” IL MAESTRO DELLE OMBRE” DI DONATO CARRISI- LONGANESI
14 Gennaio 2017IL RUMORE DELLA PIOGGIA di GIGI PAOLI- giunti
24 Gennaio 2017Oggi vogliamo ricordare un autore praticamente sconosciuto, Ivo Motroni, nato a Monsummano, la patria
di un altro Ivo famoso Ivo Livi, in arte Yves Montand. I loro padri erano cugini, a entrambi i primogeniti
fu dato lo stesso nome, poi ognuno ha avuto il suo destino. Per Motroni una carriera impegatizia, ma anche
un grande amore per la letteratura, sino alla soddisfazione negli anni ‘9o della pubblicazione di Delitto a Corpus
Christ-Il salice rosso.
Corpus Christi è una cittadina nel Sud degli Stati Uniti dove si svolge una storia che ha per protagonista
qun giovane e valente ispettore investigativo dell’F.B.I inviato sotto copertura in questa piccola città del
Texas. Un nome abbastanza singolare per una località affacciata sul Golfo del Messico, un nome probabilmente
dato dai Conquistadores.
L’indagine parte dall’uccisione di un uomo che era evaso dal carcere e poi aveva compiuto un lungo tragitto
per raggiungere questa località…..fuori del mondo e lì farsi ammazzare nel parco di una lussuosa villa di uno
dei più ricchi e potenti proprietari della zona. Si può pensare che l’uomo, un detenuto modello oltretutto, sia
stato spinto improvvisamente a evadere e a compiere 1800 chilometri per un motivo secondo lui più che valido
e assolutamente improcrastinabile.
Il capo dell’FBI decide che ci sono troppe coincidenze insolite su cui merita indagare per capire cosa ci sia dietro
a tutto questo.
Era già stato mandato un agente a collaborare con la polizia del posto, ma il comandante ora vuole mandare Hadler perché pensa che i proprietari della villa sono troppo potenti e conosciuti perché non si corran il rischio
che la polizia del posto non ne rimanga influenzata. Hadler dovrà stabilirsi sotto falso nome nella cittadina, cercare un lavoro, farsi delle amicizie, ascoltare un po’ tutti, anche i petegolezzi, insomma farsi una propria opi-
nione e procurarsi le informazioni giuste.
Hadler è un tipo assai scaltro, sa entrare nelle grazie di tutti, compresa la bella nipote del riccone del paese e
piano piano le cose si fanno più chiare. Purtroppo la vicenda si fa più oscura del previsto, salterà fuori anche
un traffico di droga, il tutto con un finale abbastanza insolito…..
Questo libro è stato scritto negli anni Novanta e oggi lo ripresentiamo su istanza della famiglia e degli amici più
cari.Diciamo che è stata una riscoperta felice perché Ivo Motroni ci è sembrato possedere delle buone qualità
di scrittore di gialli comici, una vena ultimamente purtroppo venuta meno, e oltretutto il libro ha anche una
strutura abbastanza innovativa.
Delitto a Corpus Christi prende spunto da una indagine dell’FBI a Corpus Christi, condotta da Thomas Edgar
Hadler, ispettore ” in carriera” del Corpo Federale. Hadler racconta a Motroni quanto è avvenuto e l’autore
toscano se ne serve per scrivere il romanzo ambientato in questa città nel Sud degli Stati Uniti, scegliendo
quindi come titolo Corpus Christi, con sottotitolo IL sacile rosso,dal nome di una grossa tenuta agricola situata
appunto in questa località. T.E.Hadler ricorda un episodio determinante per la sua vita, un episodio cruciale
per il suo avvenire e di quello di tante altre persone implicate nel caso. Il racconto vero e proprio è lasciato
all’autore. Alla fine, e qui sta la particolarità di questo romanzo, Hadler tornerà a parlare in prima persona per
raccontarci l’evolversi della storia e dei suoi personaggi, a cominciare dalla sua vita che cambierà in maniera
molto profonda.
Un libro abbastanza ottimista con il trionfo della verità, il castigo dei cattivi, il trionfo dell’amore…. scusate
se è poco….
Un libro quindi diviso in tre settori: una premessa e una conclusione( chiamata “tempi supplementari”) scritti
in prima persona dal protagonista del racconto, una parte centrale in terza perona con il racconto dei fatti.
Possiamo dire che la felice intuizione di di Motroni è stata quella di voler esprimere il personaggio con le sue
parole per esprimere i suoi sentimenti, i suoi stati d’animo, le sue sensazioni, ha considerato questa costruzione
narrativa la più efficace per rendere palese a tutti un qualcosa di strettamente personale, rimandando il resto
alla cronaca narrata da un cronista dei fatti.
Una prosa scorrevole, uno stile narrativo che ha il pregio di raccontare sempre le cose con una certa ironia,
peccato che Motroni non ci abbia lasciato altro.