“DALL’ALTRA PARTE” ( 26 STORIE INQUIETE) DI MORENO BURATTINI- CUT UP
21 Agosto 2017” LA RAGAZZA SBAGLIATA ” DI GIAMPAOLO SIMI – SELLERIO
12 Settembre 2017La Procura della Repubblica aveva isituito in Versilia una squadra speciale con il compito di indagare sugli infortuni del lavoro, e tra i componenti la
squadra vi era l’ispettore Carlo Felicin0un ufficiale di polizia giudiziaria, molto esperto nei controlli delle norme che tutelano la salute e la sicurezza
dei lavoratori presso le aziende con lavoratori subordinati.
Felicino e la sua squadra dovranno occuparsi di un misterioso ritrovamento sul relitto della Concordia , la nave da crociera della Costa in demolizione
nel porto di Genova. Murato dietro le paratie dell’imbarcazione spunta il cadavere di un uomo, un nordafricano. All’ispettore e i suoi uomini toccherà
quindi anzitutto di identificare l’ucciso e poi condurre una indagine che ri rivelerà assai complessa e pericolosa, andando ben al di là delle prime appa-
renze, e arrivando a smascherare un grosso giro di sfruttamento di minori.
Pasquale Sgrò riprende in Corpo morto a Paratia un suo vecchio personaggio, l’ispettore Carlo Felicino, consulente per la sicurezza sul lavoro, che era
stato protagonista di una serie di storie pubblicate qualche tempo fa. Sgrò è titolare a Viareggio di uno degli Studi più importanti nel campo della sicurezza
e delle tecniche disalvaguardia. I suoi racconti avevano un intento didattico, quello di sviluppare vari temi sulla normativa e la sicurezza. ma grazie alla
forma adottata volevano rendere più accattivante la materia presentata, appunto immaginando delle storie con protagonista il nostro ispettore.
Con questo romanzo si passa invece a una vera e propria vicenda narrandola con una chiara impostazione “gialla”. Felicino si occupa sempre dei temi sui
carichi di lavoro, ma nel caso specifico la storia prende un’altra piega, perché dentro una paratia del relitto della Costa Concordia, mentre ne è in corso lo
smantellamento nel porto di Genova, viene rinvenuto un cadavere ormai irriconoscibile. La squadra di Felicino dovrà recarsi al porto della città ligure, ma
intanto sembra subito da escludere l’incidente sul lavoro, per cui è giocoforza pensare aun delitto. E così Felicino e i suoi uomini, una volta esperiti i rilievi
sul posto, tornano a Viareggio, base di partenza dei lavori sulla nave,e iniziano a indagare su una situazione che si presenterà sempre di più difficile
comprensione.
L’interesse del romanzo è duplice, intanto la storia di una tragedia umana, piano piano si scoprirà chi è il morto, e quindi le ssue relazioni, i suoi sogni
d’amore, i suoi comportamenti sul lavoro. Si trattava di un giovane immigrato di buone capacità nel lavoro e nella vita, improvvisamente scomparso.
Si conosceranno così vari personaggi, molti i protagonisti del racconto, molte le persone che Felicino dovrà incontrare e tanti i veli da squarciare.
Ma in contemporanea si rivela sempre la co-protagonista del romanzo, Viareggio, con le sue strade, i suoi canali, il porto, i cantieri, i suoi locali, le
atmosfere che si respirano, i suoi piatti.
L’autore, ormai viareggino di adozione, riesce a trasmettere la sua passione per questa città, forse irremidiabilmente decaduta a vederla da fuori, ma sem-
pre affascinante e certamente nel suo cuore per come ce la descrive.
Sgrò/Felicino (quanto dell’uno vi sia nell’altro è facile immaginare) si muove tra tanti personaggi, assai curati i caratteri, ma via via prende sempre più
corpo la parte ” gialla” del racconto, riuscendo così a coniugare una trama ricca di colpi di scena e misteri con la parte più specificatamente dedicata ai
risvolti più tecnici della sicurezza sul lavoro.
Azzeccato il profilo di Felicino, di cui si mettono in mostra non solo le capacità lavorative e investigative, ma anche la sua personalità, con le sue manie le
sue sensazioni, le sue pulsioni di uomo nei confronti delle donne, la sua passione per il cibo. Una figura che sa comprendere gli altri, sa capirne le debolezze,
ma che si rivela al bisogno anche un insospettabile uomo d’azione.
Infine da rilevare una scrittura sufficientemente agevole, magari con qualche sovraccarico di troppo nelle descrizioni, ma nel complesso supponiamo che
Felicino si sia meritato la riconferma….
GIUSEPPE PREVITI