“MALEDETTA PRIMAVERA” DI PAOLO CAMMILLI-PORTO SEGURO EDITORE
22 Ottobre 2012“DI DIVERSO PARERE” DI PAOLO CIAMPI- ROMANO EDITORE
28 Ottobre 2012Se il panorama letterario della scrittura gialla e noir è quanto mai vasto e variegato non si può dire lo stesso per quanto riguarda la saggistica sull’argomento. Il che tutto sommato meraviglia
perchè un fenomeno ormai rilevante merita anche uno studio approfondito sul perché di un successo ormai assodato tra i lettori. Ma sono proprio i lettori,gli appassionati,anche i…curiosi che non chiederebbero di meglio che essere orientati,guidati in un settore dove la produzione è talmente estesa che è ben difficile starle dietro o anche semplicemente essere aggiornati su
cosa viene via via pubblicato.
Più volte abbiamo messo in evidenza come per un lunghissimo periodo la critica è scomparsa dai giornali,solo in tempi recenti c’è stata una rivalutazione della figura del recensore, sono riapparse le recensioni sui giornali o sulle riviste on-line. Questo fatto è importante non tanto perché è indispensabile che ci venga imposto cosa leggere, ma perché è pressoché la sola
maniera per portare a conoscenza di chiunque sia interessato alla lettura di cosa almeno di meritevole sia comparso sugli scaffali delle librerie. Un altro dei problemi per chi voglia restare
aggiornato sul percorso dei vari autori o sulla comparsa dei nuovi è che nelle “librerie-contenitore”che vanno di moda oggi,scaduta la figura del libraio-professionale,è un continuo
affastellarsi,a ritmi vertiginosi(ecco il compito degli odierni “operatori di libreria”)di titoli su titoli che spariscono nel giro di pochi giorni.
Ma altrettanto importante è anche il compendiare in periodi più o meno lunghi il cammino del giallo, del noir, la “storia”del giallo in Italia, non necessariamente solo italiano, ma
certamente restando alla produzione letteraria poliziesca pubblicata dalla case editrici il fenomeno del c.d.”boom”del giallo e noir di casa nostra merita un lavoro di sintesi e di ricostruzione su quanto avvenuto in questi anni. Fino a qualche anno fa valenti studiosi,critici, esperti del ramo hanno curato pubblicazioni del genere,ma curiosamente se l’affermazione in termini di successo del giallo in Italia è abbastanza datata, andando dalla fine anni novanta ai giorni nostri, ecco proprio in questo periodo nessuno ha cercato di studiare il problema e di provare a tracciarne forme e contenuti. *
In questi mesi è finalmente uscito un saggio “Del giallo al noir e oltre Declinazioni del poliziesco italiano” di Elvio Guagnini.Professore universitario di letteratura italiana,autore di vari libri,saggi studi, grande conoscitore della cultura letteraria triestina, della letteratura di frontiere,della letteratura italiana di viaggio. Ma Guagnini è anche appassionato di letteratura gialla e del giallo in genere, il suo nome è particolarmente legato al Festival del giallo di Grado, e proprio questa sua passione e conoscenza lo hanno portato ad affrontare il cammino del giallo in Italia partendo dalle origini ed arrivando agli anni duemila.
Come d’uopo anche in altri studi del genere la nascita della letteratura gialla in Italia si fa partire dagli anni trenta del secolo scorso quando iniziano le pubblicazioni della collana “gialla”
(dal colore delle copertine)Mondadori: Un cammino che poi attraverserà varie fasi, ad onor del vero inizialmente non ci saranno scrittori italiani di particolare rilievo, e quelli che ci sono
lo debbono in parte anche a certe percentuali obbligatorie fissate dal Ministero di scrittori italiani all’interno delle collane.
Negli anni del fascismo non mancheranno le imposizioni, il genere più che gradito è tollerato,la parola d’ordine del regime è che la visione del Paese deve essere la più pulita e idilliaca possibile, il….delitto non ci dovrebbe essere o,visto che è una pura utopia,se ne dovrebbe parlare meno possibile. Un’altra restrizione riguarderà i testi tacciati di troppa esterofilia che verranno addirittura vietati negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Riscontro positivo di questi anni è la progressiva “professionalizzazione”degli scrittori, aumenta il livello dei loro testi, si comincia ad apprezzare un approccio non più occasionale ma dotato di un maggiore spessore culturale, e anche si assisteva a un allargamento della narrativa gialla ad altri generi come il teatro, la letteratura “rosa” e anche “drammatica”.
Con la fine della guerra sono i gialli esteri a tornare a predominare,addirittura molti autori italiani scelgono uno pseudonimo estero,d’altra parte i troppi anni di autarchia in qualche modo vanno pagati, la gente è avida di riappropriarsi di ciò che gli è stato vietato ed ecco il ritorno in massa ai grandi giallisti esteri.
Questa situazione avrà però uno sbocco negli anni Sessanta, si riscoprono o avanzano nuovi autori,alcuni grandi della letteratura si cimentano nel giallo, si trovano anche nuove forme di vendita del prodotto,i libri gialli approdano nelle edicole, si provano anche nuove tecniche di scrittura e di narrazione. Il giallo classico basato sullo scioglimento di un caso criminoso
che ha caratterizzato i libri scritti tra gli anni trenta e sessanta. Una evoluzione costante che porterà a varie etichettature, giallo psicologico,giallo storico, thriller,noir,spy story,giallo sociale e chi ne ha più ne metta.
Una storia del giallo in Italia non può certo prescindere dall’apporto di grandi autori il cui apporto è servito a fare uscire il giallo da sottoprodotto letterario ma anche a dare dignità e forza
al genere stesso,in quanto detti scrittori hanno sempre dichiarato di amare i polizieschi e ancora più importante di aver voluto scrivere opere rientranti nel genere. Basta citare Gadda e Sciascia, due grandissimi del firmamento letterario italiano ma non solo,e in un tempo successivo Eco,Fruttero e Lucentini,Pontiggia tanto per citarne alcuni.Del resto per molti il Pasticciaccio è il più bell’esempio di giallo all’italiana.
Guagnini proseguendo nella sua disamina cita poi altri esempi ,a cominciare da Scerbanenco, che negli anni sessanta segna un pò l’inizio del giallo all’italiana, ma accanto a lui fa altri nomi da Macchiavelli a Olivieri , alle varie scuole che fioriscono nel periodo,quella bolognese in testa.
Un altro nome che merita un capitolo a parte,e qui siamo ai primordi del giallo italiano,era stato quello di De Angelis a cavallo dell’ultimo periodo di guerra, uno scrittore che forse soltanto a distanza di tempo è stato riscoperto e valutato come meritava.
Andando in tempi più vicini a noi il libro ci ricorda Augias,Camilleri,Lucarelli,la Grimaldi,la Comastri Montanari,Foir,De Cataldo,Carofiglio,Varesi,Bernardi,Carlotto e altri ancora,una disamina la più completa possibile di un fenomeno esploso negli ultimi dieci venti anni e che merita certo di essere sottolineato, vorrei aggiungere che mancano gli autori toscani,nell’ultimo decennio anche loro hanno un ruolo importante in questo processo evolutivo.
Sono state sperimentate varie forme di scrittura, anche autori di antico lignaggio come Loriano Macchiavelli sono sempre attivi, interessati i suoi esperimenti a quattro mani con Francesco Guccini,una commistione che i lettori hanno assai gradito.
Quello di importante che l’opera mette in evidenza è che la fortuna che ha arriso al genere in questi anni è la “saldatura con i problemi reali” e con la voglia,l’ambizione ma anche la necessità
diremmo noi in assenza delle fonti di informazione ufficiali,di rappresentarli e illustrarli attraverso lo strumento della narrazione.
Una narrazione che ha toccato anche alte qualità stilistiche,il che non è secondario,ma che principalmente ha acquisito uno spessore notevole servendo a fotografare la realtà sociale e contemporanea della nostra società vista sotto il profilo della violenza e del crimine.
Uno studio quindi interessante perché fissa alcuni punti fondamentali e dell’evoluzione del genere e della sua storia e massimamente ne lascia una traccia a futura memoria.
GIUSEPPE PREVITI