” PIOGGIA” (Per i Bastardi di Pizzofalcone) di MAURIZIO DE GIOVANNI- EINAUDI- 22.05.2024
22 Maggio 2024” TUTTA COLPA DI CHOPIN” DI CRISTINA AICARDI FERDINANDO PASTORI- LAURANA EDITORI- 26.05.2024
26 Maggio 2024Una signora in villeggiatura nelle Dolomiti viene trovata morta assassinata in un dirupo di un sentiero ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. Veramente una cosa da non credere e altamente esecrabile l’avere profanato un luogo così bello!
Questo delitto genera anche un grosso sconcerto e tanta inquietitudine, anche perché siamo nel pieno dell’estate con tanta gente che sta trascorrendo la villeggiatura in Alto Adige.
La morta si chiamava Marina Malin, una donna semplice e un po’chiacchierona, era li in villeggiatura con il marito, un ingegnere un po’altezzoso, non ave-
vano figli, lui era un tipo un pò ma alquanto farfallone, ovviamente il primo sospettato è lui.
Le indagini sono affidate al commissario capo della squadra omicidi Manfred Biasini, un toscano di Lucca trapiantato a Bolzano, che dovrà affrontare questa intricata vicenda, Si pensa a un affare di corna, il marito della vittima aveva un’amante, ma ben presto la vicenda prende un altro aspetto, risalendo a
fatti avvenuti durante la seconda guerra mondiale, quando gli ebrei rifugiatisi tra quei monti furono traditi e molti avviati alla deportazione,e la signora Marin sembrava molto interessata a fatti di quel periodo…
MARIA CRISTINA BETTARINI BETTI, ormai lucchese di adozione, sceglie per il suo debutto nel Giallo, di ambientare la storia che racconta nella sua Lucca,ma principalmente in quei luoghi che lei ama particolarmente, vedi l’Alta Val Pusteria in Alto Adige, terre di confine dove sono confluite tipologie di nuovi
arrivi, partendo da etnie di varie nazionalità, da quella italiana a quella austriaca, ma anche terre di grande bellezza e di grande ospitalità, chedel resto contribuiscono al mito di queste terre.
Ma certamente, fatto salvo l’approccio ambientale, con queste terre, DELITTO ALL’OMBRA DELLE TRE CIME è un giallo dove primeggia il person aggio di un gioVane commissario di origini lucchesi che conosce bene il tedesco, si è bene ambientato in queste zone, del resto ha anche una moglie austriaca.
Responsabile della squadra mobile della questura di Bolzano, saranno lui e i suoi uomini a risolvere questo caso che ha ampie radici nel passato.
Biasini è un investigatore metodico, ha un buon rapporto con i suoi uomini, è molto scrupoloso nel verificare tutto quanto fa capo al lavoro da sbrigare.
Qui la provincia è dominata dai monti, l’ambiente di per ser chiuso lo è reso ancora di più da quella che sembrava una storia di corna, mentre l’elemento
scatenante risalirà invece alla seconda guerra mondiale e alle deportazioni a danno degli ebrei.
La nostra autrice ci porta a muoversi tra le classiche bellezze della città di Lucca e , a seguire, nelle atmosfere delle Dolomiti, con le loro montagne
incantate.
L’Alto Adige è una terra di confine che ben si presta all’atmosfera tipica di un giallo, visto che la storia è legata al punto d’incontro di uomini e donne di origini diverse, e quindi, fatta salva la tradizionale accoglienza delle sue terre,anche luoghi ideali per atmosfere cangianti, visto anche la molte-
plicità caratteriale di chi vi vive.
Spicca nel ruolo di protagonista questo commissario, per parte paterna lucchese, ma per l’altra metà altoatesino, un ragazzo serio, attaccato al suo lavoro,efficare nell’applicazione del processo deduttivo, e potendo anche contare sull’aiuto della compagna Astrid, di cui apprezza capacità di sintesi e
buon senso, e spesso quindi ricorre anche al suo aiuto.>E del resto da molto spazio pure ai componenti della sua squadra investigativa,oltre tutto dai
componenti di origini diverse e quindi di apporti spesso diversi.
Un romanzo in effetti che da una parte denota un grande amore per le zone in cui è ambientato e che l’autrice fa rivivere anche con riferimenti alla storia e alle tradizioni.E poi il tutto è servito a creare un giallo,se vogliamo,d’atmosfera classica, legato com’è ad ambientazioni tutto sommato classiche e tradizionali, e si può concludere che la nostra scrittrice ci è pienamente riuscita.
GIUSEPPE PREVITI