” OSTRACISMO” di VEIT HEINICHEN- e/o edizioni
2 Giugno 2018” LA CLINICA “RIPOSO&PACE” – Commedia nera n.2- SELLERIO
4 Giugno 2018Algeri, 1541,il Mediterraneo è infestato di guerre di tutti i tipi, i corsari compiono razzie, ma non meno rilevanti sono gli scontri legati
alle differenze religiose. E proprio in nome della cristianità la possente flotta dell’imperatore spagnolo Carlo V sta mettendo sotto asse-
dio Algeri ma mal gliene incoglierà. I pirati di Hassan Aghal che governa la città per conto dei turchi li annienteranno, favoriti anche da
un susseguirsi di tempeste che sconvolgeranno il mare e chi lo deve attraversare.
Questi corsari sono per la maggior parte dei rinnegati, si tratta di europei cristiani che si sono convertiti all’Islam per essere più liberi e
magari continuare a compiere scorrerie nei mari e nei villaggi del Mediterraneo.
Conosciamo così Redouane e Othmane, due corsari rinnegati, un tempo lanzichenecchi. Hanno scelto Algeri dove il loro amore è tollerato.
Però Othmane si innamora follemente di un giovane giannizzero, i famosi fanatici e feroci guardiani del sultano, praticamente degli “intoc-
cabili”. Questo fatto porterà a una serie di tragiche conseguenze, intrighi, vendette, uccisioni con Redouane che dovrà lasciare Algeri.
A dieci anni dalla prima pubblicazione torna in libreria un libro assai originale di Massimo Carlotto Cristiani di Allah, un affascinante romanzo storico, ricco anche di avventure e di risvolti noir, un romanzo che ha molto di reale, e che esplora i rapporti fra cristiani e
musulmani, ripercorrendo una storia ambientata nell’Algeri del 1541.
In una pre-introduzione si ricorda che la storia dei corsari barbareschi è la storia dei corsari calabresi,napoletani, veneziani, sardi ma anche spagnoli, francesi,tedeschi, canadesi,inglesi. In questo singolare mondo confluiscono da ogni dove, sia provenendo dal Mediterraneo sia da altre parti,il commercio, le guerre, erano come una calamita. Ma principalmente attirava il fatto che tutti andavano e venivano, indifferentemente dalle frontiere e dalle fedi religiose.
Massimo Carlotto ci ricorda un mondo che non morirà mai, dove appunto valgono ancora valori come giustizia e libertà: compito dello
scrittore è raccontare in maniera diretta, facendone rivivere pulsioni, emozioni, interessi, una storia dei tempi passati ma con molti rife-
rimenti al presente. Affronta così l’argomento Islam, rifacendosi alle storie dei corsari, dei loro rapporti con le religioni, ma lo affronta
anche scrivendo un romanzo che è anche d’amore, sia pur proibito. Abbiamo due persone, Redouane, di origine albanese, e Othmane, un
germanico, ex-soldati, ora corsari, che sono andati a vivere in una città tollerante e cosmopolita come Algeri. Chiunque volesse compiere
atti che la Chiesa condannava poteva farsi ” turco o musulmano”. Erano circa trecentomila i cristiani convertiti all’Islam, spinti però non
tanto da un ideale religioso, quanto dalla possibilità di essere padroni del proprio destino. Come si vede non è che il mondo cambi molto>
nei secoli, allora ci si faceva turchi o musulmani, adesso invece si scappa da quelle terre per cercare in Occidente un motivo per vivere o
sopravvivere.
Carlotto con questo noir mediterraneo ci parla degli scontri tra civiltà diverse di allora per far intendere qualcosa anche su quelli del nostro tempo. Lui ha un grande amore per Algeri, la sua conoscenza della storia e dei costumi della città, la conoscenza del ruolo che i
corsari hanno avuto nello sviluppo della stessa, a partire dal corsaro sardo Hassan Agha che ne è divenuto il governatore, fanno da base a un romanzo storico e di avventure, qualcuno ha pensato a Salgari, certamente questa riproposta della cada editrice è interessante in un
periodo in cui il rapporto tra il nostro mondo e quello arabo è assai vicino.
Ci viene quindi descritta questa città piena di corsari, schiavi, soldati, popolani, in un coacervo di razze, europei,islamici ebrei, turchi.Sullo
sfondo un Mediterraneo dove si incontrano e si scontrano più culture. Protagonsita principale Redouane Rais “Sono diventato corsaro per
essere libero di andare….”.Qui può vivere liberamente la sua storia d’amore e poi mettere al servizio delle autorità la sua abilità di uomo
d’arme, eccolo quindi divenire corsaro compiendo razzie, traffici, partecipando a guerre. Appunto siamo arrivati al momento dell’assedio
di Algeri, quando il possente esercito cristiano di Carlo V cinge d’assedio la città, ma verrà respinto dai corsari e dai giannizzeri turchi,i
veri padroni della città.
Ma l’amore è circo, Othmane flirta con un giovane gianiizzero turco e questo porterà a una serie di intrighi e vendette con Redouane suo
malgrado al centro di una feroce catena di vendette che lo porterà a dover lasciare Algeri.
Un libro che si legge con molta passione, hs i connotati del noir ma anche del romanzo d’avventure, principalmente ha il suo interesse
perché tocca molti temi ancor oggi assai attuali, dalla multietnicità all’immigrazione, dall’omosessualità alla tolleranza, dalla criminalità
alimentata dal potere alla violenza sulle donne, dalla differenza di valori tra Arabi e Occidentali, tra Islam e Cristianesimo. Ai tempi
di questo racconto i musulmani sembravano più tolleranti dei cristiani, infatti i corsari sono per lo più cristiani rinnegati, però ,attenzione,non tanto per trovare una fede nuova, quanto per essere liberi di fare ruberie e schiavizzare, protetti dal sultano e finanziati
da committenti europei.
Un romanzo breve, pieno di amori e di passione, di tradimenti e di morte, ma anche di delitti, di eccidi, di giochi di potere, di violenze. In una Algeri affascinante e terribile,misteriosa e magica, popolata da gente di ogni risma, dove si è pronti a uccidere per arrivare al potere o
disfarsi di un nemico.
Tra i tanti personaggi spicca questo Redouane, un uomo violento ma con un cuore, rovinerà la sua vita per le pene d’amore.Un uomo terribile, pieno però di rimorsi, a suo modo grandioso, capace di slanci impensabili in un uomo che apparentemente sembra solo un violento. Invece, dopo che la follia amorosa del compagno sta portando tutto alla rovina, lui riuscirà a cambiare il proprio destino, perdendo però tutto, l’amore, la posizione, la casa, la nave, ma non l’onore. E il suo destino sembra segnato dalla magica voce di Lucia
la schiava veneziana che ha saputo leggere nelle sua anima, lasciandolo indifeso davanti ai propri rimpianti e rimorsi, ma con una
speranza raggiungere il Nuovo Mondo.
In un romanzo apparentemente lontano dalle sue corde l’autore conferma il suo stile di scrittura potente e sempre dirett0, dandoci
un’immagine di Algeri quale città viva e vissuta e capace di farcene innamorare, come è successo a lui.
Ma resta anche la costatazione che la vita è fatta di episodi, di uomini e donne,parlare di scontri di civiltà fa sempre effetto, ma la realtà è
che certi temi vengono sfruttati perchè fanno più ascolto, e si finisce solo per dare spazio alle voci più estreme e più fanatiche che non
vogliono il dialogo, allora come ora.
GIUSEPPE PREVITI