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4 Febbraio 2013” I LOVE SICILIA” DI RAFFAELE DAMIANI- RAI ERI
12 Febbraio 2013Simone Mazzei esordisce con questo romanzo che ha nella crudezza dei toni la sua forza. Cacciatore del male non è altro che una lunga corsa dietro a un omicida di
professione o per vocazione, una corsa che porterà il lettore da Pisa alla Svizzera,dalla Croazia alla Tunisia, in un crescendo di colpi di scena e di situazioni sovente gran-
guignolesche.
Un traffico di organi umani è la molla che muove tutta la storia con una serie di personaggi disposti a tutto per creare e far trionfare un vero e proprio impero del male.
Contro questi malvagi combatte la sua lotta disperata il capitano dei carabinieri Brando Volterra, un ufficiale capace e senza paura. Fermare lo spietato killer non sarà facile
ma l’ufficiale ,anche a scapito della propria incolumità e di quella dei suoi cari , animato dalla fiducia nella giustizia e nell’intento di salvare delle vite umane, non arretrerà di
un passo.
Il caso esplode all’ombra della Torre di Pisa, ma ben presto la scia di sangue si allarga, e allora la faccenda assume un carattere internazionale, con la polizia di mezzo mondo che
da la caccia al misterioso J.
Una vicenda dove è difficile discernere il bene dal male. Vi si contrappongono due personalità assai forti, il capitano e J , che si rivelerà una vera macchina del male che va oltre
ogni possibile comportamento umano.
Un libro duro, spietato, a volte sin troppo crudo, e se è pur vero che alla fine il bene trionfa, resta l’interrogativo se questo Mister J sia carnefice e vittima allo stesso tempo. La
forza del romanzo è nel duello tra i due uomini, il capitano, tutto teso alla tutela della legge, e il killer, un individuo assai feroce e violento.
E tra i due si consuma una corsa contro il tempo tra chi cerca di catturare l’assassino e chi invece non ha nessuna intenzione di farsi fermare, e che forse ha il suo tallone di
achille nella ripetitività dei comportamenti.
Un noir a tinte fosche, ricco comunque di tanti personaggi. Intanto i sottoposti del capitano, tutti pronti a sacrificarsi per lui, poi un investigatore americano, quindi Gino vecchio
tenente dell’aereonautica in pensione, amico fraterno di Volterra, e anche una suora dalle visioni premonitrici.
Di contro tutti coloro che il folle incontra nella sua pazza fuga e che spesso pagheranno con la vita il solo fatto di averlo incrociato. Uomo sadico e senza remora alcuna, ma a
sua volta anche una marionetta in mano a poteri forti che si arricchiscono con il traffico degli organi.>Sono individui senza scrupoli abili nello sfruttare le sue
turbe.
Per buona parte del libro il loro sarà un duello a distanza, il poliziotto alla testa di una sorta di brigata del bene che combatte questo gran malvagio che ha più i connotati
della belva che non della persona umana. In un certo senso l’autore è riuscito a creare una vera e propria creatura del male, anzi il “Male” in persona, pur se alla fine
traspare che questo mostro è alla fin fine una vittima della società moderna.
Il libro è costruito con una serie di dialoghi pieni di fermenti di cultura popolare, ma anche di tante visioni simboliche, mischiando la vicenda con i suoi continui colpi di
scena, dall’altra un simbolismo forse anche troppo ridondante. Mazzei coltiva un certo gusto per l’eccesso, per i sapori forti, però riteniamo non tanto per choccare il lettore,
quanto per dare il tono giusto a un racconto volutamente oltre la norma per fare capire cosa è il male.
Sulla parte più gialla della storia va detto che si parte da pochi indizi, un paio di calze nere e un’unghia spezzata, poi a riprova dei vari simbolismi tanti personaggi il cui nome inizia con J,
e anche i numeri sembrano avere un loro ruolo.
Un romanzo che presenta vari spunti di riflessione e porta a molte deduzioni. Denso di significati il riferimento alla Cina e al traffico degli organi umani, forse legato ai condannati a
morte, certo fonte di enormi guadagni come si evince dalle cifre da capogiro che vanno in tasca ai capi della gang. Tutto questo lo vediamo seguendo le varie azioni di J ma nel
contempo è evidente la denuncia contro questi abominevoli pratiche.
Insomma tanta fantasia, forse sin troppo macabra, ma anche una grande attenzione alla realtà che ci circonda.
GIUSEPPE PREVITI