“LA FOTO SULLA SPIAGGIA”-DI ROBERTO RICCARDI- GIUNTINA
3 Maggio 2012LA FIGURA DEL RECENSORE
14 Maggio 2012Qualche tempo fa è uscito un interessante saggio di Vittorio Spinazzola “Alte tirature-La grande narrativa italiana di intrattenimento” che si occupa delle vendite dei libri nel nostro Paese, le c.d.”alte tirature”Un discorso interessante perché dovrebbe riguardare non soltanto i best-seller ma la base dei libri pubblicati,perché dovrebbe valere il concetto che più la letteratura è buona più dovrebbero crescere le alte tirature.
Il testo di Spinazzola si occupa della narrativa di intrattenimento e come base prende il successo di vendita,questo lo porta ad occuparsi di autori assai diversi fra di loro, da Camlleri e Faletti a Saviano e Fallaci, ma anche da Moccia a Totti, da Del Piero a Gino e Michele, da Fabio Volo alla Sveva Casati Modigliani.Certamente un gruppo assai composito, il cui legame è solamente negli incassi.
Non c’è da storcere il naso quando si parla di tirature, io direi che sarebbe meglio definire il concetto di vendita, perché l’alta tiratura può anche essere annullata dalle resa altrettanto alta.
Entrando in questa dinamica non interessa più di tanto il genere al quale appartiene l’autore,anzi non dovrebbe incidere neppure che sia italiano o straniero.Poi andrebbe anche specificato
meglio cosa si intende per alta tiratura,il mercato nostro a parte rare eccezioni stenta a superare le ventimila copie, ma è già un successo, poi è chiaro che alcuni autori arrivano intorno
alle centomila,e addirittura c’è che vi verso il milione,ma quanti sono?E questo si badi bene che non inficia tanto il valore dell’autore quanto anche le possibilità di assorbimento del mercato.
Tornando al saggio di Spinazzola qualcuno ha avuto a ridire sul termine “intrattenimento” anche perché nel gruppo di autori di riferimento probabilmente molti di questi accetterebbero malvolentieri di essere considerati autori di..intrattenimento.Anche qui la questione è più formale che di sostanza, chi scrive un saggio difficilmente verrà così etichettato proprio per la natura specialistica di cosa pubblica. In tutti gli altri campi della scrittura è più un vezzo nel voler dare delle etichette a tutti i costi, e qui recensori,prefatori,confezionatori di quarte di copertina si sbizzarriscono, che nella effettiva sostanza del romanzo, è evidente che dalla Tamaro mi attendo una cosa,da Lucarelli un’altra, alla fin fine si giudicherà in base alla qualità e alla sostanza di quanto è stato scritto,un testo scritto bene astrae dall’argomento o dal genere che affronta.
Ad esempio nella nostra letteratura hanno tirato sempre molto i libri che si occupano in chiave ironica del grottesco politico-sociale che ha il suo capostipite in Guareschi che poi negli anni a venire trova un altro epigono nel Fantozzi di Villaggio,E anche il sesso ha sempre interessato e incuriosito da Porci con le ali a Melissa P. E che dire della tonnellata…di libri da cucina,va bene che nel secolo scorso l’Artusi è stato vendutissimo, ma oggi c’è una fioritura notevole di libri di questo genere dalla Clerici alla Benedetta Parodi,tutto volumi con tirature altissime.
Quello che è mancato nella letteratura italiana è l’elevazione della narratura, i dati specie per gli uomini non sono entusiasmanti, in contrasto a una produzione estera consolidatasi negli anni e assurta a livelli notevoli e di qualità e di vendite. Cosa che da noi,pur in un momento favorevole per la letteratura di genere, non ha attecchito più di tanto.
All’estero basta citare nel corso degli ultimi venti anni le Carré,Wilbur Smith, Scott Turow,Ken Follett Martin Cruz Smith,John Grisham,Peter Hoeg,Michael Connelly,Patricia Cornwell.
Tutti autori che hanno notevolmente alzato il livello qualitatitivo della c.d.letteratura di genere assicurandole un posto di preminenza e dando anche il via alle “alte tirature”.
In Italia la produzione letteraria è proseguita nel tempo, narrativa,poesia, giallo, fantasy,avventura non ci siamo fatti mancare niente, la domanda che potremmo porci è se il livello qualitativo sia assurto ad alte vette, per esempio Spinazzola nel suo saggio da una risposta non proprio positiva se limitata all’esperienza italiana perché secondo lui manca una buona letteratura di intrattenimento alto, manca un prodotto costantemente di livello in questo senso,si è più legati ai modelli classici,non ce ne sappiamo distaccare.
All’inizio di queste note abbiamo citato vari scrittori italiani, potremmo aggiungere Carlotto,Carofiglio ,Lucarelli(anche se oggi scrive molto meno),De Cataldo,Malvaldi,Vichi e tanti altri ancora, potrebbero benissimo rientrare nel “paniere”delle alte tirature almeno a livello nostrano, ma potremmo anche citare altri autori bravi nei loro generi.Questo per voler dire che le tirature sono importanti, specie se si considera il “venduto”, ma vanno anche considerate in base a quello che è il mercato di riferimento e alla sua possibilità di assorbimento. Oggi sarebbe facile dire che ci sono problemi di vendite per la notoria situazione economica, ma questo speriamo sia un problema transitorio, qui il discorso va fatto negli anni e nei risultati a largo periodo. Spinazzola dice che da noi si fa troppa letteratura e ci si preoccupa meno di creare una buona “letteratura popolare”. C’è del vero in questo ed è un’analisi che si può condividere,
però io non trascurerei di tenere presenti le possibilità del mercato letterario e quindi di giudicare i risultati in base a questo.
GIUSEPPE PREVITI