” L’ANNO CAPOVOLTO” DI SIMONE INNOCENTI- EDIZIONI DI ATLANIDE- 19.09.2022
19 Settembre 2022” LA VITA PAGA IL SABATO” di DAVIDE LONGO- EINAUDI- 26.09.2022
26 Settembre 2022“Maigret e la giovane morta” è il quaranticinquesimo romanzo della serie che Georges Simenon ha dedicato al commissario Maigtret, lo
ha scritto nel suo periodo “americano” nel 1954. In Italia fu pubblicato nel 1954, ha avuto poi molte riduzioni televisive tra il 1959 e il 1973.
Precedentemente sempre in America aveva scritto “Maigret e la sua morte”, in entrami romanzi inizialmente registrano la morte di una
persona di cui non si sa assolutamente niente,e Maigret sviluppoerà le sue inchieste attraversando in lungo e largo Parigi, una Parigi forse
più metafisica che reale, una Parigi che lui ritrova al ritorno dall’America e di cui evidentemente nutre una grande nostalgia.
Maigret e la ragazza morta(o Maigret e la giovane morta in altra traduzione) non è però soltanto un romanzo che lui dedica alla “sua Parigi”
ma è anche un vero poliziesco. ben scritto e ben congegnato secondo i dettami del giallo classico.
Maigret è alle prese con la morte di una giovane sconosciuta, e quindi il suo compito e ricostruirne la personalità per arrivare alla identificazione.
Ma l’importante è l’acquisizione e la riflessione della condizione dell’essere umano in una società che comincia a disgregarsi, e questo riguarda
anche la personalità dello stesso commissario.
Simenon scrive questo romanzo in soli otto giorni, e quello che meraviglia non è solo la rapidità e la velocità della scrittura , ma la profondità del testo§
realizzato. il suo disincanto verso un mondo che ha sempre meno valori, che fagocità i più deboli, vedi queste ragazze venute dalla provincia in cerca di
fortuna. Maigret si muoverà per tutta la città per ridare vita, almeno virtualmente, alla vittima, troverà vari testimoni si da ricostruirne la sua vita a Parigi,
troverà i colpevoli, ma questo a lui interessa poco, come sempre dirà loro ” Non sono io che devo giudicare”, semmai lascia una interessante annotazione
sulla casualità della vita e sulla impossibilità per tanti di adattarvisi.
Abbiamo premesso una breve presentazione di “Maigret e la ragazza morta”il libro di >Georges Simenon da cui Patrice Laconte ha tratto il film Maigret
con protagonista il grande Gerard Depaerdieu, Approda il buon Depardieu al ruolo del commissario in età ab bastanza avanzata, 73 anni, dopo aver datovita a una vasta gamma di personaggi, ma cio sembra che mai approdo ci è sembrato più naturale. E non solo per l’apparenza fisica, i Maigret, a parte un Aktinson abbastanza filiforme, tutti i Maigfret son o più o meno imponenti, anche se restiamo dell’idea che il valore espressivo è nel personaggio creato da
Simenon, e proprio la riuscita espressiva del…Mr.Bean >Aktionson ne è la riprova.Laconte aveva già affrontato Simenon con il film L’insolito caso di >Mr.Hire,adesso realizza dal libro Maigret e la giovane morta ” Maigret” .Numerosi sino ad oggi gli adattamenti cinematografici e televisivi del celebre
commissario, qui l’operazione è garantita dall’incontro fra tre “Mostri sacri, Simenon, Depardieu e Laconte, anzi quattro con Maigret.
Depardieu affronta l’inchiesta di una ragazza trovata assassinata e di cui nessuno sembra saperne niente, veste un cappottone pesante dal collo di velluto neroe , trac, l’identità tra l’attore il commissario è perfetta, sembra siano nati apposta per essere l’uno l’altro,questo senza togliere niente ai vari Cervi,Gabbin
Cremer, Richard etc.etc,.
Un Maigret in linea con la sensibilità del regista, c’è molta umanità, bastano pochi sguardi, qualche frase, e l’inchiesta è già decollaata.Maigret sembra non
fare niente, tra l’altro non sta bene , è preoccupato, ma a lui basta guardarsi intorno, sembra assente ma non ,lo è. si immerge via via nelle sensazioni e neòòe
prospettive che gli aprono davanti, studia l’ambiente, ascolta, testimoni, sospetti, parenti, tende a dare una nuova..vita alla vittima. IL suo metodo, anche se lui dice che non ha metodo ,è entrare nei meccanismi della psiche umana, a sfruttare le sue intuizioni, stavolta non mangia, non fuma, beve vino bianco, la
battezzerà una inchiesta da “vino bianco”, UN Maigret invecchiato, appesantito, come del resto appare Depardieu, riesce a scoprire chi è la giovane morta,
gli ricorda tante cose del suo passato, del resto entrambi erano venuti a Parigi dalla provincia.>
Troverà un’altra ragazza che aiuterà a non commettere passi irreparabili,ma si farà anche aiutare a capire questo mondo che gli sta davanti.
E bravissimo è Depardieu nella resa del personaggio, qui non ha bisogno di…recitare, è semplicemente, con il grande cappotto, le poche parole,il passo sempre forzato, un po’esitante. Una Parigi malinconica, grigia, spesso notturna, come lo sono i tanti personaggi,alla fine non interessa tanto l’intrigo
poliziesco, Maigret sembra più interessato alla vittima che ai colpevoli che e pur trova, ma quel che conta alla fine è superare quel dolore che gli procurano§
ancora gli orrori dei crimini che deve combattere.
Un “Maigret stanco e molto umano” quello voluto da Laconte e magistralmente reso da Depardieu. Da non perdere assolutamente. anche perchè
Laconte ha dichiarato che non è interessato ai seriali, quello che voleva dire lo ha fotto con questa pellicola.
GIUSEPPE PREVITI
GIUSEPPE PREVITI
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