” IL SEGNO DEL TELECOMANDO “- DI BIAGIO PROIETTI MAURIZIO GIANOTTI – RAI -ERI
16 Febbraio 2016” LA SARTA- TORINO, 1942 ” DI ROBERTO GANDUS- FRATELLI FRILLI EDITORE
21 Febbraio 2016Una serie di eventi e di esami nella zona in cui sorge il commissariato di Pizzofalcone. Una neonata viene abbandonata accanto a un cassonetto della spazzatura. Una
giovane domestica ucraina viene irretita in un gioco più grande di lei. Dei piccoli cani randagi stanno scomparendo dalle strade.
Ed ecco che i Bastardi di Pizzofalcone, una squadra di poliziotti in cui pochi sembrano credere, si dimostrano invece ancora una volta ben superiori alla loro brutta
fama. E con un ulteriore merito, non combattono solo il crimine ma anche la sopraffazione, l’indifferenza, il sopruso verso i più deboli.
In attesa di vederli in carne ed ossa sugli schermi televisivi, e chissà se gli affezionati lettori di Maurizio De Giovanni ne rimarranno soddisfatti, prosegue con
Cuccioli per i bastardi Pizzofalcone la marcia ascensionale nel gradimento dei lettori per l’autore e i suoi personaggi.
La scrittura di De Giovanni ha una sua originalità, molta legata alla sua napoletanità, ma non in maniera folcloristica o sguaiata, piuttosto densa dei toni e dei gusti
della città che è sempre la protagonista di queste storie, ma lo scrittore ama sempre soffermarsi via via sui suoi personaggi, sempre ” trattati” in manierea duplice,
cioé e come poliziotti e come esseri umani alle prese con i loro più o meno presunti peccati…originali. Quello che infatti interessa a De Giovanni è di raccontarci delle
storie intingendole di umanità, certo anche dolente, ma non per questo ridotta a una figura macchiettistica. Tutto avviene in quel perimetro che ospitam ilm commissa-
riato, in un quartiere dove tutti sanno quel che accade agli uni e agli altri,addittura conoscono tutto anche dei movimenti dei poliziotti. Strade, bar, negozi, case popolari
residenziali, palazzi, tutti sembrano avere occhi e voci, fornendo o nascondendo indizi. E qui si muovono i nostri eroi, a volte in ufficio, a volte all’esterno, come a suo
tempo avveniva per i loro colleghi dell’87° Distretto creati da Ed McBain. Ma anche i poliziotti creati da De Giovanni sono ormai entrati nell’immaginario collettivo,
i lettori si sono ormai affezionati e ne seguono le vicessitudini pubbliche e private con grande passione perché ormai li hanno ” adottati” e con altrettanta curiosità
perché anche la trama gialla ha sempre la sua importanza.
Facendo un po’ di storia il Commissariato è sempre sotto esame, sembrano però lontani i tempi dei veri…..Bastardi che lo hanno screditato facendosi corrompere. I
nuovi arrivati sono stati sbattuti lì perché reduci a loro volta da cattivi comportamenti in servizio. Loiacono, eccellente investigatore,è stato sospettato di rapporti
con la mafia, Romano è considerato un violento, la giovane Alex spara con troppa facilità, Marco Aragona è un vanesio senza qualità. Si erano salavati dall’epurazione
Ottavia e l’anziano Pisanelli, però screditati per non essersi accorti di niente.
Dirige il commissariato il giovane Palma, il cui compito iniziale doveva essere quello di chiudere il comissariato, gli alti gradi pensavano infatti fosse inutile tenere in
piedi questa struttura al centro della città, oltre tutto situata tra due commissariati più grande, e con sulle spalle quel marchio infamante della corruzione. Ma via via
Palma ha cominciato a cambiare idea, perché ha visto un gruppo formato da gente di talento, e per le capacità individuali di ognuno e per una sorta di alchimia che
scaturisce dall’aver fatto squadra, insieme diventano più abili, più scaltri, più determinati, più intuitivi degli altri. Ed ecco che ogni indagine risolta è un tassello in
più per mantenere in vita il commissariato.
In Cuccioli una neonata viene trovata abbandonata da Romano che si sta recando al lavoro e in lui scatta qualcosa, si attacca alla bambina e al fatto che si salvi.Questa
può essere per lui l’occasione per dare un senso alla sua vita, può riscattare se stesso e di riflesso anche l’intero commissariato. Tutta le gente del quartiere apprezzaquesto omone, non per nulla lo chiamano Hulk, si stringe intorno ai poliziotti, addirittura collabora con loro. Ma presto si accerta che la donna che l’ha partorita non è quella che
l’ha abbandonata. Intanto in un centro residenziale viene trovata assassinata una ragazza rumena, che poi si scoprirà essere la madre. Ma perché è stata uccisa e perché
è stata abbandonata la piccina ?
De Giovanni mescolando tutte queste figure narra come sempre in maniera accattivante ma sa anche tenere bene le file del giallo, tra i suoi meriti di scrittore vi è quello
di scrivere un po’ per tutti, amanti della scrittura di ” genere” e amanti delle storie ben narrate.L’abilità dello scrittore consiste nel saper tessere tanti fili allacciandoli
sempre al momento giusto, sì che tensione e voglia di leggere non vengano mai meno.
Nel libro in questione da una parte si intrecciano le storie di una neonata abbandonata e di una donna trovata uccisa, dall’altra una storia con le misteriose sparizioni
di tanti cagnolini nei vicoli del centro storico. Storie a cui i poliziotti arrivano casualmente, Romano dopo una notte insonne è uscito presto quando si imbatte in
quella che crede una bambola rotta sinchè lo colpisce un vagito. Aragona viene avvicinato da un ragazzino che non trova più il suo cagnolino e che lo blandisce nel suo
orgoglio di poliziotto vanaglorioso. Però i poliziotti si mostrano ricettivi a questi fatti, non vanno a caccia di indagini sensazionali da prima pagina,, fanno semplicemente
il loro mestiere. Sono poliziotti che non si affidano a sofisticati mezzi tecnici oggi tanto di moda, ma vanno per strada, indagano, interrogano, parlano con gli abitanti
del quartiere,Aragona addirittura rischierà la vita, e se prima erano visti con sospetto adesso la gente quanto meno li rispetta.
Un’altra medaglia che i nostri poliziotti conquistano è che appunto si battono indistantemente per tutti, grandi e piccoli, dimostrando grande umanità e disponibilità. Ecco
quindi che i ” Bastardi” sono riusciti a farsi accettare dalla città, a farsi valere, il senso di quel che accade alla fine è questo.
Ma se De Giovanni fa compiere a questi uomini, al Commissariato un ulteriore passo avanti nella considerazione generale, non dimentica però le loro storie “personali2,
e anche questo dà forza al libro, i successi di gruppo non possono bastare per risolvere i singoli problemi con delusioni, amori contrastati, supponenza, voglia di riscatto,
identità da ritrovare. Ed ecco che alle storie di gruppo si intersecano le storie dei singoli.
Sette “cattivi” poliziotti, un commissario che da…rottamatore si trasforma nel loro maggior sostenitore e alleato. In questo “Cuccioli” spazio maggiore forse a Romano
che da incontrollabile picchiatore si trasforma in un padre apprensivo, a Marco Aragona, una volta tanto fuori dal cliché di poliziotto da celluloide.
Come sempre comunque fitta la rete dei personaggi che animano questa storia.Del resto i romanzi dell’autore napoletano sono sempre corali, a pensarci lo si può dire
anche della serie Ricciardi.
GIUSEPPE PREVITI