TRA I DETENUTI DEL CARCERE DI SANTA CATERINA IN BRANA DI PISTOIA – INCONTRI D’AUTORE
20 Maggio 2013GLI INTRAMONTABILI: SHERLOCK HOLMES
31 Maggio 20131)Nasci come redattore di una rivista satirica, autore di disegni satirici e scrittore umoristico. Cosa ti è rimasto oggi di quelle esperienze ?
Qualche anno fa ti avrei risposto “poco”. Oggi dico “molto”. Nei miei scritti di oggi ci trovo molto del opus operandi di allora, quando disegnavo vignatte e
fumetti. In più, come preziosa eredità, c’è lo stesso modo di affrontare l’autoproduzione.
2) Spiegami un po’ meglio questa tua ultima affermazione ?
Fra il modo di comporre la pagina della rivista ” Ca Balà”, scritti e disegni, e quello delle minuscole brossure d’ora ( mi riferisco ad Arrivederci, mondo e
Gaudiosi pellegrinaggi )ci sono evidenti analogie. Ad esempio nello stampare, promuovere e diffondere il prodotto editoriale.
3) Perché pubblichi solo oggi questo testo ( Arrivederci mondo ) scritto ben oltre trent’anni fa ?
Come ho già raccontato questo romanzo breve fu da me pensato come appendice, da pubblicare in diverse puntate su ” Ca Balà “. Risultò subito chiaro che,
numero dopo numero, non c’erano sufficienti pagine da dedicargli, e che soprattutto le ” urgenze” erano altre: gli avvenimenti politici e sociali drammatici della
società civile (si era in pieni anni di piombo…). Non ci fu censura, lo dico subito, da parte di altri redattori. Vi fu un compromesso. mettere subito un capitolo
con un paio di disegni di Massimo Presciutti, poi si sarebbe visto….Curiosamente fu scelto l’ultimo capitolo e poco più ! Nel frattempo, nei mesi successivi, feci
anche un tentativo verso un editore vicino alla rivista, contattai il quotidiano più popolare della sinistra extraparlamentare. Ma non ne uscì niente.
4) Il tuo fu un lavoro inserito nella satira scritta e disegnata degli anni Settanta. Hai sentito la necessità di cambiare qualcosa rivedendolo oggi ?
Prima di tutto ho tolto quelle microstorie, quelle battute e quegli avvenimenti che oggi non farebbero più divertire, e che anzi risulterebbero incomprensibili.
Insomma ho tolto un bel po’ di materiale. Poi c’è stato un discreto lavoro di editing.
5) In Arrivederci mondo vi sono alcuni riferimenti letterari del ” buon soldato Svejk ” di Jaroslav Jasek, umorista ceco, al Gatto e la Volpe del “Pinocchio “ecc.
Se dovessi scriverlo oggi aggiungeresti qualcosa in questo senso ?
Direi di no : i riferimenti letterari è bene “bloccarli ” a quegli anni ! E questo vale non solo per Arrivederci, mondo. Aggiungo solo che vi sono altri due riferimenti
importanti: il primo è allo scrittore di fantascienza Roger Lovin, che realmente esisteva, come esisteva un suo romanzo che parlava di un mostro-blog che esce
dal fondo del Lago Michigan; il secondo è ad alcuni articoli che Sergio Saviane, giornalista de “L’Espresso”, scrisse sulle concerie di Santa Croce, Pisa ( un grato
ricordo al coraggioso giornalista dal grande talento polemico ! ).
6) Sei in Italia tra i più conosciuti esperti di narrativa gialla. Una carriera che comunque, immagino, comincia dopo gli anni di ” Ca Balà “.Ti chiedo il come e
il quando di questa scelta.
La scelta ( il passaggio , cioè , fra l’operare dei cartoonist e quello da giallista )comincia ad evidenziarsi nei primi anni Ottanta. Per dirla con una immagine che mi
evita, oltretutto, di impelagarmi in complicate e logorroiche confessioni: all’inizio del’Ottanta comincio a deporre il pennino da cartoonist e ad impugnare la
biro da “recensore periodicista” , titolo che mi sono inventato di recente e che rivendico con orgoglio.La scelta di certo fu dovuta a motivazioni profonde: fra queste
evidenzio la convinzione che la struttura della narrativa gialla sarebbe stata molto efficace, anzi necessaria per gli anni che stavo vivendo e per quelli a venire.
7) Recensore, curatore di antologie, organizzatore di eventi, presidente o giurato in diversi premi di carattere nazionale….Di tutte queste attività ce ne è qualcuna
che ti è stata più congeniale o comunque che ricordi con più piacere ?
Se ti rispondessi ” tutte “, di sicuro mi proporresti il gioco della torre ” chi butti di sotto ? “. Allora, scelgo io: curatore di antologie.
8) La tua ultima fatica nel campo del giallo editoriale è stata la curatela dell’antologia Riso nero, ce ne vuoi parlare ?
Riso nero, pubblicata poi come libro della Delos Book, antologia tra brevi e brevissimi racconti gialli comici, si è formata col lavoro collettivo, durato più di un anno
di un bel gruppo di scrittori, con l’apertura di una rubrica sul sito Thriller Magazine. Per me che ne sono stato il curatore insieme a Mauro Smocovich, è stata una
esperienza insolita. Una bella antologia, a detta di alcuni critici niente affatto benevoli. Peccato che non sia stata premiata da un numero cospicuo di lettori !
9)Sei stato sempre molto attivo nell’uso dei mezzi forniti da Internet, collabori con riviste on line, hai un tuo blog, hai sempre creduto in queste innovazioni.
Quale è il loro ruolo al giorno d’oggi ?
Penso che sia una rivoluzione sotto certi aspetti già datata. Comunque attualmente ho un sito, due blog, due caselle Twitter, collaboro con articoli e comunicati
su un quotidiano on-line e un paio di riviste specializzate. E potrei metterci anche altro….
10) Arrivederci mondo è un’autoproduzione, vuoi spiegare ai nostri lettori cosa significa e cosa vuol dire arrivare a questa scelta ?
Ormai ben pochi esperti contestano la validità dell’autoproduzione e del self-publishing. Anche a me, oggi come oggi, mi è sembrata strada obbligata quella di affidarsi a una piattaforma per l’eventuale assistenza tecnica, la promozione e la distribuzione sia dell’ebook sia del libro on-demand. Il tutto a prezzi contenuti e, comunque, “scadenzati”.
11) Il Braschi scrittore è stato in questi anni, forse, un po’ trascurato. Dopo questa esperienza insisterai sul…Braschi autore ?
Hai ragione, per diversi anni ho trascurato il Braschi scrittore in favore del “recensore periodicista ” e dell’organizzatore. Spero di poterlo fare d’ora in avanti.
Cominciando ad esempio con un paio di racconti lunghi ambientati a Firenze fra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento, con un personaggio se-
riale. Su questo progetto ora preferisco non aggiungere altro. Mentre posso parlare più chiaro su un altro progetto che riguarda l’accozzaglia (beh, si tratta di un
bel mucchio di scritti diversi….)che è il risultato della mia pluriennale attività di recensore, di saggista minimalista e di intervistatore: una serie di piccoli ebook
che avranno come titolo Recensore bastardo.
12) C’è poi il lavoro a quattro mani con Renzo Martinelli per i racconti firmati ” Franco Valleri “….
C’è stata qui la ritrosia a parlarne da parte di ambedue gli autori, che comunque hanno pubblicato due raccolte di racconti, più un certo numero di testi brevi
sparsi in antologie e sul Web. C’è poi, e ciò può sorprenderti, la prima stesura di due gialli storici sugli anni Trenta e Quaranta del Novecento, con protagonista
un cronista di nera di un grande quotidiano.
13) Quando scrivi, preferisci il silenzio o ti fai accompagnare dalla musica ?
Né musica, né silenzio. Preferisco i rumori di fondo.
GIUSEPPE PREVITI