“LA NOTTE DELL’OBLIO” -DI LIA LEVI – e/o
12 Dicembre 2012“BB E L’ENIGMA DELL’IGNOTO ATTENTATORE” DI LAURA VIGNALI I LIBRI DEL GATTO NERO
15 Dicembre 2012“Because the night belongs to lowers, bvecause the night belongs to lust” recitava una canzone di Patty Smith e certe parole si possono ben adattare all’investigatrice privata Giorgia Cantini
creata dalla scrittrice bolognese Grazia Verasani.
La Cantini è un personaggio ormai ben collaudato che i lettori della scrittrice bolognese conoscono bene. Sempre in movimento, irrequieta per natura, dalle vicende sentimentali sempre
aggrovigliate vedi la relazione con il capo della squadra omicidi Luca Bruni.
Il mestiere della detective la porta a occuparsi dei casi più disparati, a scavare nei recessi più profondi e in questo Cosa sai della notte la vediamo alle prese con la morte di un aspirante
attore Oliver, trovato morto tre anni prima in un campo della periferia.
Giorgio, omosessuale, era stato vittima di un pestaggio e quindi la nostra Giorgia deve immergersi in un mondo per lo più notturno, che tendenzialmente cerca di nascondersi, di appartarsi, dove uomini cercano altri uomini magari anche con la segreta speranza di cercare un qualcosa che riempia la loro vita e che vada al di là della avventura occasionale.
Giorgia incontra tante persone, amici o conoscenti della vittima, gente per lo più “della notte”, e questo la fa entrare in una Bologna sempre più ambigua, viziosa e viziata.
Gente di giorno e gente di notte, un bel contrasto quello che appare in queste pagine, e con Giorgia Cantini che non teme di squarciare i veli della notte……
Siamo alla quarta indagine dell’investigatrice Giorgia Cantini, che conosciamo dai tempi di Quo vadis , baby ? . stavolta si occupa della comunità gay di Bologna. E la nostra autrice non ha timore di toccare temi certamente non facili, l’omosessualità, il sesso, l’amore, il desiderio, del resto nel precedente Di tutti e di nessuno si era occupata della violenza sulle donne.
Nel romanzo attuale un caso irrisolto e sepolto da anni negli archivi della polizia torna alla luce. Oliviero, detto Olivier, era un aspirante attore di musical, era rimasto vittima di un feroce
pestaggio (reminiscenze pasoliniane?) ma le indagini della polizia non sono approdate a niente. La sorella della vittima però non si è arresa, vuole giustizia, e si rivolge quindi alla Cantini.
Lei parlerà con gli amici della vittima, che le faranno scoprire un mondo della notte dove vivono la propria sessualità, locali, parchi, stazioni e altro ancora. Un conto è l’immaginazione e
un conto è entrarvi di persona, scoprire quanti sono, cosa fanno, come praticano questa diversità. Non è un racconto dove si privilegia la morbosità, non c’è compiacimento nel parlare di queste cose, semmai si cerca di andare oltre il sesso e il desiderio nella rappresentazione di queste situazioni. Forse, come dice uno dei personaggi, è una vita vuota e priva di amore
che spinge a certe esperienze, sperando chissà cosa. E la Cantini sembra particolarmente colpita da questo vuoto di affetti, quasi quasi lei stessa incapace di concretizzare la propria situazione sentimentale avverte questo senso di vuoto.
La Cantini si conferma un bel personaggio, ha una sua vitalità, di indagine in indagine cresce proprio per quella che è, lei è abbastanza dura nei suoi atteggiamenti ma è credibile perchè sente molto i problemi di chi soffre, di chi ha subito violenza, di chi si è visto calpestare i propri sentimenti. Anche lei ha le sue sofferenze, però questo “viaggio nella notte” le fa capire cosa vogliono i suoi abitanti e che anche è falso dire che la “gente di giorno” non può capire quella della notte.