” VIA CASTELLANA BANDIERA” DI EMMA DANTE
18 Ottobre 2013” CATTIVISSIMO ME 2 ” DI PIERRE COFFIN E CHRIS RENAUD
23 Ottobre 2013Cast: Robert De Niro Michelle Pfeiffer Tommy Lee Jones Dianna Agron John D’Leo Jon Freda Dominic Chianese Ricardo Cordero David Belle Dominick Lombardozzi
Vincent Patore Joseph Perin Greg Antinel Anthony Morgas
Tratto da un romanzo del francese Tonino Benacquista Luc Besson ne ricava un testo sicuramente divertente, un p0′ sopra le righe, ma che forse funziona proprio per
questo. La famiglia americana Manzoni è costretta precipitosamente ad abbandonare l’America perché ha tradito la mafia ed ora è soggetta al regime di protezione te-
stimoni ed è stata trasferita in Francia. Ma per l’agente dell’FBI incaricato della loro copertura non è una cosa facile dato il carattere impossibile di tutti i componenti
la famiglia. Nessuno di loro tollera di essere contraddetto, non tollerano i ritardi, sono vendicativi. Il padre manda all’ospedale un idraulico, la madre da fuoco a un
supermercato, la sedicenne Belle manda all’ospedale dei corteggiatori..invadenti, il fratello capeggia ogni attività illecita all’interno della scuola.
Ma il pericolo maggiore viene da un boss mafioso che dal carcere pianifica l’eliminazione dell’interra famiglia.
Parlando a ruota libera Giovanni Manzoni boss mafioso di Brooklyn manda in galera un sacco di gente e questo gli procura ovviamente un sacco di guai. Ora
viene trasferito con la propria famiglia da un continente all’altro, da un paese all’altro, cambiando continuamente identità e dimora sempre protetti da agenti
dell’FBI. Noi li conosciamo quando arrivano in un paesino della Normandia , il boss di casa cercherà di annaccquare la propria indole litigiosa e dispotica
scrivendo le proprie memorie, mentre il resto della famiglia cerca di integrarsi, come può ovviamente, con gli abitanti della cittadina.
Nel frattempo in un penitenziario americano un boss mandato in galera da Giovanni lo fa cercare per vendicarsi.
Potremmo dire quando i grandi si divertono…. su Cose nostre-Malavita c’è il tocco di grossi personaggi del cinema. Martin Scorsese che di film sui gangster se ne
intende è il produttore esecutivo, Luc Besson è il regista di questa commedia a mezza via tra la commedia satireggiante e il classico action-movie, ma stavolta
diremmo che non eccede nei toni come a volte gli capita ma cerca invece di sfruttare al meglio le risorse che la trama gli offre.
Il film è ricavato da un romanzo sulla malavita di un francese, Tonino Benacquista, dal titolo Malavita , ma principalmente il suo tono sembra ricavato dai tanti
film di genere, vedi Quei bravi ragazzi che con un gustoso esempio di ” cinema nel cinema” viene proiettato in una serata da cine-club con Giovanni ospite d’onore,
e migliore scelta non poteva esser fatta, lui sì che di mafia se ne intende….
Si nota in tutta la pellicola, e qui ai “grandi” già citati va aggiunto il terzetto di attori protagonisti, Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, un evidente
piacere nel partecipare alla realizzazione di questo film, con una trama adattata all’intento riuscito di costruirla intorno a un gruppo di attori oscillando contnuamente
tra dramma e commedia, tra risata e tensione, tra realtà e favola. Besson sa mescolare le varie tonalità, gli attori gli vanno dietro, recitando ognuno la sua parte, chi
“il manuale del perfetto mafioso”, chi il clichè del poliziotto burbero ma buono, ma anche i volti più anonimi, ovvero gli abitanti del paesino, fanno gruppo e si rendono
credibili.
Robert De Niro stavolta sembra uscire dal cliché annoiato di certe sue ultime interpetrazioni e con divertita ironia ma anche con umanità tratteggia il personaggio di
questo boss che è passato dal ” rispetto” e dalla “deferenza” dovuti al suo ruolo di capo-mafia allo stato di persona normale, alle prese con i problemi di tutti i giorni
quando si deve venire a contatto con gli “altri” che spesso se ne fregano di noi.
Luc Besson si muove bene in questa dimensione scelta per il suo film, magari non c’è molta originalità, ma l’insieme è confezionato con cura e spontaneità ed il risul-
tato è gradevole. Molti, visto il tema trattato, gli assunti della pellicola, dalle sparatorie in mezzo alla strada ai dialoghi abbastanza sboccati tra i genitori e i figli quando
sono al desco, né manca una gustosa scena di seduzione tra De Niro e la Pfeiffer, per poi passare ai toni del noir con De Niro e Tommy Lee Jones, il tutto con uno
stile assai scorrevole che diverte e appassiona lo spettatore.
Un quadro familiare che ricorda abbastanza un’altra famiglia mafiosa del piccolo schermo, i Soprano, anche qui c’è un contrasto di fondo sulla natura di queste persone,
a prima vista normalissime ma nello stesso tempo capaci delle azioni più criminose e più truci compiute con la stessa leggerezza con cui ogni giorno si esce di casa per
andare a lavorare. Ma quel che colpisce e piace è il tono anche irriverente con cui si parla di crimine, venandolo quasi di sfumature nostalgiche, però nel contempo
palesandone una forte repulsa.
Già detto dell’eccellente interpretazione, dopo una lunga fase tipo commedia il finale è chiaramente di estrazione Tarantino, con morti e sangue a profusione, ma
d’altra accettato il criterio del “doppio-binario” è in linea con resto del film.
GIUSEPPE PREVITI