirot ? Cosa dobbiamo leggere per entrare in questo ramo della letteratura ? E’ la
risposta anche all’annoso quesito se quando si parla di Giallo si parla di un genere letterario a pieno titolo o di un sottogenere letterario ? E perché il Giallo è un genere che
miete sempre tanto successo ?Breve storia della letteratura gialla è un libro scritto con grande passione, competenza, e anche riuscendo a non tediare il lettore.E poi§
riesce anche a togliere tanti dubbi al lettore e all’appassionato in genere. Un saggio agile, scritto on buon ritmo, ricco di nozioni, di risposte e di approfondimenti
Eleonora Carta afffida a Breve storia della letteratura gialla il suo pensiero e la sua riflessione sulla letteratura gialla, o per meglio dire, sul momento del “Giallo”.,un
genere esploso verso la metà dell’Ottocento, ormai popolare in tutto il mondo, anche perché rafforzato nella conoscenza e dalla visione di vari mezzi mediatici quali radio e
cinema, e poi ancor più dalla televisone.
La prima precisazione doverosa è che il termine “Giallo”è puramente italiano, infatti sino a circa il 1930 si parlava di “romanzo poliziesco”. Fu nel 1929 che nel lanciare una
collana di romanzi polizieschi, iniziando con La strana morte del sig.Benson di SS.Van Dine, Mondadori scelse una copertina gialla , similmente a quanto era avvenuto
in Gran Bretagna. Le copertine furono disegnate da Carlo Jacono e furono subito un grande successo, Da quel momento il termine “giallo” fu abbinato alle storie corrispondenti,
storie legate alla presenza di un investigatore o di un fatto criminale o di un mistero da risolvere. Secondo alcuni invece fu scelto il terine “giallo” perché questo colore si identifica con l’ansia e la paura. Una tiratura sempre maggiore ha accompagnato i Gialli Mondadori, salvo i tempi di guerra quando furono vietati dal fascismo, con un calo
progressivo dopo gli anni ’50 quando la produzione editoriale si è estesa e moltiplicata.
Al Giallo quale posizione possiamo dare nella letteratura ? Questo quesito se lo pone anche questa pubblicazione che lo affronta con molta cura. Si parte dalla sottolineatura che
per molto tempo il “genere” rappresentava una valutazione negativa alla narrazione di per se stessa. come a dire una letteratura di serie b, un prodotto di consumo, di valore più
basso, più popolare e quindi di grado inferiore alla c.d.narrativa pura.
L’affermazione, ripetuta e tramandata per tanto tempo,partiva dal concetto sbagliato che un romanzo giallo sarebbe come un qualcosa posto in una gabbia predeterminata legata
a un crimine e a delle indagini per capire cosa sia successo. Ma questo al più dovrebbe essere un…bonus perché anche in questo ramo narrativo l’autore deve mostrare abilità
di scrittura, buon stile narrativo, perspicacia, spirito inventivo, ritmo. In aggiunta il romanzo giallo è come un congegno a orologeria, ogni ingranaggio deve essere inserito alla
perfezione.
Eleonora Carta è anche scrittrice di gialli ma nel caso di questa pubblicazione ha scritto un saggio e di questo va particolarmente elogiata, oggi è “desueto” studiare la materia,
le troppe immagini hanno finito per sviarci dall’approfondimento di una materia, se diciamo Maigret pensiamo a Gino Cervi, se diciamo Poirot pensiamo a Suchet, se diciamo
James Bond a Sean Connery o per i più giovani Daniel Craig. Ma come siamo arrivati al personaggio Maigret, Pouirot, Bond? Attraverso quali srittori e quali percorsi narrativi ?
Giustamente l’autrice e la casa editrice, Graphe.it, hanno scelto una copertina gialla, in sintonia con il tema, la storia della letteratura gialla, intanto ribadendo che non ci troviamo difronte a un sottogenre, e su questo abbiamo già espresso il nostro pensiero e la nostra piena adesione.
La Carta sa anche esprimere con non tante parole quel che vuol dire, ma per carità, in una sessantina di pagine mette tutto quello che c’è da dire. Da brava scrittrice e cono-
scitrice della materia indica con molto chiarezza le parti e i protagonisti principali della storia del giallo e fornisce un’ottima guida a chi voglia affrontare questo tipo di narrativa interessandosi anche alle origini e al decorso evolutivo nel tempo. D’altra parte il giallo è tutt’altro che lettura di evasione, diremmo che non lo è mai stato. Anche i primi gialli
usciti in maniera periodica dagli anni trenta in avanti spesso venivano ideati anche per sollecitare la vena del lettore, partendo dal tradizionale triangolo delitto/investigatore/caccia al colpevole. molti autori fornivano via via gli indizi ponendo sullo stesso piano chi indagava e il lettore, con una sorta di sfida a chi trovava prima il
colpevole.
Una evoluzione ulteriore della letteratura gialla nel nostro Paese è dovuta al fatto che tramite questo genere,oltre tuttoi molto richiesto,i vari autori hanno voluto costruire delle
storie che hanno fotografato, usando spesso i meccanismo del giallo, del thriller,del mistery, la situazione del Paese. Ecco che si è parlato di stragi, di mafia,di terrorismo,
di deluittui eccellenti, cosa che non sempre è stata fatta dai media. Questo anche per ribadire che nel confezionare una trama si devono fare degli studi, delle analisi, delle valu-
tazioni, tutto un processo che richiede un lavoro importante e delicato. E così grazie alla chiave del giallo si è ripercorsa la storia d’Italia, con i suoi conflitti, con le sue trame, con
i rapporti tra cittadini e Stato, con i rapporti nelle famiglie,con i rapporti all’interno delle istituzioni, con i servizi deviati etc. e la letteratura poliziesca non è altro che la rappresentazione del Paese.
Ovviamente il testo di cui stiamo parlando segue una traccia importante, iniziando dai padri fondatori, a cominciare da Edgar Allan Poe, ma ricordando, e qui si conferma il
rapporto indissolubile con la letteratura, anche un romanzo di Alexandre Dumas. Il saggio ripercorre il cammino del poliziesco sino ai giorni nostri, sia ricordando quei
personaggi che ormai hanno superato lo status degli “investigatori di carta” perchè ormai entrati nell’immaginario colleo, vedi Sherlock Holmes, Maigret che sono
considerati ormai dei personaggi in carne e ossa, ma a questi possiamo aggiungere i vari Poirot, Miss Marple,Ellery Queen. Philo Vance.Nero Wolfe,etc.
Il Giallo è oggi stabilmente ai primi posti nelle classifiche di vendita delle librerie.ed è, a dispetto dei putisti,un dato altrettanto importante e significativo, che investe non
solo i contenuti dei libri ma anche lo stile narrativo, la capacità di scrivere, perché occorre sempre ricordare sempre che o si è buoni o si è cattivi srittori.
E ricordiamoci comunque che il giallo non è tanto legato alla bravura narrativa dell’autore, che pure è necessaria,quanto alla capacità di creare quella suspense, quel senso
del mistero che tiene il lettore avvinto al libro sino all’ultima pagina.
Nel Giallo,specie in quello classico, c’era la tendenza a leggerlo per vedere che la giustizia trionfasse, nel noir (altra variante del giallo) si leggeva per cogliere le motivazioni
di un dato modo di agire, ma in generale si sente anche dire che si legge anche perché quella parte più oscura che è in noi se ne sente attratta.