NATALE IN GIALLO
8 Dicembre 2015LO SPECCHIO NERO- DI GIANLUCA MOROZZI- GUANDA
14 Dicembre 2015Sotto le pseudonimo Franco Valleri si sono celati due noti scrittori e uomini di cultura fiorentini. In questa serie di racconti ” Brevi di cronaca nera” torna
un personaggio di loro creazione, il cronista di nera Paolo Giunti, una figura inventata, ma ispirata a un giornalista fiorentno realmente esistito, che aveva-
mo conosciuto in Cronache nere e in Paolo Gunti e il lungo addio, e anche in molti racconti pubblicati su varie antologie.
In Brevi di cronaca nera ci sono quindici gustosi racconti in cui si racconta il mestiere del giornalista prima che il computer rendesse tutto più facile .Sono
storie minime che spaziano tra Firenze e dintornil, con puntate,nientepopodimenoché…, a Massarosa e San Marcello.
Si parte con Il caso dello spezzatimo dal ritrovamento di resti di un corpo umano nell’Arno sotto il ponte della Carraia. Si trovano altri resti, si rcostruisce
la figura umana ma nessuno viene a riconoscere il cadavere.Paolo Giunti ha una sua teoria, era scomparso uun giovane siciliano che lui consceva in quanto
frequentevano la stessa palestra, e che aveva al braccio un tatuaggio uguale a quello della vittima……maverrà invece fuori una fac cenda di fuitine d’amore
e di macellerie clandestine.
In Ampio servizio con foto ci si rifà alla rivalità tra testate e rispettivi giornalisti. Giunti era considerato il migliore, ma era anche fortunato, nel caso di un
grosso incidente d’auto trovò addirittura un testimone oculare che gli vendette le foto che aveva scattato al momento del fatto. Un’altra volta, giunto in
ritardo sul luogo di un delitto, pur di non privare la sua testata del servizio fotografico che sempre attirava molti lettori non aveva esitato a vestirsi come
la vittima e fingersi cadavere per scattare le foto di rito.
In Una buona azione è alle prese con un incauto corteggiatore che piomba nel pieno della notte nel letto della donna amata ma invece ci trova il marito che
lo pesta a sangue.Giunti lo soccorre in strada e si fa raccontare cosa è successo, sarebbe una manna pubblicare questa storia boccaccesca, ma decide di
tenere più all’onore della persona che al successo personale e rinunza al gossip.
Una mano mozza di troppo: una coppia è in siesta ai giardinetti quando l’attenzione è atratta da un grosso pacco, lo aprono e scoprono che contiene la mano
di una donna. Partono le indagini ma non viene trovato niente collegabile al macabro reperto. Un giorno in redazione viene recapitato un pacco a Paolo
Giunti, e dentro c’è una mano. ” E’ l’altra ” pensa Giunti che decide di non dire niente ai colleghi e comimncia a preparare un pezzo. E’ talmente assorto da
non accorgersi che i colleghi intanto lo hanno circondato….
In L’o Oaolora del delitto siamo alle prese con l’enigma di un uomo trovato morto in una stanza chiusa dall’interno. Un caso classico in cui si sono cimentati i più grandi giallisti, un caso in cui assurgerà a protagonista un orologio a cucù.
In Il tranway numero 7 vi è un episodio a se stante, atrmosfera erotica, Giunti sta viaggiando in tramvia e assiste a ….acrobazie sessuali su un tram affol-
latissimo!!!
Ne La raccomandazione l’amicizia di di Giunti con un celerino, cementata nel tempo di eventi vissuti in comune e in certi favori che il poliziotto ha reso
al giornalista, da la stura alla moglie dell’amico di chiedere a Giunti, in nome dell’antica amicizia la—–raccomandazione, italica istituzione da sempre.
In L’arma del delitto, siamo negli anni ’50, Giunto viene mandato a San Marcello. Un uomo è stato trovato morto nella sua poltrona davanti a un caminet-
to, accanto a lui, inebetito, un cugimo, subito sospettato come l’assassino. Ma non si trova l’arma del delitto, certo un oggetto molto pesante. Ma Paolo
Giunti ha una idea, cosa meglio dei grossi ceppi da ardere ? Hanno anche il vantaggio di sparire in cenere….
Paolo Giunti e la guerra: le ore del destino ognuno le vive come vuole, Mussolini è in visita a Firenze e sta arringando le folle, Giunti, in servizio, sente
empre più salire il disgusto di fronte alle vacue parole del Duce, e allora si vendica sul primohe gli capita a tiro, un gerarca, gli….frega il portafoglio e se
li spende tutti nel miglior bordello della città, tanto la sua è un’azione di guerra….
Ne IL Miglior cronista è quello che ha testa e gambe, Giunti si precipita in Versilia, è avvenuto un delitto a Massarosa. Il fiuto di un cronista locale,
l’enigma di un mazzo di chiavi che Giunti, da esperto giallista, risolve con maestria si da offrire alla polizia la soluzione. Complimenti quindi del direttore
a Paolo, che gli riconobbe intuito, velocità e…culo !
In L’uovo di Colombo come scoprire il colpevole di un delitto ? E come il giornalista può riuscire a infrangere il silenzio degli inquirenti ? Insomma come
trovare la dritta giusta ? Mentre ne Un alibi perfetto un divertissement su grandi casi e grandi scrittori da Delitto e casttigo a La canarina assassinata,
ovvero quando l’assassino ha tratto spunto dalla letteratura….
In Uno strano incidente Paolo Giunti è in trasferta a Roma, e si trova convolto in una storia di corna, addiritura tre donne se le contendono tanto che
gli viene da chiedersi ” Ma cosa gli faccio io alle donne ? ”
Infine Il delitto annunciato, quando i colleghi di redazione architettano una beffa ai danni del Giunti giovane cronista, arriva in redazione una lettera che
annuncia un delitto in piena notte in una piazza della periferia fiorentina. Giunti si reca su posto e poi si trova circondato da tante ombre che si riveleran-
no i colleghi che si erano voluti burlare di lui. Ma, attenzione, nella piazza c’è veramente un cadavere, e allora come la mettiamo ?
Una raccolta di brevi racconti, tanti simpatici quadretti sulla vita del giornalista, un po’ detective, un po’ scrittore, un po’ cacciatore di notizie. Si parte
da tempi un po’ lontani quando un alone di mistero e di avventura circondava il ruolo del reporter, ma il tutto è raccontato anche con una notevole dose
di ironia e di umorismo, abbondano gli scherzi e le burle tra colleghi, con tante garbate (ma non sempre….)prese in giro a danni del Paolo Giunti, il prota-
gonista di questi ” Brevi di cronaca nera “.
Sotto lo pseudonimo Franco Valleri si celavano due autori fiorentini, Graziano Braschi, che purtroppo ci ha lasciati di recente, e Stefano Martinelli.
Braschi è sempre stato dotato di una personalità poliedrica, bibliotecario di professione, organizzatore di eventi, recensore letterario(lo preferiva a
critico), scrittore, umorista grafico, grande esperto di giallista. Qualità che poi per molti versi troviamo in Martinelli, che per la sua professione ha ovvia-
mente anche l’animo dello storico.
Le qualità di entrambi se vogliamo le troviamo riflesse in questi brevi raccontini, che però con poche pennellate fanno pensare, fanno ricordare, fanno
ridere.
In Brevi di cronaca nera si rievoca un’epoca d’oro in cui i cronisti partivano all’assalto delle notizie, e poi tutti in redazione, in un’atmosfera satura di
fumo, mentre tutti pestano a più dita sulle mitiche Olivetti. Tempi lontani, adesso ci sono le conferenze stampa.si registrano le dichiarazioni e poi tutto
viene riportato sul computer, insomma il Valleri sembra dirci che la professione è ora diventata un po’ asettica…
Un libro divertente, ricco di aneddoti, ora veri, ora di fantasia ma è una ricostruzione storica di quella che era la vita dei giornalisti. Quando non c’erano
appunto i computer ma le Olivetti, le redazioni erano rigidamente composte da uomini, e tutto era in funzione della ” notizia”. Si assistevano a vere e pro-
prie battaglie per accappararsela, ma addirittura a volte non ci si peritava a inventare la notizia…
Un amarcord di un’epoca superata, i nostri autori la ricordano con nostalgia, ma visto che a entrambi non manca il senso dell’ironia, addirittura qua e la
traspare una certa aria da Amici miei. E’ la storia di un gruppo di uomini, di cui Paolo Giunti è la punta dell’iceberg, sono di estrazioni diverse, qualcuno
magari è anche sgrammaticato, ma quel che conta è l’abilità nel procurarsi le notizie. Come osserva il direttore del grande quotidiano il cronista ideale
è ” intuito, velocità e …culo !”.
Singolare è anche il mondo dove si muovono e da cui attingono le notizie,questurini, puttane,infermieri, pubblici ministeri, piccoli delinquenti, testimoni
oculari, da tutti ricevono quelle notizie che il giorno dopo avrebbero contribuito a fare il giornale. In questo volume non immaginatevi le grandi redazioni
all’americana, quando il coraggio di due giovani cronisti costrinse a dimettersi il presidente degli Stati Uniti.Ma anche questi cronisti nostrani sono da
rispettare e da glorificare perché erano loro che reperivano e fabbricavano quelle notizie che poi avrebbero reso più importante il loro giornale, specie se
erano riusciti a ottenere lo…scoop.
C’è una famosa frase pronunciata da Humphrey Bogart in un celebre film, Mario Spezi ce la ricorda nella sua prefazione : ” Questa è la stampa, bellezza.
e non ci puoi fare niente “.
Un mondo variegato che qui viene trattato come un mito, il mito del giornalismo in generale, il mito di quello fiorentino in particolare, ovviamente in
un dato contesto storico.
GIUSEPPE PREVITI