“RESPIRO CORTO”DI MASSIMO CARLOTTO-EINAUDI
18 Settembre 2012“PSICOANALISI IN GIALLO”-L’analista come detective-RAFFAELLO CORTINA EDITORE
23 Settembre 2012Scrittore e critico d’arte,Edoardo Persico(19oo-1936)nato a Napoli e morto a Milano fu scrittore e critico d’arte, una figura irrequieta di pensatore, certamente ebbe un ruolo importante
nella complessa vicenda dell’architettura moderna italiana.Ne venne considerato una lucida guida intellettuale, pur se il suo pensiero ideologico,essendo un convinto antifascista,divergeva
da tante posizioni dell’epoca e certamente fu isolato dalle correnti dominanti del tempo.
Per tanti era “un’artista e un critico d’eccezione”, ma per molti era invece “un formidabile,incredibile fantasioso racconta-balle….”,una personalità pertanto complessa e controversa.
L’11 gennaio 1936 fu trovato morto nel bagno della sua abitazione. Stroncato da un infarto o ucciso come dicevano i suoi amici?Assassinio politico o delitto passionale?
Per molti Persico fu il più acuto critico italiano di architettura tra gli anni Venti e Trenta, quando morì era condirettore della rivista “Casabella”. Una morte,come detto,ammantata di mistero e soggetto di molte indagini.
Si parlò dei suoi continui spostamenti, era nato a Napoli ma era vissuto tra Torino e Milano, girando anche per l’Europa e stabilendosi per un certo periodo anche a Mosca.I suoi interessi
culturali variavano tra architettura,lettura e pittura, politicamente era un cattolico antifascista(ma fu accusato anche di collaborare con il regime),fu arrestato e sorvegliato dall’Ovra,fu amico di Gobetti e Amendola.
Un personaggio dalle tante sfaccettature, e anche la sua morte non poteva che suscitare discussioni e perplessità.
Una serie di intrecci che hanno ispirato a Andrea Camilleri un bel romanzo,Dentro il labirinto,dove si conduce una serrata indagine che passa attraverso i vari interrogativi,studia le varie interpetrazioni di questa vita e di questa morte, e dallo studio delle tante tesi il nostro autore arriva a formulare addirittura tre diverse romanzesche versioni della sua vita.Ovvio che per uno scrittore abile a sguazzare nei misteri come Camilleri questa storia è pane per i suoi denti, pur se come sempre la realtà di questa vita appare ancora più stravagante e discutubile di quanto si possa inventare nelle storie poliziesche costruite a tavolino.
Ovviamente a Camilleri non interessa se non come completamento di uno studio la personalità del Persico critico e pensatore, lui vuole ricostruire una vita e una morte enigmatica,ma
certamente è interessante affrontare la personalità e il pensiero di un uomo la cui cultura andava al di là del presente, sperando in un qualcosa di nuovo per gli anni a venire.
Dopo la sua morte,gennaio 1936, Persico viene ritratto da tre pittori e uno di essi,Gabriele Mucchi,ne rivela un particolare ,la bocca spalancata ad onta del fazzoletto che dovrebbe tenerla serrata.Gli altri due pittori,Tomea e Spilimbergo, ne danno invece una immagine serena e composta.Perché questa discordanza di immagini?Lo hanno ritratto in tempi diversi?Uno ha voluto documentare una morte inquietante,gli altri invece vogliono ricordare l’amico come persona serena e in pace?
Da questi interrogativi,apparentemente accademici,prende l’avvio della indagine di Camilleri con un libro che si divora tutto d’un fiato, come un buon giallo che si rispetti, ma si
può anche dire che Camilleri ci presenta qualcosa più di un mistery,ci offre uno spaccato d’epoca, scrivendo una storia che accanto alle sequenze delle vita del Persico ci offre un ritratto dei fatti del momento in cui lui vive e poi muore, con un incalzante susseguirsi di episodi e personaggi che danno sostanza a tutta la vicenda.
Camilleri ricostruisce i vari aspetti della vita del Persico e dei suoi svariati interessi culturali,politici,spirituali. Ma evidenzia anche un trascorso pieno di ombre e contraddizioni:cattolico e antifascista,amico di Gobetti, proviene dalla Napoli di Croce, vive tra Torino e Milano,frequentando salotti e ambienti idelogicamente impegnati salvo poi scomparire in maniera che quan to meno desta qualche dubbio.Assassinato,suicida o morto per cause naturali?Si deve anche dire che questo decesso suscitò subito interpretazioni diverse, i suoi amici lo ricordarono
in un libro dove si faceva un po’ la somma della sua vita,ricca di rimpianti e occasioni perdute, ma anche di ambiguità e lati oscuri.
Camilleri fa tesoro di tutto questo e ne viene fuori un Persico a tutto campo,certo grande intellettuale,ma anche vittima dei propri sogni,per alcuni uno spione, certamente un sognatore ma anche un uomo di valore,per alcuni un genio addirittura, per altri solo un arrampicatore, un gran bugiardo, sicuramente un grande rompi-scatole.
Tante maschere,tanti volti, trovare una unicità,una identità sicura significherebbe anche arrivare a chiarire i dubbi su una morte abbastanza indecifrabile.
Se si scandaglia più a fondo sulla vita reale del Persico, sfrondandola dall’alone del grande intellettuale,per carità lo era,forse si potrebbe anche trovarvi qualche risposta più…terena.
Intanto non era laureato, studiò e per poco giurisprudenza, scrisse un romanzo e voleva pubblicarlo da Gobetti a cui non si peritò di mandare recensioni fasulle su libri mai scritti…
Il suo matrimonio andò male, si trasferì a Torino dove faceva l’uomo delle pulizie alla Fiat e teneva lezioni di catechismo.Ma poi la sua vita cambia, diventa un grande leader del pensiero,un maestro dell’architettura, un propugnatore conosciutissimo e apprezzatissimo dell’architettura e della pittura moderna.Organizzava mostre seguitissime,disegnava prodotti di avanguardia.
A questo punto l’improvviso decesso,nel bagno di casa sua a Milano,una casa dove gli era stata tagliata la luce,mandava tutti i soldi alla moglie separata. La sua morte fu rubricata dalle autorità preposte come “morte per causa indeterminata”.
Una morte assai misteriosa,anche perché legata a un personaggio misterioso,e dalle varie ipotesi.
Andrea Camilleri ha preso i fatti della vita di questo singolare personaggio, ha studiato i documenti ufficiali(carte di polizia,veline,interviste,commenti,libri)e ha montato con una
operazione di grande maestria in un libro di grande bravura e genialità.Il suo estro di narratore lo porta a scandagliare questa vita e a trovarne anche una via che potrebbe portare alla soluzione del mistero.
Al lettore accettarla o meno,la strada dell’autore siciliano convince anche perché sa mantenere la figura del Persico nell’ambito del mito(ne sarebbe lieto lo stesso Persico che ha fatto
di tutto per essere considerato tale…).
Diciamo che la fantasiosa ricostruzione di Camilleri può essere più reale della presunta realtà….
GIUSEPPE PREVITI