“TRE ATII E DUE TEMPI”- DI GIORGIO FALETTI-EINAUDI
13 Dicembre 2011Annuario del giallo 2011 e Delitti tra i libri tra le uscite Del Bucchia
21 Dicembre 2011Gianluca Morozzi, bolognese, ha pubblicato vari romanzi, un saggio sulla musica e un graphic-novel. Ma per lui particolarmente prolifico è stato l’anno 2011, quando
compaiono in libreria ben tre titoli, Sereno variabile,Bob Dylan spiegato a un fan di Madonna e dei Queen ,Spargere il sale a cui poi se ne aggiunge un quarto Chi non muore, un noir ambientato a Bologna.
Conosciamo Angie,studentessa universitaria, cantante,sempre in cerca di nuove emozioni,facile agli innamoramenti, mentre sta morendo colpita dall’assassino a cuui dava la caccia. Tutta la sua vita le scorre in pochi istanti davanti agli occhi e così ricorda che dal natio Abruzzo è venuta a Bologna,dove vive con quattro coinquiline che odia cordialmente….,passa attraverso vicende sentimentali sempre complicate, aspira a divenire una grande cantante rock ,ha un sorriso alla Angelina Jolie.
Tutto scorre liscio finché non si imbatte in un efferato omicidio di otto anni prima quando tre dei componenti di una band di quattro elementi furono misteriosamente uccisi in vari punti di Bologna.E questo perchè si è innamorata di un giovane bellissimo,Mizar,unico superstite di quel gruppo.
Con l'<aiuto del suo migliore amico,Lucio,e nell’intento di conquistare Mizar Angie indaga sul caso.Conosce la algida Valentina,sorella dell’uomo di cui si è perdutamente innamorata, e si addentra sempre più in segreti e misteri di vicende accadute tanti anni prima.
Bologna con i suoi vicoli, i suoi locali alternativi,le sale da incisione fa da sfondo alla storia che riserva sempre nuove sorprese…
“Mi chiamo Angie.Ho ventidue anni.Mi piace parecchio parlare di me,perché so di raccontare cose interessanti”.Così in prima persona Angelica inizia a parlare di sé.
Ma prima ci ha anche detto”Non affezionatevi a me che tanto muoio presto”. Lei è la voce narrante dell’ultimo romanzo di Gianluca Morozzi,Chi non muore., un noir
tanto divertente quanto dissacrante. Angela(Angie)veramente sognava di fare il meccanico ma una famiglia di provincia ha le sue esigenze tra cui la laurea della figlia e lei si è dovuta adeguare.Non ama in verità lo studio,ma in compenso si rivela sin dalle prime righe un personaggio simpaticissimo. Il suo sogno ora è di fare la cantante, ed ecco che ha scelto il nome di Angie perché le sembra più consono alle sue ambizioni artistiche.Ma fa parte di un gruppo scombinato di suonatori,dove è più facile litigare che suonare, tant’è che dopo un ulteriore scontro in sala prove decidono di andare ognuno per la sua strada.
Ma proprio mentre lei sta lasciando la sala resta irretita dal suono di una tastiera e si innamora fulmineamente…E così incontrerà Mizar, bello e dannato,un fascino ambiguo,un passato torbido e misterioso. Quando furono ammazzati i suoi colleghi fu tra i sospettati,ma non fu possibile incastrarlo.Angie se ne innamora perdutamente,lo conosce,lo circuisce ma vuole anche sapere se ama un assassino e comincia a investigare, finendo in mezzo a una serie di storie che si incrociano l’una con l’altra.
Morozzi continuando sulla scia di Cicatrici prosegue nello scrivere dei “progressive-noir“ovvero romanzi dove si rispettano i canoni del noir,perché c’è mistero, c’è la suspense ma di contro la scrittura è molto divertente,disinibita e ne fa partecipe il lettore che può ridere al di là degli aspetti più squisitamente da thriller.
E’un libro costruito in maniera abbastanza insolita,dove la protagonista ci appare morente nelle prime righe e negli istanti che le restano da vivere compie un lungo flash-back sulla sua vita e su cosa l’ha portata ad agonizzare su quel pavimento.
Un romanzo di personaggi netti e ben delineati almeno nei principali protagonisti.Ecco Angie,carina,senza particolari freni inibitori,logorroica oltre misura.
Il suo guaio è che si innamora troppo facilmente,senza neanche particolari distinzioni di sesso….Angie è un tipo che non sta ferma un secondo,non sa esattamente cosa vuole dalla vita,pur se ciò che vuole lo sa ottenere.Vuol fare la cantante ma non è un gran chè,vuole essere una super-femmina ma poi si fa facilmente irretire dalla seducente Valentina, né molto successo sembra avere con il misterioso Mizar.E quell’innamoramento che le sarà fatale riguarderà il tastierista depresso Mizar,bello come un angelo,ma che vive come fuori dal mondo da quando i suoi compagni della band furono trucidati senza che mai si scoprisse l’assassino.
Ma Mizar è oppresso da troppi segreti,il suo cuore sembra refrattario ad ogni unione.E allora Angie vuole scalfire questa corazza, per capire con chi ha a che fare si lan cia in una indagine che la porterà molto indietro nel tempo.Cosa nasconde Mizar?Cosa c’entra con l’assassinio della band tanto più che quel giorno lui era a Roma?
E che ruolo ha in tutta la vicenda Valentina, il terzo personaggio della storia?Una figura assai ambigua,la sorella del tastierista.
In una Bologna abbastanza atipica Morozzi scrive un noir che arriva anche a divertire e non la si consideri una eresia. E’abile nel confezionare una trama credibile dal punto di vista del mistero,che impreziosisce con continui cambi di ritmo,tante battute,atmosfere sempre differenti,visioni erotiche(la nostra eroina è di costumi un pò facili….).
Ma l’autore ci colpisce anche con altri elementi:intanto la visione della Bologna musicale dei nostri giorni, poi un quadro assai variegato e attuale dei giovani di oggi,dei loro gusti,delle loro fantasie,anche dei loro comportamenti sessuali.Ciò porta ad un libro godibile,aperto a varie forme espressive,ecco se vogliamo essere pignoli l’unico appunto che si può muovere è di dare l’impressione di averlo “costruito” un pò troppo, tot di suspense,tot di battute,tot di ironie, etc,, ma la storia ha i suoi intrecci e suoi connubi e funziona bene per cui nel complesso Morozzi ci ha visto giusto.
Un romanzo divertente con le sue oscurità e le sue ridondanze, con un continuo effluvio di parole,di suoni e immagini su cui Morozzi agisce per creare una vicenda con dei protagonisti un pò sopra le righe il che poi si riverbera su tutto il libro.
Due percorsi “tortuosi”lo animano,quello della Bologna del centro, tutta viuzze e vicoli in cui è facole perdersi, così come tortuosa è la strada che Angie deve compiere per approdare alla verità.
Una storia dark,oscura a cui Bologna concorre con una cornice perfetta.Morozzi ci fa vedere una città che si sveglia al tramonto, quella dei piccoli locali din tendenza che si celano nelle piccole vie centrali, quella delle band che si trovano a provare e registrare.
Su tutto domina il personaggio egocentrico di Angie,che non solo racconta in prima persona ma è sempre al centro di tutto finendo così per condizionare anche gli altri.Ma questo suo eccessivo esporsi e darsi finiscono per essere dei tentativi di mascherare le sue insicurezze.
E’sempre cattiva con le sue coinquiline,dà sempre del gay all’amico Lucio,si dichiara etero ma poi si fa sedurre facilmente da Valentina, il che può anche fare immaginare che avrà poco successo con gente più smaliziata e cattiva di lei.D’altra parte lei è troppo innamorata,troppo curiosa per tirarsi indietro, pur se consapevole che sta mettendo le mani in un vero verminaio….
Una storia infarcita di episodi,di citazioni,di riferimenti che fanno venire in mente altre opere, a cominciare del resto dal suo inizio.Tarantino,Billy Wilder,David Lynch possono essere i suoi numi di riferimento.
In conclusione una leggenda metropolitana che si legge tutta di un fiato,anche per quel tono divertente che Morozzi le sa conferire,in contrasto con la cruda realtà degli omicidi che la pervadono.
Al lettore la facoltà di immaginare il finale che più gli aggrada…..
GIUSEPPE PREVITI