” L’ULTIMO DEI COSPIRATORI” DI GIANCARLO ONORATI- EGO EDIZIONI
21 Maggio 2013“LA GRANDE BELLEZZA ” DI PAOLO SORRENTINO
24 Maggio 2013L’Islanda ha attraversato un periodo in cui sembrava facilissimo fare soldi attraverso le speculazioni finanziarie. Chiunque pensava ad arricchirsi senza farsi
troppi scrupoli, o quanto meno si concedeva un tenore di vita superiore alle sue possibilità, aumentavano i debiti ma tanto non facevano spavento.
Ma quando si tira troppo la corda finisce che si spezza, le cose cambiano, la realtà ti richiama all’ordine e così Lina ha difficoltà a pagare le rate che scadono.
Un altro personaggio nei guai è Andrés, alcolista, un emarginato, che vorrebbe che almeno la polizia indagasse sull’uomo che ha rovinato la sua giovinezza, la
sua vita riducendolo in quello stato.
Della situazione dei due si occupa uno dei migliori agenti della squadra di Erlendur, Sigorour Oli,un uomo dalle convinzioni ben radicate . Ammira senza riserve
chi è in grado di accumulare immense fortune e disprezza i reietti, gli emarginati. Ma man che svolge la sua inchiesta le sue certezze vengono meno.
Man mano che si addentra in questa sorta di girone “infernale” che è divenuto il suo Paese,può ben comparare i bassifondi della città dove vivono delinquenti di
mezza tacca ” più patetici che pericolosi” agli ambienti ultrasfarzosi ove vivono i delinquenti dai colletti bianchi i cui crimini manipolando la finanza e decretando
grandi fortune e subitanei crolli sono ben più pericolosi. E del resto guardandosi intorno sembra anche che la natura rifletta questo solco sempre più profondo,
si passa infatti da splendidi paesaggi di incontaminata bellezza a decadenti squallori metropolitani. Ma Indridason si serve di quanto osserva con occhio sempre
più impietoso il suo poliziotto per fotografare la decadenza morale e materiale dell’Islanda, un paese che ha ormai imboccato la strada della decadenza, tutto perso
dietro un sogno di facili arricchimenti, asservito al mito del denaro. Perso ogni valore sembra che un grande baratro stia per aprirsi davanti ai suoi abitanti…..
Un altro giallo dall ‘Islanda opera di quell’Arnaldur Indridason, nato a Reykjavik dove ha sempre vissuto e dove ha ambientato la sua fortunata serie di romanzi
gialli aventi a protagonista la polizia di quella città. Anche la società islandese presa da facili miti sta cambiando e di questo, sotto la chiave di un giallo di ottima
fattura, si occupa il nostro autore in Cielo nero. Sarà il tentato omicidio di Lina a dar fuoco alle polveri: Lina è la segretaria di un commercialista, ma nella vita
privata , di fronte a grosse difficoltà economiche, fa la scambista e tenta anche qualche ricatto. Ma quel che colpisce in questo, come del resto negli altri libri di In-
dridason, non è tanto la trama gialla in sè quanto il ritratto psicologico dei suoi personaggi che poi non sono altro che lo specchio di una società che si è disgregata
difronte alla prospettiva di facili arricchimenti e ha perso ogni freno morale arrivando a commettere ogni sorta di reato.
Indridason è ormai al suo ottavo romanzo e può sorprendere che un Paese che è stato sempre considerato un modello da seguire celi invece in sè i germi del male
che possono quindi ispirare tante storie. Ma è lo stesso scrittore islandese a rilevare che anche nella sua terra avvengono delitti e crimini, circola molta droga con
quel che ne consegue, e poi alla fine c’è stato questo boom finanziario alimentato in maniera sconsiderata e senza alcun freno inibitorio.
Ma l’ambizione dei libri di Indridason , e anche in Cielo nero vi riesce, è quella di raccontare storie di valore universale che vanno oltre il dato di partenza della società islandese.
Se è pur vero che quest’ultima storia prende origine dalla grande crisi economica del 2008 che ha devastato l’Islanda, Indridason cerca però di raccontarci perché le
persone commettono i crimini e quale è l’effetto su loro stessi.
In conclusione potremmo dalla storia di Lina, segretaria di giorno e scambista di notte, di Andrés alcolista in cerca di riscatto, e di OLi, poliziotto che va oltre le appa-
renze, si arriva all’analisi della vita di una intera società, e certamente non limitata alla sola Islanda.
GIUSEPPE PREVITI