” 1944 LA MALEDETTA LINEA GOTICA-Romanzo partigiano” di Elisabetta Camici-Edizioni Atelierb
4 Dicembre 2018” LA PAURA NELL’ANIMA” di VALERIO VARESI- FRASSINELLIS
10 Dicembre 20181990:Sono le notte magiche del mondiale in Italia, quello che alla fine si tradurrà in una disputa tra chi tifa azzurro e chi tifa Maradona. In una di
queste notti scompare il figlio di un potente e ricchissimo imprenditore romano
e si viene sapere il fatto grazie a una lettera anonima a un giornale.Del caso
se ne occupa il commissario Michele Ballistreri che almeno inizialmente vede
il fatto come una rogna data la fama di noto intrallazzatotre del padre e non credendo affatto al rapimento.Mentre cerca di capire qualcosa via via compaiono nella vicenda avvocati di grido,affaristi senza scrupoli, donne disposte a tutto,
un boss della camorra, e un magistrato del Nord sceso a Roma con l’intenzione di
bonificarla…. Va anche citato il poliziotto che affianca il commissario, il napoletano Capuzzo, grande tifoso di Maradona, valido investigatore ma in collisione da subito con il supponente p.m.venuto dal Nord.Ma il ritrovamento dei corpi del giovane e di una sua amica orrendamente mutilati fanno prendere all’inchiesta una direzione ben più decisa. C’è all’opera un ‘altra protagonista la sorella dell’uccisa, che però si rivelerà una bugiarda matricolata.Emerge anche un loro stretto legame con un boss della camorra.
Un finale molto drammatico porterà alla ( o a una….)soluzione del caso.
OGGI. Dopo quarant’anni di servizio Balestreri è ormai in pensione.La sua vita
è stata un susseguirsi di tanti fatti, anche dolorosi a livello personale, è un
uomo pieno di cicatrici e anche la sua mente non è più quella di un tempo, non
ricorda(a non vuole…)tante cose del passato. IN compenso ora ha una bella famiglia e tanti amici, anche tra gli ex-colleghi.
Il ritrovamento di due manichini che riproducono i corpi dei due ragazzi ritrovati uccisi quasi trent’anni prima e sepolti nella villa che era appar-
tenuta al padre del giovane. Inevitabilmente l’ex-commissario viene coinvolto nella indagine dal suo successore, ma anche l’ex boss della camorra, che è appena
uscito dal carcere, chiede che sia trovato l’assassino dei due giovani. Sul fatto naturalmente si buttano i mass media compresa la giornalista d’inchiesta
Linda Nardi, che tra l’altro è anche figlia di Balistreri.
Una vecchia storia con morti e protagonisti “eccellenti”, un boss che dopo tanti anni è uscito dal carcere e a modo suo vuole giustizia, un commissario vecchio più nell’anima che nel fisico, una ridda di verità mai assolute, questo è DA MOLTO LONTANO ,l’ultimo romanzo di ROBERTO COSTANTINI,protagonista il suo Michele
Ballistreri, uno dei personaggi più riusciti del poliziesco nostrano.
Nell’Italia di oggi la “memoria”sembra un lusso che non ci si possa permettere, più comodo dimenticare ( o far finta di….), anche perché ci vuole molto coraggio a dire che siamo entrati in un’era migliore. Ma quando mai !I vizi, le
colpe, i sotterfugi, le menzogne sono quelli di sempre.
ROBERTO COSTANTINI è uno scrittore che non ama nascondere il suo pensiero, ha pubblicato la ” Triologia del male” dove fa la storia dell’Italia e della Li-
bia, certo scrivendo sotto forma di gialli, ma praticamente vivendo e facendoci
rivivere tutto quanto è avvenuto in questi paesi all’epoca di Gheddafi, quando
troppi faccendieri hanno fatto il bello e il cattivo tempo sulle due sponde del
Mediterraneo.
Protagonista della nuova storia è sempre Michele Ballistreri, poliziotto cinico,
sgradevole, in sostanza un amorale. Figlio di un padre tanto potente quanto spre-
gevole, un uomo d’affari che tanto peserà nei rapporti tra i due Paesi.
La giovinezza di Michele sarà attraversata da fatti tragici come la perdita della
madre adorata, i rapporti sempre “violenti” con le donne, e tutto questo ne farà una figura dura e astiosa.
Venuto in Italia militerà nell’estrema destra, per poi entrare in polizia, ma anche qui si confermerà tanto capace come investigatore quanto inaffidabile, anche se giungerà ai vertici della Squadra mobile.
DA MOLTO LONTANO inizia nel 1990 per fare poi un salto al 2018, lui è ormai stanco,deluso dalla vita, odia parte del suo prossimo.
In DA MOLTO LONTANO si respira da Paese mobilitato, si stanno svolgendo i mondiali di calcio in Italia,tutti i balconi sono imbandierati, ma il nostro autore fa ben
trasparire il suo pensiero, lui ben sa che al fischio finale dell’arbitro tutto
quest’amor di patria scomparirà.ai nostri governanti interessa che il popolo
abbia di che…trastullarsi.
Vi abbiamo riportato un po’ la sintesi del pensiero di Ballistreri, un personaggio che puoi amare o detestare al tempo stesso, e questo lo si capisce seguendo il racconto che è un po’ lo specchio della vita del poliziotto.
Due come detto i piani del racconto, gli anni 90′ del Mondiale e il 2018,ovvero il presente. Il quadro di quel 1990 era desolante, un paese condizionato da mafiosi
e faccendieri in combutta con politici e magistrati e uomini di governo.
Balesstreri entra nel mondo di una famiglia simbolo dei nuovi ricchi,un ex-muratore fattosi da sè, ora è un potentissimo affarista, una figlia altrettanto spietata, un figlio che invece sembra non condividere le idee dei suoi.Sarà appunto la scomparsa del giovanotto a fare avviare le indagini, prima svogliate e
poco convinte,poi dal ritrovamento dei due cadaveri( il giovane scomparso e una sua amica) tutto assume un ritmo più frenetico, il commissario deve condividere
l’indagine con un magistrato venuto dal Nord, che è sceso a Roma per ripulire
Roma ladrona e l’Italia, facendosi coadiuvare da una fida assistente. Ma , senza
voler anticipare niente, non è che il nuovo si rivelerà migliore del vecchio…..
COSTANTINI se è un inguaribile pessimista è comunque un eccellente fabbricatore di
trame e così arriva a disporre di una lunga serie di personaggi, vecchi e nuovi,che fanno da corona al nostro commissario, chestavolta forse deve lasciare un po’ di spazio ai vari comprimari.
Dicevamo di un romanzo diviso in due parti, eccoci al 2018, Ballistreri, ormai in
pensione, è un uomo tranquillo che legge molto , compie lunghe passeggiate sulla
spiaggia di Ostia. La verità è che sta perdendo la memoria.
Non ricorda molto di quella storiaccia del 1990, piena di imprenditori corrotti, di personaggi senza scrupoli, uomini e donne. Qualcosa sembra tornargli in mente,
non tutto, ma il suoi giudizio è tranciante, ” Tutta feccia”. E se oggi ostentano
aria di grandi uomini o di grande donne la sostanza è quella.E il giudizio morale
su tutta questa gentaglia non cambia,. compreso il magistrato “moralizzatore”….
COSTANTINI riesce ancora una volta a fare storia, e quindi oltre a queste figure
banditesche(perché intendiamoci i banditi non sono solo i killer con il mitra ma
anche chi fa miliardi sulle spalle degli altri, corrompendo, comprando titoli pre
stigiosi,ordinando omicidi)crea anche delle figure femminili che lasciano il segno.
Torna in primo piano un’Italia dove ci si sente tutti italiani solo quando gioca la Nazionale, ma ignora tutto il resto, mafia, corruzione,femminicidio, evasione.
Fa l’esempio delle donne, ce ne sono tante nel romanzo e non certe belle figure in
generale, ma se ci si ricorda degli esempi peggiori chi si ricorda delle donne vittime , uccise o stuprate, chi ne rammenta i nomi ? E una delle donne della nostra storia, pur un essere abbietto, dirà al commissario ” Puoi solo continuare la lotta”. Ecco perché uno dei significati di questo romanzo è anche di ricordare una guerra dove le donne sono solo le vittime più appariscenti, ma certo non è che gli uomini abbiano vinto.
E ben vengano e continuino a esistere i gialli “italiani” di denuncia, di impegno, c’è in verità una lunga tradizione, si è parlato di mafia, di stragi, di
terrorismo, di corruzione, di complotti. Nel suo ultimo libro COSTANTINI denuncia il femminismo e lo stalkeraggio come tra le cose peggiori e più infamanti della
nostra società.Balistreri forse non lo rivedremo più, lui ha ormai perso ogni fiducia in questo Paese,ma si sa la fantasia degli autori lascia sempre qualche
porta aperta….
Importante è che in una forma o nell’altra, con un personaggio o un altro, non vengano mai meno questi gialli di impegno civile !
GIUSEPPE PREVITI